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Il pagellone del 2018-2019: ecco i voti alle 20 squadre di serie A

Il pagellone del 2018-2019: ecco i voti alle 20 squadre di serie ATUTTO mercato WEB
lunedì 27 maggio 2019, 00:00Editoriale
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

In questi casi devo fare sempre una premessa. Doverosa: Potrete trovare voti simili tra più squadre o, addirittura, più alti ad una piccola rispetto ad una big. Questo non significa che la Spal salva ha fatto come il Napoli in Champions. I voti sono singoli, in base agli obiettivi stagionali e alla forza della squadra. Ovviamente, teniamo sempre lo stesso esempio, la Spal da 7 non poteva avere gli stessi obiettivi del Napoli. Altrimenti se alla Spal mettiamo 7 ed è questo il termine di paragone, dovremmo mettere al Napoli 9, alla Juventus 10 e all’Atalanta 12. Buona lettura e ci vediamo più in fondo per gli insulti.

Atalanta, Voto 9
Manca il 10 perché la perfezione non la merita nessuno ma se ci fosse un club al quale dare, obbligatoriamente, 10 non avremmo dubbi. Complimenti ai Percassi, a Gasperini, a Sartori e a tutta la squadra. Fino al magazziniere e alla segreteria. Portare in Champions la Dea è un miracolo, arrivare fino alla finale di Coppa Italia, eliminando la Juventus, è un altro mezzo miracolo. Calciatori, ancora una volta, valorizzati all’ennesima potenza, e altri rilanciati: come Duvan Zapata, considerato bollito dalla stampa friulana. Unico neo dell’era Percassi: non aver investito, in tutti questi anni, nello stadio. Una realtà così bella, con una tifoseria così tosta non può emigrare ogni volta a Reggio Emilia per le partite di cartello.

Bologna, Voto 5.5
Eppure chiude decima... Dal 4 di Inzaghi al 7 di Sinisa. Ne esce un 5.5 per quello che abbiamo visto in questa annata. La dimostrazione, come sempre, l’ha data il campo. La squadra non era il City ma non era neanche il Chievo Verona. Bastava una guida tecnica vera che facesse anche da società. Con Sinisa problemi risolti in due settimane. Non si può, però, rischiare ogni anno così…

Cagliari, Voto 6.5
Stagione tranquilla ed è quello che si chiedeva alla squadra. Salvezza mai in discussione e diverse dissipazioni tolte nel corso della stagione. Ottimo lavoro di Rolando Maran che si conferma tra i migliori allenatori italiani in circolazione. Brava anche la società nella gestione. In primis, il Presidente Giulini.

Chievo Verona, Voto 3
Imbarazzanti. Dal primo all’ultimo. Molte, se non tutte, le responsabilità sono da attribuire al Presidente Campedelli che sbaglia tutto quello che c’era da sbagliare. Dal ritiro all’ultima di campionato. Avevamo ammonito il Presidente e possiamo dire: te lo avevamo detto… Se fai la serie A con Romairone Direttore e, durante la stagione, cambi per prendere Ventura non puoi aspettarti un ultimo posto in classifica e un 3 in pagella. E’ finito un ciclo. Basterebbe ammetterlo.

Empoli, Voto 6
Non avrei scommesso un euro, neanche 50 centesimi, sulla salvezza dell’Empoli. Dopo il secondo cambio la squadra era morta, Andreazzoli l’ha fatta risorgere con un finale di stagione pazzesco. Sicuramente il calendario, in alcuni casi, ha aiutato i toscani ma non sono gli unici ad aver tratto profitto dagli incastri. Salvarsi con una rosa giovane e fatta di calciatori, ottimi, ma di serie B sarebbe stato un successo enorme. Ha sfiorato l'impresa di San Siro ma è rimasta vittima del brodino di Firenze.

