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Tutti vogliono più italiani, tranne chi spende i soldi... Mazzarri, se serve un amico sono qua...

Tutti vogliono più italiani, tranne chi spende i soldi... Mazzarri, se serve un amico sono qua...TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 29 ottobre 2014, 00:002014
di Fabrizio Ponciroli
Nato a Magenta il 28/4/1974, giornalista professionista dal 2001. Vanta collaborazioni con diverse testate web e cartacee, oltre ad esperienze da telecronista. Opinionista Campionato dei Campioni. Direttore del mensile cartaceo CALCIO2000

Anche la Panini ha deciso di schierarsi dalla parte degli italiani. Nella nuova collezione Adrenalyn, la cover (e le bustine) sono tutte dedicate a talenti di casa nostra e, per giunta, con meno di 30 anni sulle spalle... Spazio agli azzurri, spazio ai giovani. Lo sento dire da mesi, ma che dico, da anni eppure, più passa il tempo e più vedo presidenti e direttori sportivi puntare su giocatori stranieri. Ogni giorno, si vocifera del nuovo
super talento esploso in Sud America o del ragazzino che spopola in Nord Europa. Nomi sconosciuti ai più ma destinati a diventare fuoriclasse assoluti, almeno sulla carta... Ed ecco che i club si imbottiscono di pseudo campioncini che, spesso, si rivelano elementi di dubbio valore (per non dire bidoni assoluti). Tutto a discapito dei nostri "Made in Italy", costretti ad aspettare che la Dea Bendata, per caso, decida di concedergli una chance. Di chi è la colpa? Ognuno ha la sua versione dei fatti. "Gli italiani costano troppo", "Troppa responsabilità ammazza i nostri talenti", "Se uno è forte, alla fine trova il suo spazio", "Ci sono occasioni all'estero da prendere al volo", queste le frasi fatte che circolano nel mondo del calcio. Personalmente ho una mia opinione: chiacchiere e basta. Se, davvero, si vuole puntare sui talenti di casa nostra, basta agire. Abbiamo le Primavere, ricordate? Non sono pronti? Ma se non li proviamo mai, come si può capire se sono in grado di reggere il confronto con la massima serie? E poi, come nella vita, si può migliorare. Uno parte, a 18 anni, con qualche lacuna e, lavorando, fa passi in avanti, diventando un giocatore importante. Io so solo che il Sassuolo, squadra decisamente "made in Italy" non sta facendo
malissimo, no? E, senza mancare di rispetto a nessuno, all'Inter, piena zeppa di stranieri, non mi pare stia incantando... Forse la verità sta altrove. Forse i presidenti hanno troppi vantaggi nel "puntare sull'estero".

O, forse, ci si riempie la bocca con il voler puntare sugli italiani quando, in realtà, l'esterofilia è sdoganata senza freni di nessuna sorta. Brutto panorama, diciamolo. In tutto questo, voglio tendere una mano a Mazzarri. Analizziamo i fatti. Allenare l'Inter non è mai stato semplice. Mourinho a parte, non ricordo di tecnici che hanno "spostato" in casa nerazzurra. Vivere sperando che ci sia un nuovo Special One è rischioso. Mazzarri ha tutti i tifosi contro. Nessuna attenuante, il male oscuro dell'Inter pare essere lui. Ogni tifoso è convinto che chiunque al suo posto (o quasi) possa far meglio. Ma ne siamo certi? Prendiamo Zenga. Idolo della folla, nome che esalta. Una domanda: ha sempre incantato ovunque è stato? Non mi risulta. Piace alla tifoseria? Vero, anche Seedorf piaceva al popolo rossonero... Non dico che Mazzarri sia esente da colpe ma i conti andrebbero fatti a fine anno. Io mi sento vicino all'uomo Mazzarri. Pensate a come deve essere pesante andare, ogni giorno, al lavoro sapendo di essere solo contro tutti? Puoi anche vincere 7-0 ma comunque sei un nemico. E' come andare a caccia e sapere che sarai sempre tu la preda. Riflettiamoci...