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Juve, mani sul tricolore. Il mercato servirà a tutti. Breve ma intenso. 15 su 20 sono le deluse di questa stagione. Si salvano in 5

Juve, mani sul tricolore. Il mercato servirà a tutti. Breve ma intenso. 15 su 20 sono le deluse di questa stagione. Si salvano in 5TUTTO mercato WEB
lunedì 6 luglio 2020, 07:03Editoriale
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

Una volta il Milan lottava per gli scudetti, adesso li consegna alla Juventus. La quarantena ha fatto bene ai rossoneri. E' un dato di fatto. Tranne la pessima prestazione di Ferrara, Pioli ha lavorato bene post lockdown. In Coppa Italia ha evidenziato le difficoltà della Juventus, in campionato ha vinto a Lecce e con la Lazio, ha battuto la Roma. Diciamo che sta facendo di tutto per creare altra confusione nella testa di Gazidis. La Juventus, sulla distanza lunga, non è ancora raggiungibile. Può perdere una Supercoppa, può perdere una Coppa Italia, non avrà la mentalità Champions ma sul lungo tratto arriva ancora prima. Ampiezza della rosa e mentalità di squadra e società alla base dei tanti successi in serie A. La Lazio ce l'ha messa tutta. E' andata oltre le proprie (forse) e le nostre aspettative. Anzi dobbiamo ringraziarla per non aver lasciato che il campionato finisse prima della quarantena. Ci ha entusiasmati con il bel gioco, ha messo in mostra molti calciatori che come sempre non conoscevamo e si è messa alle spalle tutti tranne la Juve. L'Inter (per ora), il Milan, la Roma e il Napoli. Inzaghi ha lavorato non bene, benissimo. Vincere lo scudetto in Italia, però, è roba da ricchi. Non è un caso se, da sempre, i tricolori finiscono (quasi) sempre a Torino e Milano. Poche eccezioni tra Roma e Napoli, con il Verona di Giulietta e Romeo in un'altra epoca. Il tempo passa e non ce ne accorgiamo ma anche gli scudetti del Napoli, ormai, appartengono ad un'altra epoca. Il mercato che ufficialmente inizierà il 1 settembre, ma di fatto sarà mercato pieno dal 3 agosto, sarà un mercato utile a tutta la serie A. Cambieranno allenatore poche squadre. La pausa è breve e cambiare allenatore comporta nuova preparazione atletica, conoscenza della rosa e dell'ambiente ma, quest'anno, il tempo per fare tutto questo non ci sarà. Quindi molti andranno avanti con gli allenatori che già ci sono. E fanno bene. Farebbe bene anche il Milan a dare continuità alla rosa e al mister. Rivoluzionare tutto e affidare la squadra a gente che non parla italiano e mai ha vissuto il nostro calcio e pretendere che si ambienti in un mese, anche meno, di ritiro significa volersi suicidare come è stato fatto con il post Gattuso.
Se ci fate caso tutte le squadre della serie A sono deluse da questa annata 2019-2020. Almeno 15 su 20. Solo 5 possono essere promosse a pieni voti. Piccola analisi di inizio settimana:
Partiamo dalle promosse ché facciamo prima
Lazio
Come scrivevamo sopra dobbiamo solo dire grazie alla Lazio. Certamente non è ancora condannata, ma recuperare 7 punti alla Juventus in un mese è pressoché impossibile. Ci proverà e farà bene. Gioca un grande calcio e, se non fosse arrivata con il fiatone, avrebbe potuto provare anche la grande impresa. Inzaghi-Tare-Lotito trio perfetto anche se qualche ciclo, in squadra, forse è finito.

Atalanta
Stagione clamorosa, in campionato e in Champions. Si ripete e tornerà a giocarsi l'Europa dei ricchi. Nonostante il calvario subito dalla città, ne esce fortificata. Uno spettacolo in fase offensiva, attenta alla fase difensiva. Gasperini è un fenomeno ma il vero fenomeno è Sartori che non sbaglia un acquisto. A proposito: i due sono ancora ai ferri corti o hanno ripreso il dialogo? Sono questi i veri anni d'oro della Dea. Solo un piccolo neo: nonostante la vittoria del Campionato Primavera, lo scorso anno, non si hanno più tracce della Dea made in Italy. Una volta lanciava giovani, bergamaschi, che avrebbero fatto grandi carriere. Dal post Favini è cambiato il progetto imitando quello della famiglia Pozzo. Imitazione riuscita benissimo e i risultati sono eccellenti.

Verona
La vera sorpresa del campionato. Poteva essere retrocessa a febbraio nei pronostici della vigilia. Invece è stata bravissima la società ad aver individuato tutte le mosse. La prima ad aver avuto il coraggio, comunque, di cambiare allenatore dopo la promozione. E' tornata in serie A per un soffio, ha preso Juric in panchina e ha valorizzato anche i magazzinieri. Stagione da record e plusvalenze straordinarie da cogliere al volo. Attenzione, però, alla trappola del prossimo campionato: la stagione successiva è sempre pericolosa. La società si deve strutturare per evitare rischi anche perché chi inizia a salire dalla B (Benevento) si presenterà con le bombe a mano.

