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Perotti salva la festa per Daniele De Rossi: Roma batte Parma 2-1
Risultato finale: Roma-Parma 2-1
Non basta Gervinho, al Parma, per scombinare i piani della Roma. All'Olimpico era tutto apparecchiato per il successo giallorosso e così è stato, nella serata dell'arrivederci a Daniele De Rossi. 2-1 il finale, con Perotti che allo scadere ha riportato i capitolini avanti. Non è bastato per la Champions, ma ora è il momento di festeggiare il capitano.
Le scelte di formazione. Ranieri l'aveva detto e così è stato: c'è De Rossi dall'inizio per salutare i suoi tifosi. Nell'undici titolare, l'allenatore lascia Manolas (tornato da poco in gruppo) in panchina. Under resta a guardare, c'è Pastore dall'inizio insieme al Faraone e Perotti alle spalle di Dzeko. Tra gli emiliani si registra il debutto in A per Frattali e Dezi. Dimarco è tenuto ancora a riposo, panchina per i vari Scozzarella, Biabiany e Grassi mentre in avanti c'è l'ex giallorosso Gervinho.
Pochi brividi in avvio. Diluvia all'Olimpico e anche il gioco ne risente fin da subito. Pastore da una parte e Ceravolo dall'altra provano a mettere un po' di pepe all'incontro, senza però successo da parte dell'argentino così come per l'ex Benevento. Applausi per De Rossi a ogni pallone toccato, ma il Parma fa capire di non essere in gita all'Olimpico per assistere all'addio di DDR da posizione privilegiata. Proprio per questo D'Aversa studia il modo di bloccare il numero 16 della Roma, piazzandogli Ceravolo in marcatura.
Pastore chiama, i ducali rispondono. Ranieri dalla panchina richiama i suoi e produce l'effetto minimo, poiché il Flaco trova il varco per far partire la sua conclusione poco dopo il 20' ma Frattali non si lascia sorprendere deviando la sfera in corner. Stessa situazione accaduta con Mirante protagonista sulla conclusione angolata di Gervinho, andato via in velocità alla difesa avversaria, per poi ripetersi su Dezi dalla distanza.
La sblocca Pellegrini. L'equilibrio regna sovrano fino al 35', quando l'azione avviata da Pastore trova il colpo di testa di Kolarov da posizione defilata e la respinta di Gobbi, poi la volée di Pellegrini e la deviazione di Gagliolo hanno fatto il resto. Nulla da fare per Frattali e Roma avanti a 10' dalla fine.
Perotti e Pellegrini sfiorano il raddoppio. La Roma si lascia preferire a inizio ripresa, andando a caccia del secondo gol che chiuderebbe anzitempo la contesa. Non è soddisfatto D'Aversa che richiama i suoi alla massima attenzione, cambiando poi Stulac per Machin. La Roma sostituisce prima Pastore (dentro Cristante), poi entra Schick per Dzeko. Olimpico diviso sui saluti al bosniaco, all'ultima apparizione in giallorosso: una parte di tifoseria lo fischia, l'altra parte dello stadio applaude l'ex Manchester City che a breve abbraccerà il progetto dell'Inter di Conte. La formazione ducale non molla, però. Perché il difensore prima e l'ivoriano poi mettono i brividi alla retroguardia capitolina.
Standing-ovation per De Rossi. Ranieri toglie dal campo il capitano al minuto 81, per lui standing-ovation più che meritata. Il numero 16 affida la fascia a Florenzi, custode designato per le prossime stagioni. Traspare l'emozione sul volto di De Rossi, pronto a iniziare una nuova vita calcistica altrove.
Gervinho pareggia, Perotti allunga. Il finale non è tutto per De Rossi, almeno non prima del 90' perché l'ivoriano pareggia momentaneamente i conti e chiede scusa all'Olimpico per i suoi trascorsi a Trigoria. Poi, di testa, Perotti riporta la Roma avanti. Il triplice fischio di Mazzoleni non ruba la scena agli abbracci che tutti i protagonisti in campo e in panchina riservano per De Rossi. Manca la qualificazione alla massima competizione europea ma nella serata per DDR è forse la cosa meno importante. I ringraziamenti del pubblico sono per Ranieri - tornato a Trigoria nonostante una situazione difficile - e gli applausi tutti per il capitano, ai saluti dopo 616 battaglie.
