Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Milan che domina: Pioli miglior allenatore, Pippo Inzaghi la sorpresa. Ecco i voti ai mister dopo il primo terzo di campionato: perché Pirlo merita più di Conte. Proteggete Gattuso da Napoli

Milan che domina: Pioli miglior allenatore, Pippo Inzaghi la sorpresa. Ecco i voti ai mister dopo il primo terzo di campionato: perché Pirlo merita più di Conte. Proteggete Gattuso da NapoliTUTTO mercato WEB
mercoledì 30 dicembre 2020, 08:00Editoriale
di Tancredi Palmeri

Il primo terzo di campionato se n’è andato, 14 giornate su 38, anche abbondantemente, dunque con la pausa in mezzo e prima che riprenda anche il mercato ecco i voti agli allenatori.
Ci sono state molte sorprese, e una classifica così compatta e una stagione così incerta non potrebbe dire altrimenti.
La considerazione d’obbligo da tenere a mente è che è tutto assolutamente ribaltabile, manco si trattasse di un Alessandro Borghese qualunque, dunque i votacci di oggi possono tranquillamente tramutarsi in votoni a fine anno.

GASPERINI (All. Atalanta): voto 5
Non va dimenticato che pacificamente per tutti l’Atalanta partisse tra le favorite per entrare in Champions. Il che significa almeno quarto posto. L’Atalanta si ritrova settima: ovvio, si parla di un pugno di punti, ma in verità dal 4-0 subito a Napoli è stabilmente scivolata fuori dalle postazioni Champions. E non solo quello. Da allora si è perso anche il bel gioco, è esploso il caso Gomez che priverà l’Atalanta del miglior giocatore della stagione passata, e qualcosa in generale è cambiata. La qualificazione agli Ottavi è stata riacciuffata in maniera epica, anche se l’Atalanta era pur sempre la seconda favorita del gruppo. Però Gasperini ha chiuso l’anno in crescendo, dunque il voto sembra proprio destinato a tornare ai livelli attesi.

MIHAJLOVIC (All. Bologna): voto 5
Il merito del Bologna è che gioca sempre. La provocazione che viene spontanea è che a volta sembra giocare anche troppo: Sinisa ci prova sempre ma si è perso troppo equilibrio di squadra, certo non aiutato dai numerosi infortuni. E’ una squadra da parte bassa a sinistra della classifica, ma non ci si è più avvicinata.

PIPPO INZAGHI (All. Benevento): voto 7.5
Come fai a fare meglio? Impossibile, o quasi. Il Benevento gira al decimo posto pur avendo una rosa da retrocessione, con onesti mestieranti che con Superpippo stanno dando un rendimento pazzesco. Inzagone sta riuscendo in quella cosa che fa godere più di tutto gli allenatori: portare un giocatore a dare di più di quanto faccia normalmente. Il Benevento è intelligente e divertente, complimenti.

DI FRANCESCO (All. Cagliari): voto 5.5
Il problema è che è stata sopravvalutata la rosa del Cagliari, che non è da Europa ma nemmeno da avvicinarcisi. In più Di Francesco ha perso per un discreto periodo Simeone, ma in verità tatticamente è molto interessante come stia trovando una quadra tra i propri dettami tattici e le caratteristiche della squadra.

STROPPA (All. Crotone): voto 6
Non è che gli si possa chiedere chissà che. Il Crotone ha risorse limitate, non solo in banca, e Stroppa fa quello che può. Coerente anche forse troppo nel giocare certe partite con difesa zemaniana, ma in verità anche pragmatico nel rendersi conto dei limiti. Occhio all’ultimo cambio che ha portata la vittoria contro il Parma, con Simy in panchina e Riviere a fare coppia con Messias.

IACHINI/PRANDELLI (All. Fiorentina): voto 3.5
Personalmente ritenevo sulla carta la Fiorentina la possibile sorpresa del campionato. E invece Iachini ha ottenuto 8 punti in 7 giornate, e Prandelli 6 punti nelle 7 giornate seguenti. L’undici titolare vale l’Europa League. Ma è la mentalità che ha tenuto a terra il rendimento, più che la tattica o altro. Però la vittoria di Torino può cambiare l’intera stagione, e quindi il voto è destinato a crescere.

