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No ad Allegri in Nazionale, io scelgo Guidolin: consumato da Udine, il migliore per l'azzurro

No ad Allegri in Nazionale, io scelgo Guidolin: consumato da Udine, il migliore per l'azzurroTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 9 febbraio 2014, 00:002014
di Italo Cucci
Nato a Sassocorvaro il 31 maggio 1939, allievo di Gianni Brera, Severo Boschi, Aldo Bardelli ed Enzo Biagi. Collabora con la Rai come opinionista/editorialista sportivo.

I media - meglio: molti critici - stanno sponsorizzando la candidatura di Max Allegri alla guida della Nazionale post Prandelli. Io no. Anche perchè ricordo bene quand'è nata, questa candidatura: quando molti degli stessi critici oggi benevolenti volevano spedire Allegri a Coverciano per allontanarlo dal Milan (foeura di ball - avrebbe detto Brera) e ne cantavano le virtù la domenica e i vizi il lunedì. Aggiungo che se questa fosse la scelta federale, vorrebbe dire che si sono stancati del Prandellismo, così diverso dall'Allegria. Il perbenista lumbard da una parte, il cazzuto labronico dall'altra. Proprio come quando il Cesare pieno di buoni principi aveva sostituito l'altro toscano di scoglio, Lippi, ch'era arrivato alla fine e dalla fine - del Mondiale 2006 - aveva ricominciato a guidare la Nazionale incidentata Donadoni rifiutando il nuovo (ad esempio Balotelli) e rinnovando il vecchio, come Bearzot a Messico '86. Per pura gratitudine.
D'abitudine, non mi limito a dire quel che non mi va e anzi mi piace far proposte. E allora ribadisco (già ne parlai in radio e tivù) che il "mio" futuro CT è Francesco Guidolin.

Che non é un mago ( ne ho conosciuti solo due, Herrera e Mourinho; e Oronzo Pugliese, il Mago di Turi) ma neanche un panchinaro. È un Maestro prossimo ai sessanta che festeggerebbe assumendo la guida della Nazionale. È un Maestro che rischia un logorìo pernicioso se continua a bruciarsi anima e corpo a bordocampo, per l'Udinese, con lo stesso faticoso stressante impegno che gli vidi spendere vent'anni fa, a Vicenza , eppoi nel Duemila a Bologna, nel 2008 a Palermo , nel 2010 a Parma, tre luoghi che dovevano dargli serenitá e invece riuscî a farsi male anche lì, in Emilia polemizzando, a Palermo appassionandosi troppo alla sicilianità.. Udine l'ha completato e consumato come una candela che ancora illumina ma la cera sta per finire. Per qualità tecniche e tattiche è uno dei migliori in circolazione, forse il migliore: e la Nazionale certificherebbe il suo curriculum. È una persona colta e seria, anche troppo, come dev'essere chi assume le redini della Patria Pedata. Ho detto la mia. E adesso affido la sponsorizzazione al suo partner preferito, Romano Prodi. Un giro in bici verso Cormons, una telefonata a Abete...Francesco, un sorriso, prego...

© foto di Daniele Buffa/Image Sport