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Milan, Berlusconi takes it all. Il 4-3-3 di Montella. Mercato, il grande centravanti. Napoli, Mertens a Manchester

Milan, Berlusconi takes it all. Il 4-3-3 di Montella. Mercato, il grande centravanti. Napoli, Mertens a ManchesterTUTTO mercato WEB
sabato 15 aprile 2017, 00:002017
di Mauro Suma

Il bene di famiglia non è più della famiglia, ma non tutto è perduto. Silvio Berlusconi è entrato, salutatissimo presidente della Storia rossonera, nel mito uscendo dalla quotidianità, il suo caro amico fidato Paolo Scaroni siede nel Cda di Casa Milan, sua figlia Barbara presiede Fondazione Milan e l'amico di una vita Adriano oltre ad essere stato l'unico ad essere stato ringraziato nella storica lettera del 13 Aprile, è anche e soprattutto presente nel cuore del suo grande gruppo, a via Paleocapa, Milano, sede centrale di Fininvest. E poi, scusate se è poco, ha ceduto il Milan alle cifre che voleva lui e alle persone che danno al Milan le prospettive di rilancio che voleva lui. I tifosi del Milan oggi sono felici, perchè si sono riconosciuti nel "Gigio" e nel "Vincenzo" pronunciati da Marco Fassone che per passo, realismo, ampiezza e dinamismo ha soddisfatto i milanisti ad ogni risposta nessuna esclusa. E tra loro, nel nostro piccolo, siamo contenti di aver sempre detto e scritto in questi mesi che questa era una trattativa vera e non strana o farlocca, detto e scritto senza la benchè minima pretesa di dare suggerimenti a nessuno che Franco Baresi fa parte del Milan, detto e scritto che con determinazione e bravura finanziaria Yonghong Li alla fine ce l'avrebbe fatta, detto e scritto che ai nuovi, grazie alla prima stagione tranquilla dopo alcune stagioni di turbolenze, veniva lasciata una squadra buona, con una bella identità e con una spina dorsale di rilievo, detto e scritto che Haixia e Huarong non erano due costellazioni lontane ma le basi di un nuovo grande progetto sportivo. E oggi aggiungiamo la garanzia che, avuta la riprova delle capacità di finalizzazione di Yonghong Li, l'intero establishment Cinese guarderà con più serenità e più convinzione allo sviluppo del progetto Milan da oggi in avanti. Quindi, il sabato si può essere d'accordo o non d'accordo, si può azzeccare o sbagliare, ma nessuno viene preso in giro.

Mettiamoci allora dunque ancora alla prova. Il principale attestato per Vincenzo Montella, da parte della nuova dirigenza e del nuovo management sportivo del Milan, non sono le parole o le dichiarazioni. Sono i fatti. E nel terreno concimato del calciomercato, tutti gli operatori, tutti gli addetti ai lavori sanno che le decine e decine di contatti preliminari del nuovo Milan hanno riguardato da settimane solo e un solo sistema di gioco per "fare" la nuova squadra rossonera: il 4-3-3, esattamente quello in cui crede Vincenzo Montella. Il tecnico campano si è sentito dire dai nuovi dirigenti per filo e per segno tutto quello che ci vuole per continuare ad essere, con entusiasmo, l'allenatore del Milan.

Ma di quale squadra? Una squadra forte, ha sospirato e sottolineato Fassone. Una squadra che a metà del mese di Settembre del 2018 dovrà giocare il Match Day 1 della Group Stage della Champions League, la competizione che il Milan ha vinto 7 volte. La struttura del prossimo mercato del Milan appare abbastanza chiara: un budget da 120 milioni di euro e un programma di 5 nuovi arrivi, dopo i quali il mercato dovrà essere autofinanziato. Le priorità di consolidamento sono tre: Donnarumma, Montella e Suso. La priorità invece per le trattative in entrata è un grande centravanti. Non Aubameyang, che è stato sondato (quindi il calibro del nuovo arrivo sarà quello) ma che non ama i ritorni, per cui ha progetti diversi rispetto al ritorno al Milan. Morata? Attenzione. Sanchez? Attenzione. Altri? Attenzione. Negli altri reparti, Musacchio e Kolasinac continuano ad essere segnalati in fortissimo avvicinamento, anche se il difensore argentino ha dichiarato di voler restare al Villarreal e sul laterale a parametro zero c'è un po' di concorrenza e finchè non c'è la firma bisogna stare con gli occhi aperti. La concorrenza è la stessa che il Milan, supportato dall'agente, starebbe portando su Kessiè ai "danni" della Roma. Il nome di Luiz Gustavo non viene accostato al Milan per caso. Deulofeu? La grande esplosione che ha avuto in rossonero lo potrebbe in effetti riportare a Barcellona, ma il Milan non demorde e nel frattempo pensa anche a Keita e ad un nome nuovo della Ligue 1. In uscita restano da verificare le decisioni del Watford sul riscatto o meno di Niang (18 milioni), gli orizzonti di Bacca e le decisioni finali di Mattia De Sciglio. Due giocatori attualmente in rosa che piacciono molto alla nuova dirigenza sono Calabria e Kucka. Il reparto che comporterà le maggiori riflessioni è quello del centrocampo, perchè Pasalic è un giocatore di proprietà del Chelsea e perchè Bertolacci ha un recente passato di campo e gli orizzonti di mercato davanti a sè entrambi difficili. Ecco perchè le ipotesi riguardanti Pellegrini, insidiato però dalla Juventus, non sono da ritenere campate per aria. Grandi le aspettative infine sui recuperi dagli infortuni di Abate e Bonaventura.

Napoli, c'è una buona notizia: Lorenzo Insigne sarà la bandiera della squadra azzurra. Non sarà un accordo economicamente indolore per Aurelio De Laurentiis, ma "Lorenzo" sa che il Napoli è la "sua" squadra e che quella azzurra è la "sua maglia". Sarà un contratto compreso fra i tre milioni e mezzo e i quattro milioni di euro, ma arriverà. C'è una notizia meno buona invece che riguarda Dries Mertens: nella prossima stagione sarà un giocatore del Manchester United. Il cassiere del Napoli esulta perchè i Red Devils accontenteranno in tutto e per tutto il Club italiano in tutte le sue pretese economiche, ma il belga è comunque un giocatore importante che dovrà in qualche modo essere sostituito. Che la partenza di Mertens possa intaccare e contaminare gli stimoli di Sarri? Sono due caratterini quelli dell'allenatore e del presidente, come sappiamo, per cui mai dire mai. Ma se Sarri dovesse entrare nell'ordine di idee di lasciare e De Laurentiis entrasse nell'ordine di idee di affidare la panchina non più al Maestro con cui sta collaborando oggi ma ad un allenatore normale in grado di schierare in alternanza almeno sia Milik che Pavoletti, ecco che la Roma sarebbe pronta ad accontentare in tutto e per tutto il tecnico visionario, il tecnico toscano, un tecnico unico nel suo genere.