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Il Var così è inutile. La Juventus vince in surplus, il Napoli no ma che grande rimonta. L'Inter è già al bivio, Spalletti un po' meno

Il Var così è inutile. La Juventus vince in surplus, il Napoli no ma che grande rimonta. L'Inter è già al bivio, Spalletti un po' menoTUTTO mercato WEB
© foto di Lorenzo Di Benedetto
domenica 26 agosto 2018, 19:232018
di Andrea Losapio
Nato a Bergamo il 23-06-1984, vive a Firenze. Giornalista per TuttoMercatoWeb dal 2008, ha diretto TuttoMondiali e TuttoEuropei. Ha collaborato con Odeon TV, SportItalia e Radio Sportiva. Dal 2012 lavora per il Corriere della Sera

Sassuolo-Inter una settimana fa, Napoli-Milan oggi. C'erano due rigori evidenti, uno per i nerazzurri per un fallo esagerato di Asamoah, l'altro per un intervento di Calabria su Zielinski, oggi. L'arbitro ha visto l'azione, un po' come accadeva per i cartellini gialli per falli violenti che poi non venivano trasformati in squalifiche perché l'occhio era più importante della moviola, e ha deciso di sorvolare. Sbagliando. Che senso ha il Var così? Nessuno, perché c'è troppa discrezionalità, una zona grigia che non serve a nessuno se non ai detrattori e agli sbandieratori dei complotti.

Chi non ha avuto due rigori nella prima giornata, contro il Chievo Verona, è la Juventus. C'è però una grossa differenza fra i bianconeri e le altre: c'è una qualità immensa in un undici che può permettersi di lasciare fuori, nell'ordine, Emre Can, Douglas Costa, Dybala e Cuadrado. Non facciamo passare come un caso il mancato inserimento di Dybala oggi, con Mandzukic preferito come compagno di attacco di Cristiano Ronaldo. Però è un'indicazione abbastanza evidente, perché non ci sono partire in mezzo, non c'è un turnover da attuare. Dybala è una riserva in questa squadra, forse nemmeno il primo cambio visto che Douglas Costa è praticamente il primo a essere inserito in una staffetta.

"Per mezz'ora abbiamo fatto ridere", era la risposta di Ancelotti a chi gli chiedeva conto della sfida contro la Lazio. Oggi non è andata così, soprattutto all'inizio, perché il Napoli aveva messo stabilmente le radici in casa Milan. Però poi Bonaventura ha pescato dal mazzo un jolly, più che un jack, al primo tiro in porta con una bella sforbiciata. Poi Calabria ha raddoppiato alla seconda occasione e poteva sembrare una serata storta. Zielinski, invece, si è caricato la squadra sulle spalle, approfittando pure della stanchezza rossonera, alla prima partita di quest'annata. Alla fine ci ha pensato Mertens, lasciato in panchina inizialmente, a completare la rimonta e definirla. Qualcosa al Napoli manca, non certo la "cazzimma".

Oggi, contro il Torino, c'è già un bivio per Luciano Spalletti. Vincere è praticamente d'obbligo, una settimana fa al Mapei ci poteva essere l'alibi del campo imbarazzante, a San Siro un'eventuale sconfitta allontanerebbe già a cinque punti la Juve, con due partite non proprio impossibili. Gli alibi stanno a zero, con i disponibili che formeranno un undici diverso rispetto a quello con il Sassuolo. Perisic, Keita, Vrsaljko, Skriniar, forse anche Nainggolan. Spalletti ha rinnovato da pochissimo, ma oggi potrebbe essere una giornata chiave per questo campionato.