Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Sarri-Chelsea, prove di intesa. La Juve non molla, ma il vero obiettivo resta Guardiola con un piano B. Anche Pochettino nel giro delle panchine. E attenti a Zidane in crisi con Perez. Allegri in preallarme

Sarri-Chelsea, prove di intesa. La Juve non molla, ma il vero obiettivo resta Guardiola con un piano B. Anche Pochettino nel giro delle panchine. E attenti a Zidane in crisi con Perez. Allegri in preallarmeTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 31 maggio 2019, 00:00Editoriale
di Enzo Bucchioni

Il domandone dell’anno, ovvero chi sarà l’allenatore della Juventus?, non ha ancora una risposta. Villaggio avrebbe detto: . Siamo più o meno lì.

Infatti fra le tante cose non vere, bugie di convenienza e depistaggi, l’unica cosa certa l’aveva detta l’altro giorno Paratici: decideremo dopo le finali delle coppe.

Tutto molto logico. La Juventus non può decidere da sola, sta puntando su allenatori sotto contratto, una mossa porterà ad altre mosse e tutto dovrà tornare come in un grande puzzle. L’empasse è tutto qui. La Juve deve aspettare le altre e le altre aspettano la Juve. Chi pensava che esonerando Allegri la Juve avesse già in mano l’accordo con un altro allenatore evidentemente si sbagliava e anche se dovesse averlo lo deve tenere segreto o negare appunto, perché il giro non si può ancora avviare.

Intanto però l’Europa League s’è giocata, ha vinto Sarri e questo potrebbe complicare un po’ le cose bianconere se davvero l’allenatore toscano è diventato il primo della lista di Agnelli.

Ho letto cose divertenti del tipo che Agnelli è andato a Baku nell’albergo del Chelsea per incontrare Sarri e fargli firmare il contratto. Qualcuno deve darsi alla fantascienza. Ma vi immaginate Agnelli chiedere appuntamento a Sarri poche ore prima della partita più importante della sua vita, distrarlo (non conoscete Sarri), e mettersi a trattare sotto i riflettori? Ma dai?

Quello era semplicemente l’albergo dell’Uefa, uno dei due alberghi, con gli invitati (Agnelli è presidente anche dell’Eca) per la finale. Punto.

Comunque, Sarri andrà o no alla Juve?

E torniamo al domandone.

Ieri Fali Ramadani, potente intermediario macedone, l’uomo che ha proposto Sarri alla Juve venti giorni fa, è volato a Londra con Pellegrini, l’agente di Sarri. Ci sono due aspetti da chiarire con il Chelsea.

Il primo capire cosa vuol fare il club londinese, se Abramovich è contento del lavoro, se ci sono idee (compatibili con l’Uefa) per cambiare la squadra sul mercato, se si può continuare assieme con reciproca soddisfazione. Il Chelsea, stando alle ultime, pare abbia intenzione di continuare con l’allenatore italiano. Una Europa League, il ritorno in Champions e una finale di coppa inglese non sono poca roba. E anche i giocatori giovani della rosa sono cresciuti con questi metodi di lavoro. Sarri ha sempre detto di amare il calcio inglese, se sentirà ancora la spinta del consenso forse, allora resterà. Ma sarà davvero così?

Se Ramadani dovesse avvertire perplessità e scetticismo, dubbi, ecco che allora metterebbe sul tavolo l’asso, la richiesta di rescissione del contratto per portare Sarri alla Juve.

Ramadani, del resto, è l’uomo che si era mosso per primo, proprio con la Juve quando Sarri si era sentito in difficoltà al Chelsea e si parlava di Lampard al suo posto. Si era pure incontrato tre settimane fa con il Milan per cercare un futuro al suo assistito.

Come finirà?

