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L'errore di Andrea Agnelli e la leadership di Marotta: in otto mesi ha già costruito il miglior centrocampo della Serie A?

L'errore di Andrea Agnelli e la leadership di Marotta: in otto mesi ha già costruito il miglior centrocampo della Serie A?TUTTO mercato WEB
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domenica 2 febbraio 2020, 08:32Editoriale
di Raimondo De Magistris
Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per Tuttomercatoweb.com dal 2008, è il vice direttore dal 2012

Christian Eriksen non è un colpo di mercato. Christian Eriksen è il colpo di questa finestra di calciomercato e rischia già a gennaio di essere il colpo del 2020. La prima considerazione semplice, banale, è però essenziale per capire quanto fatto dall'Inter nell'ultimo mese: il centrocampista danese che arriva dal Tottenham per venti milioni di euro non è solo, per distacco, il miglior acquisto definito in Serie A a gennaio negli ultimi dieci anni. E' con Erling Håland l'acquisto miglior in Europa di questa finestra di calciomercato.
Sedotto, poi accerchiato, infine isolato. Senza più possibilità di inserimento da parte di altri club. La strategia per strappare alla Premier League uno dei suoi migliori calciatori, che arriva in Italia nel pieno della sua maturità calcistica, è stata da manuale. Conferma dopo Lukaku che la Juventus non è più l'unico club italiano ad avere appeal e risorse per portare in Serie A i grandi top player internazionali e conferma la leadership in Italia di un dirigente come Giuseppe Marotta.

L'errore di Andrea Agnelli - Rinforzarsi e contemporaneamente indebolire le rivali. Miralem Pjanic e Gonzalo Higuain sono solo il fiore all'occhiello di una strategia che negli ultimi anni ha visto la Juventus pescare dalla Serie A i suoi migliori prodotti anche per evitare che le rivali potessero diventare un serio pericolo nella corsa Scudetto. Anche per questo è nata la striscia più lunga di tricolori consecutivi nella storia della Serie A e anche per questo le rivali, negli ultimi anni, non sono mai riuscite a raggiungere il livello dei bianconeri. Che a un fatturato nettamente superiore rispetto a quelle delle altre hanno affiancato scelte ben calcolate, strategiche.
In questo quadro d'insieme, sorprende quindi la decisione di lasciar andare poco più di un anno fa, nel nome di un nuovo quadro dirigenziale, l'uomo che insieme ad Andrea Agnelli aveva riportato in vetta la Juventus. Una decisione presa dall'uomo al vertice della piramide bianconera perché sedotto dall'idea che l'ex amministratore delegato fosse solo una ruota dell'ingranaggio al pari delle altre. E perché ormai convinto che l'allievo Fabio Paratici, dopo aver condotto in prima persona la trattativa Cristiano Ronaldo, fosse pronto per prendere il posto e oscurare Marotta. La classica storia in cui l'allievo supera il maestro, una storia che in questo caso è ben lontana dall'essere realtà.

Suning ha colto l'occasione - Ne ha approfittato l'Inter, che con la proprietà Suning aveva riportato nella Milano nerazzurra idee, risorse economiche ed entusiasmo. Ma aveva bisogno di una guida esperta, vincente: Giuseppe Marotta, appunto. Che è salito in sella a stagione in corso, ha avuto qualche mese di tempo per osservare, analizzare, far emergere le criticità e poi, a partire dalla scorsa estate, costruire la sua Inter. Con Antonio Conte in sella, ripartendo con un nuovo ciclo senza quei giocatori che erano ritenuti dannosi per la costruzione di una squadra vincente. Anche a costo di prestarli, anche a costo - come nel caso di Nainggolan - di pagare parte dello stipendio.

L'Inter ha già il miglior centrocampo della Serie A? In otto mesi, Giuseppe Marotta ha rivoluzionato la rosa nerazzurra. Ha affidato ad Antonio Conte una squadra con un anima più italiana, ha affiancato a Lautaro Martinez quel Lukaku che oltre a essere grande centravanti è anche la migliore spalla possibile per l'argentino. Ma soprattutto, ha rivoluzionato un centrocampo che adesso dà del tu a quello della Juventus. Forse, è anche superiore.
Non nelle alternative, quasi certamente nelle prime scelte perché Barella, Brozovic, Eriksen - con Sensi come prima alternativa - è linea mediana destinata ad aprire un ciclo nei prossimi anni. Magari insieme a Sandro Tonali (tra i primi obiettivi per l'estate insieme ad Armando Izzo), sicuramente in un progetto che non era così solido dai tempi del Triplete. L'Inter è tornata e l'assist, paradossalmente, è arrivato proprio dalla Juventus.

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