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Milan fermati, non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere... Juve stanca, due vitamine in arrivo...

Milan fermati, non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere... Juve stanca, due vitamine in arrivo...TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 11 marzo 2015, 00:002015
di Fabrizio Ponciroli
Nato a Magenta il 28/4/1974, giornalista professionista dal 2001. Vanta collaborazioni con diverse testate web e cartacee, oltre ad esperienze da telecronista. Opinionista Campionato dei Campioni. Direttore del mensile cartaceo CALCIO2000

Marzo, finalmente… Che sia il mese giusto per portarsi via sto micidiale mix di influenze, gastroenteriti e persistente tosse…Marzo, nell'universo calcistico, è, storicamente, il mese decisivo, quello in cui si capisce se la stagione terminerà in trionfo o bisognerà leccarsi le ferite a lungo. Partiamo da chi, in passato, ha trascorso diversi mesi marzolini a pregustare ostriche e champagne: il Milan. C'era una volta, e non è l'incipit di una favola visto che capitava di sovente, una squadra che spazzava via qualsiasi avversario. Bene, il lupo cattivo se l'è divorata. Quel Milan, bello e vincente, non c'è più e, signori, non per colpa di Inzaghi. Tutti a puntare il dito su Pippo. Che sia in stato confusionale è evidente ma, amici, conoscenti e nuovi lettori, sfido chiunque a restare concentrato e fiducioso quando, un giorno sì e l'altro anche, il tuo nome è ai vertici del malessere rossonero. Inzaghi è diventato una sorta di Capitano Achab. Solitario e a bordo di una nave fantasma (il suo Milan), il buon Capitano Inzaghi è alla disperata caccia di Moby Dick (il bel gioco unito ai risultati). Beh, se non sapete come finisce il romanzo, vi informo che il nostro Capitano Achab non fa una fine gloriosa… Signori, la verità è una e soltanto una: questo Milan è stato costruito su fondamenta dalla consistenza delle sabbie mobili e con nuovi innesti dalla personalità controversa. Una sola ricetta: emulare il Manchester United. Salutare chi non è più funzionale al bene futuro del Milan (tantissimi, probabilmente più di mezza rosa) e ricominciare da zero, con giovani (non comprati ma della Primavera rossonera) e qualche campione (sperando che arrivino i soldi cinesi) dai quali i giovinastri del Diavolo possano imparare a crescere. Ma quale settimo posto? Basta agonia, meglio gettare a mare l'ancora, fermarsi e ricostruire da zero. Un vecchio proverbio recita: "Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere" e, a Casa Milan, sono in tanti che guardano ovunque, tranne che nella giusta direzione. E l'allenatore? Importante ma prima serve una squadra nuova, giovane, con il marchio Milan sul petto. Giovani, inesperti ma del proprio vivaio.

Poi, due campioni, con i soldi cinesi, si trovano, quello non sarà un problema… Non si vincerà subito ma, come insegnano i Red Devils, alla lunga qualcosa di porta a casa. L'era dei parametri zero è finita. Passiamo al capitolo Juve. E' in corsa su tre fronti (di fatto lo Scudetto, scaramanzie a parte, è quasi completamente bianconero) ma, onestamente, non è la Juve di qualche tempo fa. Allegri sta gestendo il momento di fatica (psicologica e fisica) da maestro ma è evidente che ci sia stanchezza nel gruppo. La difesa concede troppo, il centrocampo è meno aggressivo, l'attacco va a momenti. Che fare? Tranquilli, la soluzione c'è. Sono due vitamine preziose che, nell'allungo finale, potrebbe risultare decisive: Pepe e Barzagli. Il primo è rimasto, mentalmente, alla Juve di Conte. Ha una voglia di giocare impressionante (dopo essere stato due anni a guardare gli altri divertirsi e vincere), giocherebbe anche bendato. Poi c'è Barzagli… Beh, se torna solo la metà di quello che era prima dell'infortunio, saremmo ancora davanti ad uno dei migliori difensori in circolazione. Insomma, forze fresche per combattere la fatica… Chiudo con una preghiera: basta mettere microfoni davanti alla bocca di Manenti. Non se ne può più di aria fritta e favole da mestierante. Aspettiamo e basta. Marzo, ve l'ho detto, è il mese delle verità… Qualcuno gioirà, altri piangeranno