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Juve: ultimi 2 colpi per il "povero" Allegri. Inter: mercato e segreti in 11 punti (e su Schick...). Milan: il serio problema dei cinesi (che non esistono). Napoli: una questione "estetica"

Juve: ultimi 2 colpi per il "povero" Allegri. Inter: mercato e segreti in 11 punti (e su Schick...). Milan: il serio problema dei cinesi (che non esistono). Napoli: una questione "estetica"
© foto di Alessio Alaimo
martedì 22 agosto 2017, 08:452017
di Fabrizio Biasin

Rieccoci. È iniziato il campionato ma io sono al mare, tipo ribelle.
È il mio nono e ultimo giorno di vacanza. Non ci si può lamentare, ma capite che l'umore è quello che è.
Scrivo dalla spiaggia. Ci sono 36 gradi. Tira vento. Uno urla al figlio: "Uccio, fai la galleria con la sabbia appapà!" e addenta una mozzarella in carrozza. Uccio urla: "Papà, cacca!". Insomma, la situazione - come l'umore - è quella che è.
La spiaggia è quella cosa che al primo giorno dici "ah, la spiaggia, la sognavo da un anno" e invece al nono hai la sabbia nei maroni e odi tutti, in particolare quelli che giocano a racchettoni.
Quelli che giocano a racchettoni pensano di essere tutti dei piccoli Federer, ma giocano a racchettoni. A loro non interessa se lo spazio vitale è ridotto a 200 × 70 cm a testa (praticamente una bara), loro pretendono una metratura da Centrale di Wimbledon.
Quelli che giocano a racchettoni rompono il cazzo a tutti, anche a Uccio che deve fare la cacca: ti tirano addosso la pallina e tu gliela devi lanciare, scalciano la sabbia, in genere tendono a mettersi in mostra come a dire "Io gioco bene a racchettoni e quindi ho dei pregi e sono meglio di quel disperato che scrive sul telefonino in spiaggia". Il disperato sono io.
Quelli che giocano a racchettoni in genere indossano lo slip. Lo slip dovrebbe essere vietato dall'Onu ma invece molti uomini lo preferiscono perché "me lo posso permettere". Lo slip e i racchettoni insieme sono la versione estiva dell'uomo col borsello, anch'esso incomprensibilmente ammesso dall'Onu.
Quando ti arriva addosso la pallina di quello che gioca a racchettoni tu vorresti tirarla lontanissimo e dirgli "hai uno slip ma non sei Paltrinieri, hai un racchettone ma non sei Fognini: chi cazzo sei?", ma poi hai paura che ti meni e gliela rilanci abbozzando un sorriso.
Lui: "Grazie!".
Tu: "Sei dalla parte del tabellone di Kyrgios o di Cilic?".
Ma lui sta già urlando al suo compagno di giochi "Come il crimineeeee, senza regoleeeee!".

Come si decide chi ha vinto a racchettoni? Chi sceglie quando è ora di finire la partita? Il tizio che ti vende lo slip nei negozi e ti dice "starai da Dio, beato te che te lo puoi permettere" è perseguibile per circonvenzione d'incapace? Queste sciocche domande non sono nulla rispetto al dramma vissuto ieri l'altro e che mi permetto di sottoporvi al termine di questo editoriale parecchio insabbiato.

