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Il Coronavirus e i riflessi sul mercato

Il Coronavirus e i riflessi sul mercatoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 19 marzo 2020, 09:39Editoriale
di Luca Marchetti

Che stiamo vivendo una situazione particolare e complicata lo si capisce anche senza dover parlare di calciomercato. Ma questo periodo particolare, in cui non si gioca e in cui non ci sono trattative ci spinge a cercare di capire non solo quando si riuscirà a giocare e soprattutto con che formula, ma anche che tipo di conseguenze ci saranno per il calciomercato.
Qualcosa dovrà cambiare per forza. I primi affari, quelli più importanti, le strategie per la stagione successiva, i grandi obiettivi si decidono proprio in queste settimane. Ma ora tutto ci sembra immobile. E non solo perché siamo in casa. Le squadre non sanno ancora quale sarà il loro futuro. Non sanno che tipo di stagione dovranno programmare. Non sanno quante risorse avranno a disposizione perché questo stop porterà certamente a una crisi economica e quindi a una contrazione delle spese, visto che c’è stata e forse ci sarà una contrazione delle entrate.
Le valutazioni, non tanto sugli allenatori da prendere, ma quanto su quelli che hai già in casa e sui giocatori venivano fatte anche in queste settimane. Un finale di stagione esaltante poteva significare una conferma o un acquisto. O l’esatto contrario.
Si rischiano molti paradossi anche se si riesce a finire la stagione entro il 30 giugno. Giocatori che giocano la loro ultima partita con una maglia sapendo che 3 giorni dopo (non 3 settimane e un europeo di mezzo) potrebbero non essere più lì.
Senza dimenticare i parametri zero: addirittura si dovesse scavallare la fatidica data del 30 giugno come ci si comporterebbe?
Poi ci sono tutte quelle operazioni di mercato che riguardano prestiti, riacquisti, clausole o bonus. Molte legate all’arco temporale, alcune legate ai risultati individuali o di squadra. Sarebbe tutto concentrato in pochissimo tempo, con pochissima possibilità di programmazione. Ci saranno molte meno certezze: prendete il caso di un giocatore che deve essere riscattato.

A una cifra alta, ma non impossibile... tra avere quei soldi (o quel giocatore) o non averlo c’è una bella differenza... bisognerà essere accorti, previdenti, scaltri, veloci, rapidi, competenti per poter avere la meglio sugli altri. Magari converrà puntare su quelli che già hai?
E poi ci saranno le opportunità determinate dall’economia. È plausibile pensare che alcune squadre, soprattutto le più piccole, facciano fatica a superare questo periodo. E da sempre il mercato è stato la soluzione dei problemi. In un periodo di recessione però non è detto che i compratori siano molti. E così possono approfittarne. O se volete essere meno drastici: potrebbe esserci molta buona merce in vetrina.
Tutto questo se naturalmente non si dovesse sforare, come spera la Uefa, la data del 30 giugno. Altrimenti ci sarà da mettere mano a una serie di problematiche, sempre legate al mercato non indifferenti. Riguardano tutti i temi di cui sopra, ma soprattutto le scadenze e i pagamenti. Si rischiano seriamente dei paradossi burocratico amministrativi non di poco conto. Ma eccezionale è la situazione ed eccezionali saranno eventualmente le contromisure necessarie.
È certo che il mercato cambierà, magari anche date, magari slitta anche lui. Chi è previdente in questi giorni ha “studiato”. Un piccolo vantaggio per farsi trovare comunque pronto.

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