Fiorentina, Voto 4.5
Poteva essere una tragedia, calcistica, è stata per Firenze “solo” una catastrofe senza conseguenze. Buon percorso in Coppa italia e campionato anonimo, reso disastroso dal cambio di panchina. I Della Valle si sono assunti le loro responsabilità e hanno spaccato tutto. Far andare via Pioli, a stagione di fatto conclusa e con una semifinale di ritorno di Coppa Italia da giocare, e prendere Montella è da folli. Corvino aveva consigliato la strada giusta: Pioli fino a fine stagione e Di Francesco per la prossima. Andrea e Diego hanno fatto tutto quello che non andava fatto. Riprendere Montella e fargli firmare un biennale. Cose assurde. Il campo ha dimostrato il valore del tecnico, dopo Samp, Milan e Siviglia ma soprattutto lo stesso campo ha confermato che per fare calcio servono qualità diverse dalla classica qualità che occorre per essere imprenditori di successo. Per una volta le scarpe le hanno fatte ai Della Valle. E anche quelle stavano per costare caro. Lo 0-0 con il Genoa la fotografia della stagione.

Frosinone, Voto 4
La lezione della prima volta, Stirpe non l’ha imparata. Al secondo giro non ha più scuse e merita di tornare in serie B senza essersi goduto la A un solo giorno. Parte male: tenere due Direttori Sportivi non ha senso. Prendi una decisione e scegli tra Giannitti e Capozucca. Insieme non possono lavorare. Ne pagano le conseguenze due bravi allenatori come Longo e Baroni. Il campo ha confermato che il problema era la squadra, oltre la società prima responsabile.

Genoa, Voto 4
Stesso discorso di Firenze. Quando una società decide di rovinarsi da sola. Partenza con il botto con Ballardini, rovinata dai cambi senza senso del Presidente. Ottimo colpo di mercato in estate, con lo sconosciuto Piatek, giustamente venduto a gennaio a suon di milioni di euro e anche sostituito bene ma se poi sei retrocesso a 9 minuti dalla fine del campionato non puoi prendertela con Santi, fanti e Sampdoria. Ogni anno la stessa storia ma questa volta c’è stato il lieto fine per un soffio di vento tirato su Milano.

Inter, Voto 6
Raggiunge il minimo obiettivo stagionale. L’accesso alla prossima Champions League. Deve, però aspettare gli ultimi 90 minuti e rischiare il clamoroso ribaltone. A 9 dalla fine era fuori. Deve ringraziare Milan, Roma e Lazio che non hanno tenuto il passo. In Champions un disastro, eliminata con il PSV già fuori dalla fase a gironi, in Europa League e Coppa Italia peggio che andar di notte. Marotta arriva, a stagione in corso, come il salvatore della Patria ma, ormai, molti buoi avevano già lasciato la stalla. Uno di questi è Mauro Icardi, con la moglie Wanda. Ci saluta con un rigore fallito. Da salvare ci sono solo due cose: la qualificazione in Champions e le idee chiare sul futuro. Spalletti grande delusione, adesso tocca a Marotta e Conte riprovare a ripetere quanto fatto insieme a Torino.

Juventus, Voto 8
In Italia senza avversari, in Europa ancora rimandata. Stagione da 10 in casa ma il vero obiettivo stagionale viene fallito anche con Cristiano Ronaldo. Esce dalla Coppa Italia e saluta Allegri, forse, con troppa fretta. Sarà la settimana della verità per conoscere il nome individuato da Paratici per il nuovo corso. Il campionato appena concluso, nonostante lo scudetto, lascia ancora troppi buchi per pensare ad un futuro da leader assoluta in Europa.

Lazio, Voto 7
Scende dal treno Champions troppo presto, è vero, ma è altrettanto vero che non era l’obiettivo di Simone Inzaghi. La vittoria della Coppa Italia fa svoltare la stagione ma molti calciatori non rendono come l’anno prima. Luis Alberto e Milinkovic Savic su tutti. Obiettivi rispettati e Tare, sempre, in prima fila tra i Top dirigenti della serie A.

Milan, Voto 6.5
La Champions non arriva per un soffio e per 7 mesi la squadra è andata a mille. Gattuso, nonostante i detrattori, ha fatto quasi un miracolo se consideriamo che in estate parlava di mercato con Mirabelli e sul più bello gli hanno presentato Leonardo. Lo stesso Leo che non ha mai aiutato l’allenatore nel lavoro quotidiano e neanche gli ha sostituto l’infortunato Bonaventura. Higuain e Caldara che dovevano essere i colpi del mercato estivo si sono rivelati due flop.