QUI INTER

La bella vittoria sulla Fiorentina ha portato a galla due tipici luoghi comuni post "prima giornata" che tutti noi conosciamo bene. Ci sono quelli che in origine erano scettici e ora "è un gruppo fortissimo!" e quelli che vanno avanti per la loro strada e "la Fiorentina è una squadra da metà classifica, avrebbe vinto chiunque". Cose già viste e sentite con la differenza che un anno fa la squadra "da metà classifica" era il Chievo e con i nerazzurri fece una scampagnata.
L'Inter parte bene, mette in cascina 3 punti e nonostante le valutazioni "da primi 90 minuti" ci permette di ragionare su un po' di cose:
1) I tifosi nerazzurri sono straordinari: in 51mila a San Siro nonostante "agosto" (come non accadeva dall'estate 2009, quella del triplete), le delusioni (per molti) di mercato, i dubbi su quel che "è" e "sarà". La fede, per fortuna, va "oltre" le noiose polemiche legate al mercato.
2) A proposito di mercato e "rogne". Il dato di fatto è che mentre ci si lamentava perché "bisogna comprare", ad Appiano si facevano il mazzo. Direte "beh, è normale", ma visto quello che è accaduto la scorsa estate non era affatto scontato.
3) I nuovi acquisti non avranno piedi e carte d'identità da "top", ma combattono la critica con impegno "al top": Skriniar impressiona quasi come la sua fidanzata (quasi), Borja è "lucido" in ogni cosa che fa, Vecino ha percorso oltre 12 km (più di tutti) e sembra aver già capito quel che Spalletti gli chiede, Cancelo e Dalbert si vedrà.
4) La rosa deve essere completata, ma non dappertutto. Se a centrocampo puoi permetterti di tenere in panchina uno come Joao Mario, forse non sei messo così male.
5) Servono un difensore centrale e un attaccante esterno, ma bisogna trovare le risorse. I dirigenti - salvo uscite - possono valutare solo "prestiti", ma chi vende non ci sente. È il solito problema legato al Fair Play che molti non accettano ma c'è e "fa scopa" con l'altra problematica legata "ai cinesi".
6) Le intenzioni di luglio (spendere anche oltre il "lecito" per poi rientrare nei parametri entro giugno 2018) si sono scontrate con l'inversione di rotta della proprietà: nessuna spesa folle, almeno fino a quando si sarà "calmata" la stretta del governo cinese sugli investimenti all'estero. La cosa ha spiazzato tutti, anche gli stessi dirigenti nerazzurri, che ora si trovano a dover ragionare su "formule d'acquisto" assai meno appetibili.
7) Per Gabigol sono arrivate offerte concrete dal Malaga e dall'Hannover. Lui preferirebbe andare in prestito allo Sporting, ma i portoghesi devono quantomeno pareggiare l'offerta. La decisione sarà presa entro la settimana.
8) L'arrivo di Schick è legato agli umori di Ferrero, ancora (legittimamente) non intenzionato ad accettare la formula del prestito con obbligo di riscatto. L'alternativa passa dalla cessione di uno tra Candreva e Brozovic, ma Spalletti ha già fatto capire di puntare (e molto) su entrambi. In ogni caso c'è ancora margine per trovare una soluzione. Tornano d'attualità le piste Karamoh (più probabile) e Keita (meno probabile). Il problema - pensa te - è sempre legato ai quattrini.
9) Icardi sta crescendo. Non è una banale questione di gol (li ha sempre fatti), ma di movimenti e atteggiamento. Chi riduce il tutto a "però ha la moglie troppo popputa" ne fa, evidentemente, una questione di antipatia personale.
10) L'Inter ha finalmente una fase difensiva. I movimenti corali e i raddoppi di marcatura valgono a prescindere dell'avversario e con la Fiorentina si sono visti tutti. Decidere di mettere a libro paga anche Martusciello pare una mossa azzeccata.
11) Verremo smentiti su tutti i precedenti 10 punti e qualcuno dirà "ecco! È tutto uno schifo!". Sono coloro che cercano conferme per alimentare la loro estenuante "fame di mercato" e non vedono l'ora di poter urlare "io l'avevo detto!". Definiamoli pure "tafazziani".