Parma
Da sorpresa a grande conferma: a livello economico ci sono molti soldi da tirare fuori con gli obblighi dei prestiti ma sul campo Faggiano ha fatto, ancora una volta, un grande lavoro confermandosi tra i migliori Direttori Sportivi di Italia. La giovane età e la personalità gli consentiranno una grande carriera in un top club tra primi 5 posti in Italia. Il Milan avrebbe bisogno di uno come lui, altro che i tedeschi che non sanno neanche la distanza tra Casa Milan e Milanello. Per non parlare di D'Aversa, uno degli allenatori più sottovalutati della nostra serie A. Ormai sembra scontato che il Parma faccia certi campionati ma D'Aversa è il re della concretezza e in rosa non ha Ronaldo e Immobile. Ha gestito bene la follia di Gervinho, lo scorso gennaio, e meriterebbe anche lui una grande chance.

Sassuolo
Il binomio Carnevali-De Zerbi funziona e le coppie che funzionano devono andare avanti a lungo. Ottima la regia del Direttore Sportivo, Giovanni Rossi, perfetto nel suo ruolo tra Mister e Proprietà. Il Sassuolo ha ottimi calciatori e se De Zerbi resta è per valorizzarli ulteriormente in una stagione normale. Con l'allenatore bresciano calciatori normali diventano forti (Caputo e Defrel su tutti) e calciatori forti diventano fortissimi (Sensi, Demiral, Berardi, Boga e Locatelli).

Juventus
Dalle 5 promosse alle 15 scontente. Chi per un motivo e chi per un altro. La Juventus vincerà, molto probabilmente, il campionato ma se la Champions non dovesse arrivare quanti si riterrebbero soddisfatti dalla stagione di Sarri? In campionato si è scrollato di dosso la Lazio troppo tardi, a causa di Inzaghi ha perso una Supercoppa e la Coppa Italia l'ha persa giocando malissimo. La soddisfazione della vittoria ma questa stagione può essere salvata, del tutto, solo dalla solita Champions.

Inter
La società ha lavorato benissimo, ad Appiano forse bisognava fare di più. Nel calcio conta solo vincere, figuriamoci se nell'anno in cui prendi Conte non vinci cosa devi pensare. Marotta ha fatto due grandi sessioni di mercato. Estate e Inverno. Si sta ripetendo anche in questa sessione che ancora deve iniziare. La squadra avrebbe dovuto fare di più. E' uscita presto dalla lotta scudetto, si è fermata in semifinale di Coppa Italia, la Champions non è stata esaltante e adesso resta l'Europa League che se si dovesse portare a casa non sarebbe male per cambiare le righe scritte sopra. 8 alla società, 6 a Conte. Per ora...

Milan
Altra grande delusa di questa stagione. Un caos senza fine. Prendi Giampaolo, piaccia o no, e non gli dai il tempo di lavorare. Prendi Boban, piaccia o no il suo carattere, e lo scavalchi togliendogli potere. Metti in ombra Maldini e seghi Pioli con la stagione in corso. Troppa confusione per una società ambiziosa come il Milan. Tanti soldi sprecati e un futuro che non concede alcuna rassicurazione.

Napoli
Non si può essere soddisfatti neanche della stagione del Napoli che esce dalla Champions League e lascia i piani alti della classifica con una brusca discesa di un ascensore che non ha preso il piano giusto. Fallimento totale di Ancelotti; tecnico e gestionale. Stagione da dimenticare fino all'arrivo di Gattuso. Rino arriva e sistema due cose: preparazione atletica e mentalità. Il campo gli dà ragione: Vince la Coppa Italia e prova a risalire la classifica più possibile ma ormai era troppo tardi.

Roma
Pasticciaccio brutto a Roma, dove a Trigoria sembrano lontani anni luce dai progetti di Formello. Il made in Italy è, per una volta, meglio del Made in Usa. Un Proprietario che non si vede da due anni non può fare calcio in Italia. Fonseca lasciato al suo destino e un licenziamento per giusta causa a Petrachi che ancora deve essere spiegato. Squadra che, nell'ultimo periodo, rispecchia il valore della società.

Che delusione anche la Fiorentina, ancora in corsa per non retrocedere. Malissimo il primo anno di Commisso. Le idee sul futuro devono essere chiare e senza azzardi. Delude, rispetto all'anno precedente, anche il Torino. Pochi 31 punti e il passaggio da Mazzarri a Longo non ha portato la svolta attesa. Confusione e zero risultati per le genovesi, risveglio tardivo per l'Udinese che ha faticato troppo nella fase realizzativa e nelle gare lontane dalla Dacia Arena. Si è perso sul più bello il Lecce di Liverani che prima della quarantena si sarebbe potuto salvare e produceva gioco e risultati, adesso ne prende 4 a partita. Tornano in B Spal (follia prendere Di Biagio) e Brescia (Cellino non ne ha indovinata mezza ma uno che prende Balotelli vuole solo retrocedere). Ci si aspettava molto di più dal Cagliari per gli investimenti sul mercato. Stagione ampiamente sufficiente per il Bologna, nonostante i grandi problemi iniziali di Sinisa.
C'è ancora meno di un mese per consentire a tutte le società di cestinare questo editoriale.

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