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Inter: il giorno di Conte, l'attesa di Allegri. Milan: lo stile-Raiola, Ibra e... occhio a Bakayoko/Brahim Diaz. Juve: la mossa del "maestro" Pirlo. Barcellona: attenzione al libera-tutti di Koeman

Inter: il giorno di Conte, l'attesa di Allegri. Milan: lo stile-Raiola, Ibra e... occhio a Bakayoko/Brahim Diaz. Juve: la mossa del "maestro" Pirlo. Barcellona: attenzione al libera-tutti di Koeman TUTTO mercato WEB
© foto di Alessio Alaimo
martedì 25 agosto 2020, 15:47Editoriale
di Fabrizio Biasin

Arieccoci. Abbiamo scelto di parlarvi di un argomento nuovo, originale, praticamente inedito. Non è vero, parliamo di Conte. E del suo presente/futuro sulla panchina dell’Inter. È il giorno del famoso incontro, quello della pace e dell’andiamo avanti tutti assieme o dei virtuali sputazzi con relativo addio.

Son tutti parecchio in fibrillazione, del resto non è che ci sia molto altro da dire, balle di mercato a parte. La situazione è assolutamente delicata, ma siccome non abbiamo molta voglia di star lì a “ipotizzare”, vi diciamo quel poco che sappiamo.

La società, come è ovvio che sia, più che arrabbiata è delusa da Antonio Conte: non si aspettava l’uscita dell’altra sera e non capisce perché si sia arrivati al punto di rottura (o quasi). Oggi chiederà a Conte “Antò, dicci la verità, che problema c’è? Perché a dirla tutta non lo abbiamo realmente capito”. E a quel punto toccherà all’allenatore fare un passo verso il club che lo ha portato a Milano solo un anno fa. Se Conte sarà conciliante allora si andrà avanti tutti assieme, se invece pretenderà mari e monti... allora sarà addio.

L’idea del club è chiara: investire ancora, ma con logica. Quella del tecnico è differente: se si vuole far meglio di quest’anno servono questo, quello e quell’altro giocatore. Conte, in definitiva, pensa che per vincere sia necessario cambiare di molto la rosa, la società risponde dicendo che è doveroso fare degli innesti, ma in periodo post-covid non si può pretendere la luna.

Lo scenario più probabile è che il tecnico rimanga sulle sue posizioni. A quel punto toccherà trovare un accordo. L’esonero è escluso per evidenti motivi (il club non butterà dalla finestra 30 milioni lordi di ingaggio), così come è difficile credere che il tecnico rinunci al suo contrattone. Toccherà ragionare su una buonuscita, sempre che Conte non capisca che il bene dell’Inter (ma anche e soprattutto il suo) sarebbe proseguire lungo il percorso tracciato quest’anno.

Ma, dicevamo, all’Inter non hanno gradito determinate uscite e in qualche modo si sono già mossi. Allegri è stato contattato e attende un cenno, l’idea di poter vincere anche in nerazzurro - dopo lo scudetto al Milan e i cinque alla Juve - lo alletta al punto da aver messo in secondo piano il corteggiamento del Paris Saint Germain (che esiste ed è "ricco").

Morale, l’Inter vuole risolvere la questione in fretta e in maniera definitiva, dove “definitiva” significa con i doverosi sorrisi e la reale convinzione. Per capirci, la cosa peggiore sarebbe decidere di proseguire insieme per ragioni contrattuali e con il rischio di ritrovarsi ancora una volta a sbraitare sulla pubblica piazza, che poi è tutto quello che vuole escludere per sempre – e giustamente - il presidente Zhang.

Pillole a caso come nella tradizionale versione estiva.

1)      Raiola che dà lezioni di stile suona un po' come il sottoscritto che dà lezioni di parrucco.

2)      Ibra alla fine andrà avanti con il Milan, però questa cosa di sentirsi diointerra gli sta un filo dando alla testa.

3)      Il Milan è vicino al prestito di Bakayoko con diritto di riscatto fissato a 30 milioni. Il giocatore guadagnerà circa 3 milioni. Tentativo di prestito anche per Brahim Diaz, centrocampista/ala del Real Madrid. Lo dicono quelli bravi, mica il sottoscritto, quindi fidatevi.

4)      Alla Roma di Friedkin interessa assai Piero Ausilio. L’attuale ds dell’Inter ha preso tempo.

5)      Il neo tecnico del Barcellona Koeman ha “liberato” Suarez, Vidal, Rakitic e Umtiti. Messi a quanto pare si unirebbe volentieri alla truppa. Ingaggi multi-milionari a parte, c’è da leccarsi i baffi.

6)      Alla Juve è iniziata l’era Pirlo. Il campione del mondo – che scemo non è – ha scelto uno staff “corposo” e solido. E siccome scemo non è (e due…) di sicuro avrà capito che i titoli letti qua e là del genere “il Maestro Pirlo dirige la sua prima lezione” sono tutto tranne che d’aiuto.

7)      La squadra titolare del Bayern campione d’Europa è costata in cartellini circa 100 milioni di euro: non 100 milioni l’uno, 100 milioni in tutto. Certo, guadagnano un botto, ma questo dato significa molto: spendere aiuta a vincere, ma sono più importanti idee e organizzazione "a monte".

8)      Lewandowski quest’anno avrebbe vinto il Pallone d’Oro a mani basse. Pensa te che iella.

9)      Complimenti allo Spezia, complimenti a Simone Scuffet. Lo abbiamo pompato come solo noi sappiamo fare, lo abbiamo dimenticato come solo noi sappiamo fare, si è ripreso la Serie A in silenzio.

10)   Thiago Silva che “è fatta con la Fiorentina” andrà al Chelsea. Cavani che “è fatta con il Benfica” non andrà al Benfica. È iniziato il periodo delle non-partite e del solo-mercato: state attenti a non farvi fottere dai venditori di panzane e fidatevi solo dei 4 o 5 che sanno fare davvero mercato in Italia (non certo il sottoscritto).

11)   Inter e Lavezzi sono ai dettagli.

12)   Adriano Bonaiuti, dal 2013 preparatore dei portieri dell’Inter, è in condizioni serie dopo un brutto incidente in bici. Facciamo un grande, enorme, doveroso tifo per lui.

 

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