QUI MILAN

Le faccende di campo sono talmente sotto gli occhi di tutti che è il caso di fare in fretta: la squadra e sorprendentemente "già squadra", l'umore è alto, tutto sembra procedere secondo il motto ben confezionato #weareateam. Basta per dire "sarà tutto meraviglioso"? No, ma a questo punto della stagione è un discorso che vale per qualunque club da Aosta a Pantelleria.
Il resto è questione "politica", legata alle polemiche post-Crotone e agli iscritti al club (latente, ma sempre vivo) dei "cinesi non esistono e se esistono sono tutto fuorché affidabili".
Detto che "a farsi gli affari propri si campa cent'anni" (e dico "affari" perché sono un signore) partecipo volentieri al contest "dì la tua sulla questione D'Amico".
Il Milan diserta gli studi Sky per una frase poco elegante della bella Ilaria? Beh, scusate, ma il Diavolo ha le sue buone ragioni. Capiamoci: probabilmente quella dei rossoneri non è tanto una ripicca personale nei confronti di miss Buffon, quanto una sorta di avviso ai naviganti, come a dire "avete stufato, se avete prove esibitele, altrimenti, cortesemente, tacete".
Da tanti mesi le "risatine" e i dubbi degli scettici circondano la nuova proprietà rossonera, ma pochi (anzi, pochissimi) hanno fatto una cosa semplice e doverosa: alzare il telefono. Per eliminare taluni retropensieri basterebbe una chiamata, con tanto di domande rivolte all'amministratore delegato, espressione italiana della proprietà cinese. Chi scrive è moderatamente convinto che all'altro capo dell'apparecchio molti degli scettici troverebbero un soggetto disponibile, che magari sarebbe in grado di rispondere a tutto (e metterebbe maggiore serenità in qualsivoglia salotto-tv) o magari invece no (e allora sì che i dubbi avrebbero della "sostanza"). A volte basta provarci.

QUI JUVE

Dopo il largo successo sul Cagliari, il carro di Allegri ha riaccolto parte dei critici che erano scesi in fretta e furia dopo la sconfitta in Supercoppa. Chi pensava che il mister fosse in balìa dello spogliatoio ha, giocoforza, temporaneamente fatto un passo indietro: i giocatori si sono "sbattuti" seguendo la semplice lezione impartita da Max ("se non si corre, non si vince"). Non si cambia atteggiamento in una sola settimana in assenza di un leader riconosciuto. Così la Juve è già tornata nei binari, anzi e ha dimostrato di essere migliorata soprattutto nella qualità dei suoi "panchinari". Contro i sardi sono entrati: Khedira, Douglas Costa e Matuidi, che ovunque o quasi sarebbero titolari. Non male. La società ha raggiunto il suo obiettivo di mercato e ora può completare l'opera. Si insiste per Spinazzola, anche se l'incontro di ieri con l'Atalanta non ha risolto il braccio di ferro. Per Garay, imvece, si farà un tentativo con il Valencia in settimana. E Marchisio? Ad oggi incedibile, fa sapere la Juve. E Keita? A meno di colpi di scena è assai probabile che vestirà il bianconero nella prossima stagione, oppure a gennaio, Lotito permettendo.

QUI NAPOLI

Giornata importante. Ovvio che è il caso di essere scaramantici, ma anche esagerare avrebbe poco senso: la squadra di Sarri tenta l'ingresso alla Champions e per quello che abbiamo visto fino a qui se lo merita tutto.
Balotelli e Sneijder possono dar fastidio ad Hamsik e fratelli? Certo, possono, ma questo non impedirà di vedere anche stasera quello che Sarri è riuscito a costruire in un anno e pochi mesi: un cioccolatino di squadra. La "consapevolezza" è l'arma in più dei partenopei, non più imbucati al Gran Ballo, ma invitati per meriti acquisiti: quando giocano, per dire, sembrano legati a un filo.
Ps. Lo so, chi scrive pare un gran sviolinatore, ma che vi devo dire: tante partite mi annoiano, quelle del Napoli mai.

Ciao a tutti. Vi lascio al racconto marinareccio intitolato "Una giornata di merda" (se interessati, le foto a corredo del pezzo le trovate sul mio Facebook). A fra sette giorni (Twitter @FBiasin @ilsensodelgol Mail: ilsensodelgol@gmail.com).

Tutti hanno il loro giorno di merda in vacanza. Il mio è capitato ieri.

Ve la faccio breve.