Non basta Gervinho, al Parma, per scombinare i piani della Roma. All'Olimpico era tutto apparecchiato per il successo giallorosso e così è stato, nella serata dell'arrivederci a Daniele De Rossi. 2-1 il finale, con Perotti che allo scadere ha riportato i capitolini avanti. Non è bastato per la Champions, ma ora è il momento di festeggiare il capitano.
Le scelte di formazione. Ranieri l'aveva detto e così è stato: c'è De Rossi dall'inizio per salutare i suoi tifosi. Nell'undici titolare, l'allenatore lascia Manolas (tornato da poco in gruppo) in panchina. Under resta a guardare, c'è Pastore dall'inizio insieme al Faraone e Perotti alle spalle di Dzeko. Tra gli emiliani si registra il debutto in A per Frattali e Dezi. Dimarco è tenuto ancora a riposo, panchina per i vari Scozzarella, Biabiany e Grassi mentre in avanti c'è l'ex giallorosso Gervinho.
Pochi brividi in avvio. Diluvia all'Olimpico e anche il gioco ne risente fin da subito. Pastore da una parte e Ceravolo dall'altra provano a mettere un po' di pepe all'incontro, senza però successo da parte dell'argentino così come per l'ex Benevento. Applausi per De Rossi a ogni pallone toccato, ma il Parma fa capire di non essere in gita all'Olimpico per assistere all'addio di DDR da posizione privilegiata. Proprio per questo D'Aversa studia il modo di bloccare il numero 16 della Roma, piazzandogli Ceravolo in marcatura.
Pastore chiama, i ducali rispondono. Ranieri dalla panchina richiama i suoi e produce l'effetto minimo, poiché il Flaco trova il varco per far partire la sua conclusione poco dopo il 20' ma Frattali non si lascia sorprendere deviando la sfera in corner. Stessa situazione accaduta con Mirante protagonista sulla conclusione angolata di Gervinho, andato via in velocità alla difesa avversaria, per poi ripetersi su Dezi dalla distanza.
La sblocca Pellegrini. L'equilibrio regna sovrano fino al 35', quando l'azione avviata da Pastore trova il colpo di testa di Kolarov da posizione defilata e la respinta di Gobbi, poi la volée di Pellegrini e la deviazione di Gagliolo hanno fatto il resto. Nulla da fare per Frattali e Roma avanti a 10' dalla fine.
Perotti e Pellegrini sfiorano il raddoppio. La Roma si lascia preferire a inizio ripresa, andando a caccia del secondo gol che chiuderebbe anzitempo la contesa. Non è soddisfatto D'Aversa che richiama i suoi alla massima attenzione, cambiando poi Stulac per Machin. La Roma sostituisce prima Pastore (dentro Cristante), poi entra Schick per Dzeko. Olimpico diviso sui saluti al bosniaco, all'ultima apparizione in giallorosso: una parte di tifoseria lo fischia, l'altra parte dello stadio applaude l'ex Manchester City che a breve abbraccerà il progetto dell'Inter di Conte. La formazione ducale non molla, però. Perché il difensore prima e l'ivoriano poi mettono i brividi alla retroguardia capitolina.
Standing-ovation per De Rossi. Ranieri toglie dal campo il capitano al minuto 81, per lui standing-ovation più che meritata. Il numero 16 affida la fascia a Florenzi, custode designato per le prossime stagioni. Traspare l'emozione sul volto di De Rossi, pronto a iniziare una nuova vita calcistica altrove.
Gervinho pareggia, Perotti allunga. Il finale non è tutto per De Rossi, almeno non prima del 90' perché l'ivoriano pareggia momentaneamente i conti e chiede scusa all'Olimpico per i suoi trascorsi a Trigoria. Poi, di testa, Perotti riporta la Roma avanti. Il triplice fischio di Mazzoleni non ruba la scena agli abbracci che tutti i protagonisti in campo e in panchina riservano per De Rossi. Manca la qualificazione alla massima competizione europea ma nella serata per DDR è forse la cosa meno importante. I ringraziamenti del pubblico sono per Ranieri - tornato a Trigoria nonostante una situazione difficile - e gli applausi tutti per il capitano, ai saluti dopo 616 battaglie.
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