MARAN (All. Genoa): voto 4 (Ballardini sv)
La tempesta Covid ha sicuramente avuto il suo effetto, riazzerando per alcuni la preparazione. Ma il Genoa ha ben vedere ha allestito una rosa con addirittura alcuni nazionali, qualcosa che nella metà bassa della classifica pochi si possono permettere, eppure non ha mai avuto le idee chiare su come giocare.

CONTE (All. Inter): voto 5
Deve lottare per lo scudetto e lo sta facendo. Vero, il gioco è peggiorato, ma del resto l’anno scorso produceva tantissimo e raccoglieva meno. Per migliorare c’è tempo, contro il Crotone punterà all’ottava vittoria consecutiva che l’Inter non ottiene dal 2008 con Mourinho. E allora perché 5? Ovvio, perché in Champions qualificarsi era il minimo, e anzi si poteva provare a vincere il gruppo. In generale l’obbligo di dover vincere ha schiacciato l’Inter e Conte non sta riuscendo a liberarla. E’ vero che le vittorie aiutano a rendersi sicuri, ma l’anno scorso c’era una gioia di provarci che adesso l’Inter ha smarrito, e che probabilmente renderebbe più facile ogni prestazione. Ma certo, quando sei a -1 dalla testa, vuol dire che hai tutto per far cambiare ampiamente quel voto.

PIRLO (All. Juventus): voto 6
E’ la media tra il 7.5 meritato in Champions, e il 4.5 in campionato. In Europa è vero che metà girone era impresentabile, ma l’impresa del Camp Nou permette di programmare la stagione già in vista dei Quarti di Finale. In campionato invece il bilancio è tragico, visto che la Juve ha la rosa migliore con quella dell’Inter, ma avendo in più l’unicità di Cristiano Ronaldo, eppure sta elemosinando un sesto posto, che è vero che può diventare terzo con il recupero, ma che per bene che vada non andrebbe comunque oltre il -7 dalla testa. In generale dopo 4 mesi di lavoro è chiaro che le idee di Pirlo non sono ancora chiare. E per carità, è anche normale e giusto, ma questo è lo stato dell’arte. Manca soprattutto la cabina di regia che sottenda la squadra, che per Pirlo è un vero contrappasso.

SIMONE INZAGHI (All. Lazio): voto 5.5
In verità fa quel che può Simoncino, perché se in due sessioni di mercato il grosso della spesa è stato per Vavro e Muriqi, si capisce bene allora come da due anni la Lazio giochi quasi con la stessa squadra eppure lotti prima per lo scudetto e poi per la Champions. Percorso netto in Europa, dove comunque partiva come seconda forza del girone, mentre in Serie A tra Udinese e Benevento si è resa i prossimi mesi difficili. C’è comunque che Inzaghino sa sempre come affrontare le grandi sfide, anche se il doppio cambio Immobile-Miliinkovic Savic al 75’ che è costato il Milan e che rischiava di costare l’Europa è stato già messo in calendario da Giacobbo come uno dei grandi misteri da affrontare nella prossima stagione di Voyager.

PIOLI (All. Milan): voto 8
Il voto è 8 ed è perfino basso, ma solo perché siamo appunto solo a un terzo della stagione. Ma ha rasentato la perfezione. All’inizio ha fatto i punti e ha chiuso a doppia mandata la difesa. In seguito ha reagito alle difficoltà tenendo la barra dritta. Fino a un certo punto c’erano i risultati ma oggettivamente il Milan non era un granché. Infine da Napoli in poi è arrivato anche il bel gioco, dominante ma da squadra giovane che ti vince con il dinamismo, la corsa, la freschezza e la voglia. E in tutto questo fronteggiando assenze dovunque, a intaccare un organico limitato se paragonato ad altre sei rivali. Pioli si è persino inventato soluzioni di sana pianta come Saelemaekers e Gabbia. E soprattutto un incantesimo di spogliatoio dove ogni problema provoca non la lamentela ma la ricerca della soluzione. Sicuramente è favorito dal non aver niente da perdere, ma mica è facile!