Tappa a Malaga.
Decidiamo di andare in spiaggia.

Con l'amico fraterno Gabriele Tabbone ce la tiriamo molto e sentenziamo: "Dobbiamo trovare un angolo di paradiso, l'oasi nascosta e vieppiù sconosciuta alle masse, ché noi non siamo pirla".

Assai baldanzosi ci rivolgiamo a una piacente signorina nei pressi della reception:

"Scusas senorita, se leis dovesses scegliere una playa, in quale andrebbes?".

"Oh, italiani?" (La signorina parla discretamente la lingua di Dante).
"Sì".
"Bene, io andrei certamente qui. Ci vuole una mezz'ora di macchina ma è un posto dove non arrivano i turisti, una piccola perla del Mediterraneo. Andate andate..".

Gasati come pavoni ci guardiamo: "Trovatas la Playa, olè!" e partiamo.

45 minuti dopo

Lui: "Minchia che palle, cosa dice il navigatore?".
Io: "Dovremmo esserci".
Lui, alzando gli occhi: "Come dovremmo esserci...".

CARATTERISTICHE DELLA SPIAGGIA DI PEDREGALEJO, PROFONDO NORD DI MALAGA:

SABBIA
Nera con losche venature di grigio, a tratti vetrosa. Consistenza al tatto: tungsteno. Per certi versi "meno sabbia" e più "deserto del Nevada".

TEMPERATURA
Calore venusiano del genere "Giucas Casella tenta la camminata sui carboni ardenti". Ribattezzato dall'Unesco "cimitero della ciabatta" per la capacità del terreno di sciogliere la suola delle tue "Hawaianas" di contrabbando.

MARE
Scuro, spaventoso, ottimo per terrorizzare tuo figlio se ti ruba la dieci euro dal portafoglio ("figlio stronzo! Ora ti immergo nelle acque di Pedregalejo e sono cazzi tuoi!").
Acqua artisticamente inframmezzata da biomasse umane: sacchetti del Carrefour, palloni SuperTele bucati, oblò di lavatrice, cosce di "jamon Serrano" rigettate da "controlli qualità" certosini, ratti e altri roditori.

PRESENZE
Donne equivoche e vittime di rare forme di elefantiasi al culo, uomini baldanzosi con impianti stereo mangiacassetta usciti di produzione nel cretaceo, ex soubrette in costume intero e decadente, evidenti figli di Giucas Casella che sfidano le temperature bestiali e scalciano con rabbia sabbia incandescente. Questi ultimi lanciano chiari messaggi razzisti e subliminali del genere "italiani pizza e mandolino levatevi dai coglioni, siate risorse a casa vostra".

ALTRE PRESENZE
Raccoglitore multiplo di monnezza "pronto uso" venerato da mosche tse-tse.
Bagnino sbarazzino con canotta rossa stile Baywatch e autostima a pacchi.
Infine loro: piccioni "reali" modello PIAZZA SAN MARCO.

Io: "Curiosi i piccioni in spiaggia, folcloristici...".
Lui: "Occhio, fingono indifferenza ma puntano la colazione al sacco...".

Ce ne andiamo dopo 60 minuti di strenua resistenza, decine di cacate di cormorano schivate e numero zero bagni effettuati.

Lui: "Adesso però quella stronza ci sente...".

Arriviamo alla reception.
C'è un tizio in divisa, serioso, sulla cinquantina.

"Ci scusi, la ragazzas che c'era stamattinas ci ha mandato in un postos dimmerdass!".

"Italiani?".

"Sì".

"Avete certamente parlato con Clara, quella delle pulizie. Si è lasciata con uno di Portogruaro, uno stronzo. Da quel momento odia gli italiani. Vi ha spedito a Pedregalejo immagino, non siete i primi. Certo che voi italiani avete una pessima reputazione...".

"...Noi! Ma come...!".

"...rubate gli accappatoi dalle stanze, i saponi, le marmellatine a colazione...".

Ci fissa.
Lo fissiamo.

"...Gracias, noi andremmos..."