Milano a due facce: Mazzarri brinda alla rosa che voleva, Inzaghi si tiene quelli che non voleva...
In una Milano semi deserta c'è chi si fa grasse risate e chi, invece, inizia a preoccuparsi veramente. Inter e Milan, allo stato attuale del mercato, sono agli antipodi. In casa nerazzurra, il progetto di ricostruzione e rinnovamento prosegue a gonfie vele mentre, sponda rossonera, la nave è incagliata e non pare pronta a rimettersi in mare. Andiamo con ordine... Partiamo dall'Inter. Mazzarri aveva una squadra ben precisa in mente. Dopo aver salutato i capoccia del clan degli argentini (non facili da gestire, visto il glorioso passato), Mazzarri ha chiesto a Thohir giocatori funzionali al suo modo di intendere il calcio. Thohir, insieme all'eccellente Ausilio, si è messo in moto, accontentando il mister su ogni fronte. Vidic, Dodò, M'Vila, Osvaldo, Medel, tutti elementi perfetti per il "progetto Mazzarri". Come se non bastasse, sborsando (nell'immediato, per pagare c'è sempre tempo...), circa quattro milioni di euro. Poco, pochissimo per una società che, solo un paio di stagioni fa, viaggiava su circa 95 milioni di spesa durante il mercato... Bellissimo, la conferma che non bisogna essere per forza club spagnoli, tedeschi o inglesi per saper fare il mercato. Inoltre, con maestria, Ausilio sta anche piazzando i tanti esuberi che non rientrano nei piani di Mazzarri. In breve tempo la rosa dell'Inter, anche numericamente, sarà perfetta per le esigenze di Mazzarri.
Dieci e lode, un'Inter parsimoniosa ma propositiva, un bel segnale per tornare ai vertici di un tempo. Da applausi l'Inter, da brividi il Milan. Galliani, si sa, è l'uomo dei miracoli, quello che, soprattutto negli ultimi giorni di mercato, indossa la tuta di Superman e compie miracoli a nastro. Tuttavia, quest'anno, per Galliani (e il Diavolo) la vita si sta facendo decisamente complicata. Il Milan non riesce ad operare sul mercato come vorrebbe. Inzaghi, con eleganza, sussurra quello che vorrebbe dal giorno del suo insediamento sulla panchina rossonera. Sussurri che stanno restando tali. Tutti quelli che, in cuor suo, non avrebbe voluto in rosa sono ancora alle sue dipendenze. Vero, un grande allenatore deve sapersi adattare al gruppo che allena ma se il gruppo che hai è lo stesso che ha fallito l'anno prima (Menez è già ai box), ecco che la missione si complica ulteriormente. Per fortuna c'è un Faraone con la bava alla bocca, voglioso di tornare a graffiare come ai bei tempi. Un Faraone sano è meglio che niente... Tuttavia, Inzaghi si aspetta ben altro. Volente o nolente dovrà attendere le ultime ore di mercato, sperando che Galliani non abbia smarrito quella maglietta di Superman che lo ha reso un'istituzione... Non dovesse arrivare nessuno d'importante, l'invidia di SuperPippo nei confronti di Mazzarri sarà totale...