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Gattuso e l’ombra di Conte, un problema da risolvere subito. Se ci crede, la società protegga l’allenatore, altrimenti lo cacci. Inter, anche una Champions da brividi. E Spalletti in difficoltà si aggrappa a Nainggolan

Gattuso e l’ombra di Conte, un problema da risolvere subito. Se ci crede, la società protegga l’allenatore, altrimenti lo cacci. Inter, anche una Champions da brividi. E Spalletti in difficoltà si aggrappa a NainggolanTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 31 agosto 2018, 00:002018
di Enzo Bucchioni

Dopo il Napoli ecco la Roma, stasera è l’occasione giusta per capire se il nuovo Milan di Gattuso cresce o no. A che punto è arrivato con il lavoro. La sconfitta del San Paolo non è stato un bel segnale, le squadre non possono durare soltanto 55 minuti e gli errori dell’allenatore nella gestione dei cambi e della partita sono stati determinanti. Con l’onestà che lo accompagna, Gattuso li ha riconosciuti. E’ chiaro che non si cambia Biglia per mettere Bakayoko, due giocatori troppo diversi, la partita l’ha persa lì.

Ma è quello che è successo dopo che deve far riflettere a fondo la dirigenza rossonera. Se esiste un problema allenatore va risolto e se non esiste il Milan deve essere chiaro e duro.

Cosa è successo?

Un autentico massacro di Gattuso sui social e sui media inscenato dagli stessi tifosi rossoneri. La cosa è strana, Gattuso è una bandiera del Milan e non si merita tanto dopo appena una partita di campionato. Non sarà un fenomeno, ma l’anno scorso ha fatto bene, in un girone è riuscito in parte a rimediare i disastri di Montella con una squadra certamente non perfetta.

A chi non piace Gattuso?

Chi spinge per cambiarlo?

Non vogliamo fare dietrologia, ma una reazione così forte ha bisogno di una analisi meno superficiale. E, diciamo la verità, le parole di Leonardo dopo la sconfitta non sono state così decise, la delusione nel suo sguardo e nel non verbale era evidente.

Una cosa deve essere chiarissima se non si vuole compromettere una stagione o impedire al Milan di crescere: con Gattuso non servono le mezze misure.

La nuova proprietà deve essere completamente convinta che Rino sia l’allenatore giusto e se lo è va difeso con grande energia, a parole e con i gesti. Duramente. Sempre. Nello spogliatoio e fuori. Con i media e con i tifosi.

L’allenatore e il gruppo che sta iniziando la stagione devono essere messi nelle condizioni ideali per lavorare, vanno accompagnati con fiducia e protetti.

Ma siccome nel calcio può sempre succedere di tutto, potrebbe anche darsi che qualcuno veda Gattuso come una scelta della vecchia proprietà, che ci siano dei dubbi sul suo modo di fare calcio, o meglio, sulla sua idea di calcio. Se è così va presa subito una decisione, anche drastica, anche con cinismo. La peggior soluzione sarebbe tenere Gattuso solo perché ha un contratto, perché è un grande ex, ha il Milan dentro, o perché non si hanno sottomano alternative.

Gattuso, invece, va tenuto soltanto se c’è la totale e incondizionata fiducia, altrimenti tutto diventa complicato, difficile, inutile.

E’ davvero Conte l’allenatore ideale per la nuova proprietà rossonera?

Si sta aspettando soltanto che l’ex Ct risolva le sue questioni (anche legali) con il Chelsea?

Interrogativi che sono tornati a circolare dopo una sola sconfitta in campionato e per di più contro il Napoli. Come campanello d’allarme non sembra poco.

Dalla gara di stasera, un’altra molto complicata, comunque vada vorrei vedere un atteggiamento diverso da parte di tutti. Lasciare solo Gattuso è la peggiore delle soluzioni. Non decidere nel calcio è la cosa che va evitata.

E’ chiaro che la risposta ai dubbi e agli interrogativi li dovrà dare la squadra e già stasera aspettiamo dei miglioramenti. Anche di Gattuso.

E se il Milan non ride, l’altra milanese piange. Come se non bastasse un punto in due partite, il sorteggio Champions ha infilato l’Inter nel girone più difficile con Barcellona, Tottenham e Psv. Questa Inter sembra avere poche chances, ma il ricordo dell’impresa della Roma che un anno fa in un girone simile arrivò addirittura prima, deve essere stimolante. Il problema, naturalmente, è l’Inter. Spalletti ha clamorosamente sbagliato l’avvio della stagione, ha tolto alla squadra le certezze che aveva acquisito a fatica l’anno scorso e da quelle doveva ripartire. Troppi cambi di giocatori, affrettato inserimento dei nuovi, bocciature eccessive dei vecchi, sottovalutazione dell’impatto del mondiale, soprattutto suoi croati. Mi chiedo: ma gente come Borja Valero in questo inizio non poteva essere utile? E Candreva, pur con i suoi limiti?

Resto comunque convinto che Spalletti ne uscirà e il debutto di Nainggolan a galleggio fra centrocampo e attacco lo aiuterà a portare muscoli e personalità. L’importante è decidere. Una difesa a tre con Skriniar, Miranda e De Vrij, sinceramente ce l’hanno in pochi. Che si aspetta a ripartire da lì?

A proposito di sorteggio Champions, al Napoli è andata peggio visto che era in seconda fascia. Psg e Liverpool, ultima finalista, sono tanto roba. Qualcuno scherza, avete visto? Cavani torna a Napoli, ma uno scherzo non sarà. Per fortuna che c’è Ancelotti, l’uomo della Decima, lo specialista della Champions.

La Juve avrà Mourinho con il suo United e Valencia, girone abbordabile. Come la Roma che tornerà a Madrid con Real, ma Cska Mosca e Victoria Pilzen non fanno paura.

A proposito di Juve, come vi abbiamo anticipato venerdì scorso l’esclusione del deludente Dybala di Verona al debutto, ecco in arrivo un’altra chance per l’argentino con il Parma. Allegri passa al 4-2-3-1 con Cuadrado, Dybala e Ronaldo dietro a Mandzukic. Questi due con licenza di scambiarsi la posizione.