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Urna malefica e gap ancora ampio. Juve e Fiorentina salutano l'Europa
Che l’urna della Champions League femminile non fosse stata benevola per le squadre italiane era chiaro fin da subito: la Fiorentina, seppur testa di serie, trovava sulla sua strada l’Arsenal campione d’Inghilterra e delle vice campionesse del Mondo Danielle van de Donk, Jill Roord e sopratutto Vivianne Miedema; peggio andava alla Juventus che di fronte si trovava il Barcellona vice campione d’Europa in carica. Due sfide impossibili sulla carta e che tali si sono confermate sul campo.
Sia la Fiorentina, sia la Juventus sono uscite dalla Champions con due sconfitte a testa e la miserie di un solo gol segnato nelle quattro gare giocate – quello di Andrea Staskova in Spagna – e ben 10 subite. Le viola infatti hanno perso in casa per 4-0 andando poi a Londra con pochissime speranze di ribaltare l’andata e finendo per perdere 2-0 senza mai impensierire davvero le Gunners. La Juventus ha fatto un po' meglio con la sconfitta per 2-0 all’andata e un’altra – questa volta per 2-1 – in casa delle catalane, ma il risultato finale è stata la seconda eliminazione al primo turno della squadra di Rita Guarino.
La distanza con le grandi europee, nonostante i grandi passi avanti compiuti dal movimento italiano negli ultimi due-tre anni, è ancora ampia e probabilmente serviranno ancora altri anni e investimenti per colmare il gap. Ad aiutare le italiane potrebbe essere l’introduzione dei gironi anche nella Champions League femminile, un’ipotesi che da qualche tempo sta prendendo piede, ma che non sembra convincere troppo la Uefa vista la troppa differenza che separa le varie realtà europee come si può facilmente evincere dalle goleade di Lione (16-0 contro le russe del Ryazan), Paris Saint-Germain (7-0 sulle portoghesi del Braga), Wolfsburg (15-0 alle kosovare del Mitrovica) o Manchester City (11-1 alle svizzere del Lugano), ma anche di realtà meno in auge come lo Slavia Praga che ha eliminato le scozzesi dell’Hibernian con un netto 9-2 totale. Troppa differenza per pensare a un allargamento (che consentirebbe i gironi al posto delle sfide secche) della competizione, almeno per il momento. Con la speranza che il calcio femminile – e quello italiano in particolare – possa crescere e permetterlo in futuro. Juve e Fiorentina nel frattempo salutano con l’amaro in bocca (per il sorteggio non tanto per la doppia sfida giocata) l’Europa e, dopo la pausa della Nazionale, torneranno a concentrarsi sul campionato italiano e la sfida con Milan e Roma per lo Scudetto.
Sia la Fiorentina, sia la Juventus sono uscite dalla Champions con due sconfitte a testa e la miserie di un solo gol segnato nelle quattro gare giocate – quello di Andrea Staskova in Spagna – e ben 10 subite. Le viola infatti hanno perso in casa per 4-0 andando poi a Londra con pochissime speranze di ribaltare l’andata e finendo per perdere 2-0 senza mai impensierire davvero le Gunners. La Juventus ha fatto un po' meglio con la sconfitta per 2-0 all’andata e un’altra – questa volta per 2-1 – in casa delle catalane, ma il risultato finale è stata la seconda eliminazione al primo turno della squadra di Rita Guarino.
La distanza con le grandi europee, nonostante i grandi passi avanti compiuti dal movimento italiano negli ultimi due-tre anni, è ancora ampia e probabilmente serviranno ancora altri anni e investimenti per colmare il gap. Ad aiutare le italiane potrebbe essere l’introduzione dei gironi anche nella Champions League femminile, un’ipotesi che da qualche tempo sta prendendo piede, ma che non sembra convincere troppo la Uefa vista la troppa differenza che separa le varie realtà europee come si può facilmente evincere dalle goleade di Lione (16-0 contro le russe del Ryazan), Paris Saint-Germain (7-0 sulle portoghesi del Braga), Wolfsburg (15-0 alle kosovare del Mitrovica) o Manchester City (11-1 alle svizzere del Lugano), ma anche di realtà meno in auge come lo Slavia Praga che ha eliminato le scozzesi dell’Hibernian con un netto 9-2 totale. Troppa differenza per pensare a un allargamento (che consentirebbe i gironi al posto delle sfide secche) della competizione, almeno per il momento. Con la speranza che il calcio femminile – e quello italiano in particolare – possa crescere e permetterlo in futuro. Juve e Fiorentina nel frattempo salutano con l’amaro in bocca (per il sorteggio non tanto per la doppia sfida giocata) l’Europa e, dopo la pausa della Nazionale, torneranno a concentrarsi sul campionato italiano e la sfida con Milan e Roma per lo Scudetto.
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