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Ecco come finirà il Milan: oggi la resa dei conti. Mancano 32 milioni. Elliott in agguato. Ma ecco il socio americano, è il proprietario dei Chicago Cubs. L’esclusione dall’Europa inaccettabile giudizio politico

Ecco come finirà il Milan: oggi la resa dei conti. Mancano 32 milioni. Elliott in agguato. Ma ecco il socio americano, è il proprietario dei Chicago Cubs. L’esclusione dall’Europa inaccettabile giudizio politico
© foto di Federico De Luca
venerdì 22 giugno 2018, 00:002018
di Enzo Bucchioni

Oggi si può decidere il futuro del Milan. E’ lo snodo cruciale, quattordici mesi dopo il passaggio della società da Berlusconi a Yonghong Li, si potrebbe cominciare a capire davvero qualcosa di più e di diverso. E’ il d-day per tutti.

Cerchiamo di ricapitolare.

Entro le diciassette di oggi pomeriggio mister Li dovrebbe versare 32 milioni di euro per far fronte all’aumento di capitale deciso dall’ultimo Cda. Bene. Versa? Non versa?

Ci sarebbero sensazioni negative al punto che il fondo Elliott che ha anticipato a Yonghong Li più di 300 milioni (da restituire entro ottobre con interessi), avrebbe già dato mandato per subentrare con un bonifico dello stesso importo (32 milioni appunto). Questo cosa potrebbe voler dire?

L’inizio dell’inglobazione del Milan da parte del fondo Elliott che, come sappiamo, se non vedrà restituiti i suoi soldi si potrà tenere il bene. C’è un però e un salvagente. Se Yonghong Li non pagasse oggi, avrebbe comunque tempo fino al 9 luglio per restituite a Elliott i 32 milioni prima che proceda ad inglobare. Ce la farà?

Previsioni impossibili anche se negli ultimi tempi le difficoltà sembravano evidenti. Pare che Yonghong Li abbia finito le risorse e le idee. E allora? Come uscirne?

Sappiamo che è scattato da qualche settimana un piano B, cioè cercare un socio forte per ripartire su basi nuove.

Dopo giorni di si dice e di nomi più o meno vari, ieri la stretta. Ci sarebbe un socio solvibile e credibile (o più di uno) pronto a prendersi Yonghong Li prima e il Milan poi. E questa sarebbe la svolta vera. Chi è? La notizia è credibile?

Fino a qualche ora fa si parlava di un imprenditore malese portato da Mendes, poi di un americano della grande distribuzione, poi dello sport.

Proprio quest’ultima pista americana ha preso consistenza nelle ultime ore e i rumors portano a un personaggio di spicco, Thomas Ricketts proprietario dei Chicago Cubs, indirizzato verso il Milan dalla banca d’affari Goldman Sacks. Ricketts, grande appassionato di sport, avrebbe voglia di entrare nel calcio.

Sempre secondo indiscrezioni molto fitte, ieri Han Li, braccio destro di Yonghong Li, veniva segnalato a New York per mettere a fuoco i dettagli dell’operazione. Non ci sono conferme ufficiali, ma si parla della volontà di Ricketts di fare in fretta per subentrare a Elliott con i 380 milioni complessivi che deve avere da mister Li e impedire al fondo di prendersi il Milan. Ma Rocketts comprerebbe anche con una ulteriore quota da Li che gli darebbe immediatamente la maggioranza del Milan. Sarebbe la svolta.

Con calma, nella strategia che si sta studiando, Yonghong Li potrebbe poi rientrare della sua esposizione dopo la quotazione del nuovo Milan alla borsa di Hong Kong con prevedibili plusvalenze. Ma questo sarà il futuro.

Sul presente, la sensazione è che siano veramente i giorni che dovrebbero dare vita a un Milan con una proprietà riconosciuta e riconoscibile oltre che solvibile.

Il problema con l’Uefa è stato proprio questo. E questo è inaccettabile. Se esclusione dalle coppe ci sarà è soltanto perché Yonghong Li non è ritenuto affidabile, le giustificazioni e i pani di rientro che pure avevano una logica, sono stati guardati con sufficienza, giudicati carta straccia. E questo è inaccettabile non solo perché con altre società il discorso è stato completamente diverso, ma anche perché comunque anche se Yongongh Li non è uno sceicco, e lascia dei dubbi, in un anno ha tirato fuori quasi settecento milioni per rilevare il Milan e rilanciarlo: l’Europa l’ha conquistata sul campo. Escludere il Milan dalle coppe è una decisione politica, una ulteriore mazzata quando invece sarebbe servito il sostegno per indicare una strada virtuosa e un percorso da fare assieme. In tutto questo, naturalmente, brilla anche l’assenza dei nostri organismi calcistici che non hanno mai appoggiato o difeso il Milan in consessi europei.

E se, come sembra, dovesse arrivare oggi anche l’esclusione dalle coppe, partirà immediatamente il ricorso al Tas che deciderà entro la prima decade di luglio. Una nuova proprietà, magari con un personaggio noto come Ricketts potrebbe avere una forte valenza per una sentenza positiva. Anche per questo, forse, si stanno bruciando le tappe nelle trattative per chiudere entro fine giugno. Oggi ne sapremo di più.

Sappiamo intanto che l’Inter sta facendo uno squadrone. Dopo Asamoah, De Vrij e Lautaro Martinez è arrivato anche Nainggolan, il giocatore che Spalletti aspettava da un anno. Lo metterà dietro Icardi, a fare da incursore, più o meno come giocava con lui nella Roma. Ma non è finita. Ausilio sta facendo molte cessioni minori per arrivare ad avere le plusvalenze necessarie per riportare i conti entro i parametri del fair play finanziario. Nel nuovo bilancio da luglio però, qualcosa di più sarà consentito. E l’Inter lo vuole fare. Al piano studiato con Spalletti manca una pedina sulla quale l’Inter punta molto: Federico Chiesa. Con il padre del giocatore, come abbiamo già scritto, il contatto è di oltre un mese fa e la proposta interessantissima. Nonostante i no della Fiorentina e del patron Della Valle, l’Inter non molla la presa. Al momento giusto, quando i conti lo consentiranno e il momento del mercato sarà propizio, proverà a minare le resistenze viola con una offerta dai settanta agli ottanta milioni. Un aiuto potrebbe arrivare anche da Mosca. Un gran mondiale di giocatori come Perisic o Brozovic, o anche Vecino, potrebbe portare ad un’altra grande plusvalenza da reinvestire per Chiesa.

Sempre dai mondiali arriva l’ok di Higuain per Maurizio Sarri. L’accordo fra l’allenatore e il Chelsea è fatto come vi diciamo da tempo, si tratta di ratificarlo definitivamente dopo il divorzio da Conte, molto oneroso. E fatta anche la strategia e fra i nomi dei giocatori già sondati, il sì di Higuain è stato incassato. Con la Juve si tratterà più avanti. E più avanti, forse entro il mese, arriverà anche l’annuncio per Cancelo. Accordo fatto, con i bonus costerà una quarantina di milioni.