Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Molte parole non sono mai indizio di molta sapienza... per fortuna c'è Thohir

Molte parole non sono mai indizio di molta sapienza... per fortuna c'è ThohirTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 25 febbraio 2015, 00:002015
di Fabrizio Ponciroli
Nato a Magenta il 28/4/1974, giornalista professionista dal 2001. Vanta collaborazioni con diverse testate web e cartacee, oltre ad esperienze da telecronista. Opinionista Campionato dei Campioni. Direttore del mensile cartaceo CALCIO2000

"Certe persone parlano soltanto perché pensano che il rumore sia più sopportabile del silenzio". Vecchio aforisma, di quelli che nascondono tante verità. Non so voi ma io, onestamente, non ne posso più. Che nel nostro calcio si sia sempre parlato troppo è assodato da decenni ma, ultimamente, stiamo esagerando. Attenzione, non nella quantità dei vocaboli spesi (fa parte del nostro DNA, è ciò che ci rende quelli che siamo) ma nella qualità degli stessi. Sul caso Parma tutti (ma proprio tutti) hanno espresso il loro pensiero (mancava solo il giudizio di Holly della fortunata serie animata e avremmo fatto l'en plein). Ciò che inquieta è il veder dare credito, ancora, ai diretti interessati e alle loro "verità". Ex presidenti, presidenti, amministratori delegati, sindaci, dirigenti, ex mogli e chi più ne ha più ne metta. Tutti a dare voce al proprio pensiero, qualunque esso sia e a prescindere dal peso delle parole che scivolano fuori. Un continuo muovere la bocca, senza fine mentre il Parma, silenziosamente, si spegne (a prescindere dall'esito della vicenda). Qui ervirebbe il classico "minuto di silenzio" per avere almeno un attimo di tempo per riflettere su quanto sta accadendo… Casi come quelli del Parma sono già accaduti e accadranno ancora, fino a quando non ci sarà un Federazione solida e autorevole che abbia, lei unica, diritto di voce su tutti e tutti (senza possibilità di replica). Ma non è solamente il "caos Parma" a ferirmi.

Perché, mi chiedo io, una bellissima ragazza di nome Federica, fortunata compagna del divino Alessio (Cerci ndr) si ritiene in dovere di "riprendere" il buon Pippo (Inzaghi ndr), allenatore del Milan? La preoccupata Federica vuole che il fidanzato giochi di più, lo pretende, lo grida ai quattro venti… Perché? Non era l'allenatore che decideva chi mandare in campo? Ognuno è libero di dire ciò che pensa ma a tutto c'è un limite. Non credo che Federica abbia il patentino da allenatore e sappia se è giunto il momento giusto per il compagno Alessio, no? A pensare male, forse aveva ragione Simeone a non farlo giocare a Madrid, no? Cosa accadrebbe, in qualsiasi altro mestiere "normale" se la compagna di un dipendente criticasse l'operato del capo dell'azienda pubblicamente? Superfluo che vi dia una risposta… Comunque sia, troppe parole, ancora una volta… Si sa, è difficilissimo parlare, senza dire qualcosa di troppo… Anche Mourinho, lo stratega della comunicazione per eccellenza, probabilmente è andato oltre. "Nel calcio si prende e si dà, ma nel nostro caso è troppo. Avremmo potuto avere 12 punti di vantaggio sul City, non cinque. I miei giocatori non meritano questo trattamento" le parole dello Special One, adirato con la conduzione di gara del povero arbitro Atkinson, nuovo nemico numero uno del portoghese. Mou, ma mica l'Inghilterra era un paradiso? Parole, parole, parole, intonava la magistrale Mina. Per fortuna ci sono anche delle buone notizie. Quella che mi ha stupito maggiormente porta a Thohir. Sono onesto, non ho avuto, in passato, parole al miele (per restare in tema) per il patron. Non mi ha convinto a lungo ma, devo ammettere, che ultimamente si è dimostrato più arguto e stratega di quanto immaginassi. Mercato a parte, l'Inter sembra avere un'anima e il 15% in più nelle vendite degli articoli nerazzurri nel mondo sono un segnale da evidenziare. Senza parlare troppo, lavorando in silenzio, il buon Thohir sta facendo risplendere il marchio Inter, anche senza la certezza di un posto in Europa… Quindi, scuse a Thohir… per fortuna bastano tre semplici parole: "Mi scusi Presidente"