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Ecco lo studio KPMG: come cambiano i prezzi dei giocatori, dopo il CoronaVirus

Ecco lo studio KPMG: come cambiano i prezzi dei giocatori, dopo il CoronaVirusTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 7 maggio 2020, 20:15Editoriale
di Luca Marchetti

Che il mercato potesse subire una svalutazione non c’erano dubbi. Ora questi dubbi ha voluto in qualche modo quantificarli KPMG cercando di studiare l’impatto del corona virus sui prezzi dei cartellini dei giocatori. E quello che ne viene fuori è un problema di primaria importanza, visto che in caso di stop di campionati in Europa si perderebbero circa 10 miliardi di euro di valori.

Per riuscire a studiare questo sono stati individuati alcuni fattori che influenzeranno il prezzo del giocatore però bisogna inquadrare la situazione. Fattori come la disponibilità economica, la durata dei contratti, l’età, l’affidamento ai settori giovanili. Il risultato ci consegna dei numeri significativi. Insomma tutto quello in cui ci si può rifugiare per cercare di contrastare il virus. Soprattutto a livello finanziario ed economico. Non è quindi una valutazione personale sul giocatore o sulla trattativa. Ma adattare un modello economico a una situazione mai vista prima d’ora e cercare di interpretare le oscillazioni del mercato.

Sono stati presi in considerazione dunque due possibilità: si torna a giocare o non si torna a giocare. Nella peggiore delle ipotesi, come detto, in tutta Europa il valore dei giocatori scenderebbe di circa 10 miliardi di euro. E’ questa la cifra che KPMG ha stimato, come impatto della cancellazione dei calendari sul prezzo dei giocatori. Il 26,5 % del valore. Un’enormità, vale a dire più di un quarto. E se naturalmente sarà la Premier a subire il danno maggiore in misura percentuale sarà però la Liga a soffrire di più, con un calo di quasi un terzo.
La situazione chiaramente migliorerebbe se si dovesse tornare a giocare: la perdita si assesterebbe intorno ai 6 miliardi e mezzo anche se qui a soffrire di più sarebbero i campionati turchi e la B inglese. Ah: altrettanto naturalmente la maggior parte di queste perdite sarebbe sulle spalle del BIG5.

Questo a livello di campionati, ma per i club, cosa succederebbe? Anche in questo caso vanno studiati i due scenari: con o senza il ritorno al calcio giocato.
Se non si dovessero più completare i campionati l’Eibar sarebbe la squadra più penalizzata: vedrebbe crollare il valore della sua rosa del 36,6%, e in questa classifica figura il Lecce, unica italiana nella top10 al terzo posto di questa non invidiabile classifica, anche lei con valori che scenderebbero del 33%. Mentre i grandi club, paradossalmente, sarebbero quelli che riuscirebbero a tenere botta. Il Borussia Dortmund su tutti: probabilmente per la rosa giovane, per i contratti lunghi, per la grande qualità dei suoi giocatori (Sancho e Haaland su tutti) e poi naturalmente le inglesi, per la solidità del campionato. Non a caso ci sono i due Manchester nella top ten. E comunque sono tutte squadre che perderebbero dal 21% del Dortmund ai 23,3% del Tottenham. In questa classifica ci sarebbe anche La Juventus (nona): perderebbe il 23,4% del valore della sua rosa con un totale di 175 milioni stimati. E la Juve sarebbe prima nella classifica italiana.
La situazione cambia molto se consideriamo invece lo scenario che si torna a giocare.
Intanto però non sono più considerate le francesi. La squadra che perderebbe di più è il Padenborn, in Bundesliga, ma il Lecce scalerebbe posizioni: arriverebbe proprio alle spalle dei tedeschi con una perdita stimana del valore dei cartellini del 26,4%
La “classifica” che cambierebbe di più sarebbe quella delle squadre meno colpite. La migliore sarebbe lo Schalke04 e la Bundesliga sarebbe certamente più presente, a scapito proprio della Premier, con la Fiorentina che fa capolino. In questo caso l’età media della squadra conta eccome. Visto che l’età anche anagrafica è uno dei valori più importanti dello studio.
In Italia la classifica delle perdite non cambierebbe molto con le percentuali (salvo appunto la Fiorentina e l’Inter che si attesterebbero come le meno attaccate dal virus) ma la sorpresa sarebbe a livello assoluto: il Napoli (117) perderebbe addirittura più milioni di euro della Juventus (118), sempre come valore di cartellini.
E per i giocatori, invece. Cosa succede ai big e a quelli di A?
Nel caso dei giocatori KPMG ha semplificato il processo: ha fatto la media di valore fra la massima perdita e il caso di porte chiuse.
Intanto ha valutato anche la perdita di valore per ruolo e (curiosità) quello più colpito è il difensore centrale: forse perché nel corso degli anni sono cresciuti molti i prezzi dei giocatori in quel ruolo e ora che ci sono meno risorse, essendo quelli che in teoria incidono meno, tendono a svalutarsi. Ma le perdite in generale sono per tutti molto sostanziose, visto che parliamo di valori di cartellini molto alti, ma in percentuale fra i big quello che ha perso di più è Messi con addirittura il 28%. Anche in termini assoluti la Pulce è quella che perde più milioni di euro. Addirittura 44, superando Mbappé che ne perde 42,9. E sul podio ci arriva Hazard con 37, che supera di slancio Neymar, nella graduatoria delle perdite.
Ma attenzione: nessuno di questi vede calare il proprio valore come Georgino Wjinaldum del Liverpool che vede crollare il suo prezzo del 43% soprattutto a causa del suo contratto in scade
E i calciatori di A? Fra i top (come valore) le oscillazioni non sono molto importanti, e sono per tutti abbastanza simili. Si passa dai 13 milioni in meno di CR7 ai 6,50 di Lautaro e come percentuali siamo tutti lì…
Chi perde di più in assoluto è Zielinski, con quasi 17 milioni in meno che significano il 39% in meno del valore del suo cartellino. Ma anche in questo caso c’è chi riesce ad avere una performance simile a quella di Wjinaldum ed è un centrocampista anche lui: Jordan Veretout della Roma: i 10 milioni in meno valgono il 42%, ma dipende dalla particolare formula (prestito con riscatto con obbligo condizionato) con cui si è trasferito alla Roma. Il modello non sa se scatta l’obbligo e quindi - come per Zielinski, pesa la scadenza contrattuale…

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