Se davvero il Chelsea ha una ritrovata fiducia e nuovi programmi con Sarri, sarà difficile ottenere la rescissione del contratto. Marina non scherza, guardate come è andata con Conte…

Quindi, se Sarri non dovesse liberarsi? Io tengo sempre fari accesi su Guardiola, ma non perché sono un pazzo scatenato e non credo a nessuno, semplicemente perché c’è chi sta ancora lavorando per portare in porto un’operazione iniziata mesi fa, nel lontano marzo, e mai abbandonata fra alti e bassi. Ricordiamo che l’idea di sostituire Allegri non è arrivata per l’eliminazione in Champions, ma ben prima. Zidane era il prescelto, poi è tornato al Real. Conte ha fatto sapere di essere disponibile, ma Agnelli ha detto no. Piaceva e piace anche un altro numero uno, Pep Guardiola. Trattativa difficile, complessa. Una grande investimento, ma soltanto con un allenatore così la Juve può svoltare anche a livello internazionale, andando oltre i risultati e Agnelli lo sa. Risulta che ci siano anche grandi sponsor internazionali disposti a mettere sul piatto soldi veri per favorire questa operazione, pur di vedere Guardiola sulla panchina della Juve. Un binomio che viene giudicato perfetto anche dai guru del marketing. I no pronunciati sono di facciata, fotografano la situazione, ma non quello che c’è dietro. Ma anche qui, Guardiola ha un contratto e il City non è un osso facile. C’è una sentenza in arrivo sul Fair play finanziario che potrebbe condizionare e penalizzare il City, come vi abbiamo già detto, Guardiola senza Champions potrebbe liberarsi. Tutte queste cose sono ancora in ballo. Sospese fra i grandi tessitori del puzzle panchine. E per il City, se dovesse mollare Guardiola, come finirebbe?

Ecco pronto Pochettino che, guarda caso, ieri ha detto che quasi sicuramente andrà via dal Tottenham, ma domani deve giocare una finale non da poco.

Come vedete le bocce non sono ferme, diceva il famoso filosofo de noantri e questa è la verità, almeno a ieri sera.

Leggo troppe certezze in giro, quando certezze non ce ne sono. Ipotesi, tentativi di accordo, incontri per arrivare a dama tanti e frequentissimi, ma nessuna carta firmata.

O meglio, fra tante incertezze una certezza c’è: se la Juve ha licenziato Allegri penso che non possa presentarsi al via con un allenatore senza un grandissimo pedigree.

E qui allora torniamo a Guardiola. Sullo spagnolo si sta ancora lavorando, sott’acqua, ma si lavora molto.

Sarri non è una seconda scelta, ma è nato al seguito delle difficoltà con Guardiola, una alternativa importante nel solco aperto da Agnelli: prendere un allenatore che sappia anche far giocare bene le squadre, che diverta, che faccia catalizzare attorno alla Juve l’interesse dal calcio mondiale.

Non sarà facile portare a Torino nessuno dei due.

Su Guardiola abbiamo detto, la sentenza Uefa potrebbe essere la spinta decisiva. Ma quando arriverà? La Juve non aspetterà più di un’altra settimana, dieci giorni al massimo. Su Sarri, che ha dato la sua disponibilità alla Signora e sarebbe pronto, ci sono gli ostacoli legati al contratto e all’atteggiamento che terrà il Chelsea e del quale sapremo molto oggi. In teoria, se Marina libera Sarri l’allenatore toscano potrebbe passare in pole position, il più facile da portare a Torino nel giro di pochi giorni.

La finale di Champions di domani sera darà una mano per capire qualcosa in più, un altro pezzetto di puzzle potrebbe comporsi, ma lasciatevi molte porte aperte.

E qui siamo quasi al fantacalcio. Non passa giorno che da Madrid non arrivino allarmi o notizie burrascose sul rapporto fra Zidane e Florentino Perez. Alcuni giornali hanno scritto che il francese avrebbe addirittura minacciato le dimissioni. Possibile? E chi lo sa. Nel calcio mai dire mai. E c’è anche chi va oltre, si dice che Florentino Perez che già aveva contattato Allegri un anno fa, abbia rimesso in moto la stessa idea: mollare il bizzoso Zidane e prendere Allegri più docile sul mercato.

Ma qui mi fermo per ribadire: non so come andrà a finire. E sono convinto che oggi non lo sappia neppure Agnelli. Ci sono due-tre soluzioni gradite, una più dell’altra, ma di poco. Ancora qualche giorno per le ultime mosse e poi sapremo. Così, ma solo per divertirci, faccio la mia griglia. Guardiola ancora in testa, Sarri quasi alla pari. Ma attenzione, se Guardiola non viene alla Juve e Pochettino non va al City, potrebbe essere proprio Pochettino, sul filo di lana, il prescelto da Agnelli. Zidane invece osserva dai box e altri scaldano i motori, ma sanno benissimo che difficilmente toccherà a loro.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile