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De Laurentiis, no alla moviola in campo. Meglio sei uomini senza paura. Basta campagne anti-arbitri

De Laurentiis, no alla moviola in campo. Meglio sei uomini senza paura. Basta campagne anti-arbitri TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 30 marzo 2014, 00:002014
di Italo Cucci
Nato a Sassocorvaro il 31 maggio 1939, allievo di Gianni Brera, Severo Boschi, Aldo Bardelli ed Enzo Biagi. Collabora con la Rai come opinionista/editorialista sportivo.

Aurelio De Laurentiis vuole la moviola in campo. Ho letto che ne ha una tutta sua. Mi mancano i dettagli. Forse li farà conoscere a Blatter, a Platini. Eventualmente ai loro sostituti, visto che non mi pare molto attuale il disegno tecnologico anti-errori arbitrali. Moratti e Thohir, al contrario di A.D.L., si accontenterebbero di avere in campo sei arbitri capaci di scovare almeno un rigore in trentadue partite, anche perchè quei setto/otto penalty negati ai nerazzurri non avevano bisogno di moviola: sarebbero bastati gli occhi (quattro, otto, dodici, fate voi...).Io odio la moviola che già fuori del campo ha influito pesantemente sulla qualità del giornalismo, ma mi divertirei moltissimo se lo strumento miracoloso (?), una volta adottato fosse applicato anche agli errori dei calciatori: ne verrebbe fuori una gialappata continua tutta da ridere, e Dio sa quanto abbiamo bisogno di salvifici sorrisi mentre le imprese arbitrali sono portatrici di noia, fastidio, rabbia. Sono stato mangia-arbitri anch'io, qualche tempo fa, e non per partito preso, come mi pare di capire oggidì, ma con solidi argomenti. Tanto solidi che l'accusa a un fischietto m'è costata una montagna di soldi.

E poco dopo fu Calciopoli. Molti anni prima mi esibii addirittura con insolita ferocia, senza trovare solidarietà. Di lì a poco tempo si scoprì un ricco mercato di favori arbitrali di cui erano a conoscenza i venditori, gli acquirenti: gli unici non informati erano gli arbitri medesimi, spesso venduti - come direbbe Scaiola - a loro insaputa. Mi infastidisce, la campagna contro gli arbitri, perché non è sincera nè coraggiosa: quando si invocano la moviola e altri strumenti di tortura (ad esempio il gatto a nove code e la vergine di Norimberga) non si ha il coraggio di dire che in realtà non c'è fiducia nella serietà degli arbitri, tant'è che l'espressione salvaquerele "naturalmente è esclusa la malafede" vuol dire spesso il contrario. Se le cose stanno così (parole come veleno) - direbbe Sergio Endrigo - mi piacerebbe trovare un dirigente serio, coraggioso, competente che riportasse all'attenzione delle istituzioni sportive (Malagò in testa) una mia vecchia proposta: liberare gli arbitri da lacci e lacciuoli "leghisti" e federali consentendogli di realizzare la F.I.A.I., Federazione Italiana Arbitri Indipendenti, destinata a raccogliere le adesioni di tutti gli arbitri di tutti gli sport, moviolati compresi, dotandoli di una autonomia finanziaria e morale, ovvero liberata dall'antico quanto ambiguo complesso che va sotto il nome di Sudditanza Psicologica. E non solo. Esiste la Federazione Italiana Cronometristi, perché impedire la nascita della Federazione dei Fischietti? Ci pensi, De Laurentiis. Più che una macchinetta scacciafantasmi sarebbe utile avere in campo uomini senza paura.