Napoli, Voto 7
Stagione al di sotto delle aspettative ma almeno conferma il risultato dell’anno precedente. Da Ancelotti, perché si chiama Ancelotti, tutti ci aspettavamo di più ma sia in Italia che in Europa questa squadra non lascia il segno. Andava fatto un mercato diverso, cosa che si farà adesso ma con un anno di ritardo. Lo scudetto resterà un sogno, in Europa si dovrà fare meglio.

Parma, Voto 6.5
Il finale non è stato dei migliori ma non dimentichiamo che questa squadra arriva da una clamorosa cavalcata dalla serie D. Primo anno in A e mai la sofferenza delle zone calde. Un mezzo miracolo per una società così giovane, passato inosservato solo per il blasone della piazza.
Faggiano, con Paratici, si conferma tra i migliori dirigenti italiani. Ottimo lavoro di D’Aversa che spiazza tutti con i risultati, anche se molti lo volevano esonerato ad ottobre.

Roma, Voto 5
Fuori dalla Champions, squadra scarica e stagione da buttare. Paga Di Francesco per tutti, poi anche Monchi, ma gli unici a dover andare via dovrebbero essere Baldini e Pallotta. De Rossi trattato come un Pastore qualsiasi. Presidente senza ambizione e società senza organizzazione. Totti serve da immagine ma in questo club occorre gente di sostanza. Se Totti dovrà ricoprire il ruolo da DT almeno prenda qualche decisione altrimenti meglio un poster a Trigoria.

Sampdoria, Voto 6.5
Nel complesso una buona stagione. Senza infamia e senza lode. La Samp sogna posti più importanti ma, di questi tempi, anche un campionato di metà classifica può bastare. Forse è finito il ciclo Giampaolo, non ancora quello Ferrero.

Sassuolo, Voto 7
Ottima annata per De Zerbi che raggiunge, in carrozza, l’obiettivo stagionale. Per 6-7 mesi gioca il miglior calcio della serie A, poi accusa una flessione ma era più che naturale. La società non fa grandi acquisti sul mercato e quando c’è da vendere Boateng non si fa mille problemi. De Zerbi il valore aggiunto del club, ottima la gestione di Rossi e Carnevali. Sassuolo promosso a pieni voti.

Spal, Voto 7
Se ti salvi senza mai, seriamente, rischiare e sei la Spal meriti solo applausi. Semplici fa un grande lavoro e conferma quanto di buono fatto l’anno prima. Il mix giovani-vecchi funziona e la società solida alle spalle fa sempre la differenza.

Torino, Voto 7
Grande annata per il Toro e la mano di Mazzarri si vede. Doveva essere l’anno della consacrazione e così è stato. Cairo dimostra, con i fatti, che si può fare calcio vincendo senza buttare soldi. Non è un mago ma è un ottimo imprenditore. La costruzione del nuovo stadio e un settore giovanile super competitivo fanno la differenza in società programmate per vincere nel tempo. Unica nota stonata: l’addio mediatico e poco elegante tra Cairo e Petrachi. Andava gestita meglio la comunicazione.

Udinese, Voto 6.5
Un miracolo calcistico: il prossimo anno sarà il 25esimo consecutivo in serie A. Solo come Milan, Inter, Roma e Lazio. Per una Provinciale si chiama “Storia”. Club apprezzato in tutto il Mondo fatta eccezione che in Friuli. Certamente l’annata non è stata brillante ma salvarsi a 90 minuti dal termine non è da buttare. Chi sognava ogni anno terzo o quarto posto può restare anche deluso ma i realisti si godono una salvezza storica. Mezzo voto in più per aver valorizzato, anche quest’anno, calciatori poi lanciati in Nazionale. De Paul farà la Cosa America e vale 30 milioni, Musso e Pussetto le rivelazioni. Okaka rilanciato e Lasagna inseguito dal Napoli. Non male per una squadra che viene spesso criticata. Anche quest’anno, però, la differenza l’ha fatta la società nei momenti più difficili. Vincente la scelta Tudor, nel momento di crisi. Pozzo, Collavino e Pradè hanno saputo reagire nel momento più complicato dell’anno. Perché i cavalli si vedono sempre all’arrivo. Chiude dodicesima davanti a Fiorentina, Parma, Spal, Cagliari e Genoa ma ad Udine avrebbero voluto molto di più.

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