GATTUSO (All. Napoli): voto 6
Alti e bassi come è normale, forse qualcuno si era illuso che la vittoria in Coppa Italia fosse un’epifania che si portava via tutti i problemi, ma non poteva essere così. L’infortunio prolungato di Osimehn è stato un masso non indifferente su un progetto tattico che si stava sviluppando, in cui Ringhio ha avuto il coraggio di lanciare un 4-2-3-1 con ben 4 attaccanti. Certo c’è il cronico problema di costanza, ma bisogna anche guardare alla realtà dei fatti: il Napoli ha un organico da quarto posto, e quel campionato sta facendo. Inoltre aver giocato per 3 mesi con lo zainetto dello 0-3 e -1 è stato un peso psicologico che Gattuso è stato bravo ad alleggerire, e che non era assolutamente scontato che fosse possibile rendere innocuo. A Napoli sono forse un po’ troppo critici.

LIVERANI (All. Parma): voto 6
Forse Krause pensava di aver allestito una squadra da metà classifica, ma non è così. Troppo giovane, magari crescerà, ma è da linea di galleggiamento sopra la retrocessione. Liverani ha abiurato il bel calcio d’attacco di Lecce per giocare un difesa e contropiede più marcato di quello di D’Aversa, e del resto se le caratteristiche dei giocatori sono quelle, c’è poco da fare.

FONSECA (All. Roma): voto 7.5
La rosa non si è particolarmente rinforzata, eppure Fonseca l’ha resa credibile per la Champions e anche per qualcosina in più. Praticamente in quattro mesi ha staccato solo nell’ultima mezz’ora a Bergamo - che pure è un campo dove ti può succedere. Solita fantasia tattica nell’inventarsi soluzioni, solita sfortuna con assenze assortite in tutti i reparti, e l’esaltazione di Pedro e soprattutto Mkhitaryan. Il punto è che Fonseca ha dato soprattutto solidità mentale alla squadra, che poi si è trasformata anche in solidità difensiva, e la Roma per una volta deve lottare solo con gli avversari e non con i fantasmi nella sua testa, che per i giallorossi è spesso stato il peggior problema. E pensare che se avesse perso contro la Juve sarebbe stato esonerato…

RANIERI (All. Sampdoria): voto 7
Non ruberà l’occhio, ma intanto mastro Ranieri la soluzione la trova sempre e con quello che si trova in casa. Peraltro i due uomini più di qualità, Quagliarella e Ramirez, per largo tempo non sono stati a disposizione o all’altezza, eppure il sor Claudio non ha fatto una piega. E questo essere serafico ha avuto ricadute positive su tutti.

DE ZERBI (All. Sassuolo): voto 8
La prima parte di stagione giocando il miglior calcio d’Italia. Poi, praticamente dall’entrata in campo della pubalgia di Caputo, adattando le debolezze di squadra per ottenere il massimo possibile, facendo anche quell’ultimo salto mentale che si richiede agli allenatori delle grandi. E gira al quarto posto, il che è assurdo per il Sassuolo.

ITALIANO (All. Spezia): voto 7
Mai rinunciatario, mai sparagnino, portando a esprimere sul campo un gruppo largamente inferiore rispetto alla categoria. Sta facendo un piccolo capolavoro, anche se l’atteggiamento spregiudicato negli ultimi due mesi gli ha fatto raccogliere pochino. E in più la scoperta di Nzola, vera rivelazione del campionato finora.

GIAMPAOLO (All. Torino): voto 4
Forse l’organico è sopravvalutato, con soprattutto un centrocampo di una pochezza spaventosa. Ma non è possibile andare in campo inseguiti dal proprio subconscio, contro cui il Torino deve giocarsela prima ancora che contro gli avversari. A volte Giampaolo sembra un Rodin strapazzato, e forse questo i giocatori lo sentono.

GOTTI (All. Udinese): voto 6
Difficilmente qualcuno farebbe carte false per vedere una partita dell’Udinese, che ha un gioco piuttosto conosciuto, appoggiato sull’asse De Paul-chiunque sia là davanti. Ma Gotti quantomeno non la sta complicando e si è permesso pure di togliersi qualche soddisfazione come la vittoria in casa della Lazio.

JURIC (All. Verona): voto 7
La presenza del Benevento non permette al Verona di essere la squadra sorpresa, ma ancora una volta Juric sta facendo la torta con le merendine avanzate e smozzicate, a cui va pure sottratta quella croata di Kalinic. Addirittura fino alla partita con l’Inter era stato imbattuto contro le grandi, il che fa solo intravedere cosa potrebbe essere con un mercato vero.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile