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Bijol decide a Verona come contro l'Inter, l'Udinese ne vince sei di fila. E domenica c'è l'Atalanta
Come contro l'Inter, ancora Bijol a pochi minuti dal termine. L'Udinese vince nel recupero, al novantaduesimo, per la sesta vittoria consecutiva. Ancora una volta l'Udinese riesce a ribaltare dallo svantaggio iniziale, portandosi a meno uno da Napoli e Atalanta. I nerazzurri sono i prossimi ospiti alla Dacia Arena di domenica, per una gara che vale il primato in classifica, al netto del risultato degli azzurri.
Il primo tempo ha un semplice canovaccio: Deulofeu cerca di ergersi a protagonista assoluto, sia nel bene che nel male, sbagliando un gol abbastanza semplice da due passi, ma trovando anche spesso le accelerazioni per fare male. Così la mole di gioco è dalla parte dell'Udinese, con il Verona che invece prova - e riesce - a recuperare il pallone alto solo per un periodo limitato della partita, salvo poi trovare la posizione nella propria trequarti. Il gol però è un gioiello: cross di Lazovic in direzione Piccoli, colpo di testa di Bijol che la scodella verso l'alto, Doig si coordina per un sinistro al volo che, con un lieve effetto dato dall'esterno, si infila nell'angolino dietro le spalle di Silvestri.
L'altro protagonista è Montipo', bravo a dire no a Pereyra e Walace, ma anche a tutti i tentativi di cross degli attaccanti dell'Udinese. Alle volte c'è il difetto della precisione da parte dei friulani, in particolare Makengo e Walace sul finire di tempo. La gara si gioca in particolare sugli esterni, ma se Udogie difensivamente non ha problemi, in avanti c'è poco spazio per l'immaginazione.
Meno cristallina la ripresa, soprattutto all'inizio, perché il Verona regge l'urto e anzi cerca di alzare il baricentro, soprattutto perché Sottil continua nel non utilizzare Beto, preferendogli Success. Il problema è che la palla non rimane troppo in alto: così al tredicesimo dentro Samardzic e Beto, appunto, fuori Makengo e Success. Con l'andare dei minuti la pressione si alza, perché la qualità in campo sembra maggiore rispetto a prima. Lovric va a un passo dalla rete, Arslan chiama Montipo' ad alzare il suo tiro, bravissimo anche Samardzic che si inventa un sinistro che sibila a pochissimo dal palo. Così l'Udinese merita il pari e lo trova a metà secondo tempo.
A inventare ci pensano i nuovi entrati: Samardzic regala un sinistro alla Modric, con l'esterno, per l'accorrente Deulofeu. Lo spagnolo ammorbidisce per Beto che, da due passi, manda in buca d'angolo per l'1-1. Il finale è un tentativo, da una parte e dall'altra, di raggiungere i tre punti, pur evitando di scoprirsi fino in fondo. Una ripartenza di Lasagna viene fermata da un fallo di Djuric su Walace: sulla punizione successiva, Samardzic disegna ancora in maniera straordinaria, Bijol svetta e firma il 2-1, per un delirio friulano a Verona.
Il primo tempo ha un semplice canovaccio: Deulofeu cerca di ergersi a protagonista assoluto, sia nel bene che nel male, sbagliando un gol abbastanza semplice da due passi, ma trovando anche spesso le accelerazioni per fare male. Così la mole di gioco è dalla parte dell'Udinese, con il Verona che invece prova - e riesce - a recuperare il pallone alto solo per un periodo limitato della partita, salvo poi trovare la posizione nella propria trequarti. Il gol però è un gioiello: cross di Lazovic in direzione Piccoli, colpo di testa di Bijol che la scodella verso l'alto, Doig si coordina per un sinistro al volo che, con un lieve effetto dato dall'esterno, si infila nell'angolino dietro le spalle di Silvestri.
L'altro protagonista è Montipo', bravo a dire no a Pereyra e Walace, ma anche a tutti i tentativi di cross degli attaccanti dell'Udinese. Alle volte c'è il difetto della precisione da parte dei friulani, in particolare Makengo e Walace sul finire di tempo. La gara si gioca in particolare sugli esterni, ma se Udogie difensivamente non ha problemi, in avanti c'è poco spazio per l'immaginazione.
Meno cristallina la ripresa, soprattutto all'inizio, perché il Verona regge l'urto e anzi cerca di alzare il baricentro, soprattutto perché Sottil continua nel non utilizzare Beto, preferendogli Success. Il problema è che la palla non rimane troppo in alto: così al tredicesimo dentro Samardzic e Beto, appunto, fuori Makengo e Success. Con l'andare dei minuti la pressione si alza, perché la qualità in campo sembra maggiore rispetto a prima. Lovric va a un passo dalla rete, Arslan chiama Montipo' ad alzare il suo tiro, bravissimo anche Samardzic che si inventa un sinistro che sibila a pochissimo dal palo. Così l'Udinese merita il pari e lo trova a metà secondo tempo.
A inventare ci pensano i nuovi entrati: Samardzic regala un sinistro alla Modric, con l'esterno, per l'accorrente Deulofeu. Lo spagnolo ammorbidisce per Beto che, da due passi, manda in buca d'angolo per l'1-1. Il finale è un tentativo, da una parte e dall'altra, di raggiungere i tre punti, pur evitando di scoprirsi fino in fondo. Una ripartenza di Lasagna viene fermata da un fallo di Djuric su Walace: sulla punizione successiva, Samardzic disegna ancora in maniera straordinaria, Bijol svetta e firma il 2-1, per un delirio friulano a Verona.
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