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Promosse, bocciate e senza voto del mercato. Milan e Fiorentina su tutte, bene anche l’Inter. Nulla per Juventus, Napoli, Roma e Lazio, ma è un rischio. Il Torino aveva l’obbligo di intervenire, e invece...

Promosse, bocciate e senza voto del mercato. Milan e Fiorentina su tutte, bene anche l’Inter. Nulla per Juventus, Napoli, Roma e Lazio, ma è un rischio. Il Torino aveva l’obbligo di intervenire, e invece...TUTTO mercato WEB
mercoledì 30 gennaio 2019, 00:00Editoriale
di Tancredi Palmeri

A meno di due giorni dalla fine del mercato, quelle che determineranno il voto finale sulle squadre, ecco per ora la Serie A divisa in tre grandi categorie: promosse, bocciate e senza voto, ché nel calciomercato di gennaio si può benissimo finire senza voto vista l’esiguità del numero di operazioni.
Con una doverosa premessa: in questo frangente si giudica solo l’eventuale miglioramento tecnico immediato, dunque nessuna rilevanza per l’aspetto economico, né tantomeno per le operazioni che valgono a giugno.
Per due semplici motivi: perché in campo ci vanno i giocatori, non le plusvalenze; e perché in campo ci si va ora, a giungo poi sarà un’altra storia.

LE PROMOSSE

FIORENTINA: Davanti a tutti, perché il colpo Muriel sta pagando immediati dividendi. Si è presa un bel rischio perché il colombiano non è un mostro di affidabilità, ma chi azzecca i rischi va premiato.

MILAN: Dentro Paquetà e Piatek, fuori Higuain. Nel calcio uno non vale uno, ma il rendimento a cui era sceso Higuain fa pensare sia stata la scelta migliore. Certo, la cessione dell’attaccante che ha fatto 150 gol in Serie A negli ultimi cinque anni è stata liquidata a cuore troppo leggero, ma è anche vero che il Pipita difficilmente riesce a sbrogliarsi da stagioni che nascono attorcigliate. E Paquetà e Piatek sembrano fornire calcio e scossa, ovvero quello che mancava al Milan.

CAGLIARI: Già aveva operato bene d’estate, ha aggiunto Birsa che il suo bagaglio qualitativo a questi livelli lo garantisce sempre, e soprattutto Oliva, un mediano uruguaiano su cui molti in Europa avevano messo gli occhi addosso, e che potrebbe essere un affare annunciato.

BOLOGNA: A dispetto dell’infimo livello infimo offerto, con Soriano e Sansone ha aggiunto fosforo e gol dalla trequarti in sù, cosa di cui il Bologna aveva disperato bisogno. Poi ovvio, i miracoli non li fa nessuno.

INTER: Guardiamo solo a gennaio, e per ora c’è semplicemente Cedric in più, un terzino campione d’Europa che dà solidità senza eccessi. Il colpaccio vero è Godin, tra i 5 migliori difensori al mondo, ma quello vale per l’estate. Dovesse rimanere Perisic, si potrebbe protestare su come le voci di mercato abbiano menomato il suo rendimento. Ma non è che quest’anno avesse dato chissà che fin qui…

SAMPDORIA: Il cavallo di ritorno Gabbiadini non è stato pagato poco, e a ben guardare è nel reparto dove la Samp necessitava di meno. Però non è male avere così tante opzioni quando non sei una grande e ti giochi l’Europa.

UDINESE: L’altro del trio della Doria mihajloviciana ha fatto il percorso inverso, ovvero Okaka. E i friulani avevano proprio bisogno di una punta di peso che aprisse spazi.

SENZA VOTO

JUVENTUS: Un Benatia che esce e un Caceres che entra è addirittura un peggioramento. Ma alla fin fine poco cambia. Il colpaccio è Ramsey, ma la finale di Champions sarà prima del suo arrivo…

NAPOLI: Tanto rumore per nulla. Esce solo Rog. Certo, ottimo aver trattenuto Allan. Ma questo non significa migliorare.

ROMA: In stallo sul difensore centrale, davvero essenziale. Se dovesse chiudere Vida sarebbe un importante colpo di coda. Ma Miranda era un’occasione da non farsi sfuggire.

LAZIO: Ha perso Caceres e Murgia, ma li aveva impiegati pochissimo. Si gioca Champions, Europa League e Coppa Italia con questi. Basteranno?

CHIEVO: Perde Birsa, ma al di là del riportare Schelotto (…), bella soprattutto la mossa di far rientrare Dioussé, brillante due anni fa all’Empoli. Non che sia sufficiente…

SPAL: Fuori un Viviani, dentro un Viviano. Anche se il portiere ex Sporting ha ciccato l’esordio a Parma, fortunatamente senza conseguenze. Però la squadra rimane quella.

FROSINONE: Spicca Viviani appunto, che l’anno scorso aveva fatto benissimo alla Spal e quest’anno si era perso. E’ un cervello che al Frosinone mancava totalmente in mezzo. Persa la scommessa Campbell.

LE BOCCIATE

GENOA: Grande mossa economica, certo. Ma sarebbe un mezzo miracolo se Prandelli riuscisse a fare rendere Sanabria anche solo la metà di Piatek, al di là del gol al debutto. E’ forse favorita dalla lotta retrocessione ammorbidita.

SASSUOLO: Aveva reso benissimo Boateng per metà girone d’andata. Non l’ha rimpiazzato nessuno, eppure il ghanese aveva dato punti preziosi, e qualcosa al Sassuolo davanti manca.

ATALANTA: Peccato non fare un piccolo sforzo per una banda così eccitante. Anzi, perso pure Rigoni, sparito dopo aver cominciato bene, ma almeno era un’opzione in più.

EMPOLI: Serviva aggiungere qualcosa (che forse potrebbe arrivare in extremis). Perché l’Empoli gioca bene, ma ha un evidente gap tecnico tra attacco e difesa.

PARMA: Tra entrate e uscite cambia poco, perde giusto Ciciretti, che in verità mai si era guadagnato spazio. Però visto la stagione fantastica che sta facendo, forse un aiutino sarebbe servito per tenere il ritmo (sempre che non parta Bruno Alves, peraltro).

TORINO: Non è successo praticamente niente, tranne l’addio a Soriano, che però ormai non vedeva più il campo. Ma con l’Europa League ancora in ballo, forse sarebbe stato meglio darsi da fare.

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