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TMW RADIO - Croce: "Sarri, leggende su di lui. Giampaolo? Peccato"
Daniele Croce, allenatore, sulla sua esperienza con Sarri, Giampaolo e la sua nuova esperienza da tecnico
Sul futuro:
"Ho fatto il corso per prendere il patentino, tra poco inizierò dall'altra parte. L'idea è quella".
Cosa ti porti dietro dall'esperienza con Sarri?
"Tanto, siamo stati insieme per parecchio tempo. Mi ha insegnato tanto e abbiamo condiviso insieme sia anni belli che meno belli. Lo conosco bene, abbiamo un buon rapporto. Ad Arezzo ci trovammo casualmente, poi l'ho sempre seguito perché mi chiedeva lui alle squadre a cui andava".
È così maniacale?
"Diciamo di sì, poi alcune cose sono leggende come i 33 schemi. Il concetto di base è quello, cura molto i dettagli e i particolari. Cerca soluzioni tattiche. È un allenatore bravissimo e preparatissimo".
Hai giocato con Castrovilli alla Cremonese: quanto è forte?
"Tanto. Con me sfondi una porta aperta: da due anni, quando l'ho conosciuto a Cremona, che parlo di lui con gli addetti ai lavori. Può ambire alla Nazionale e a un top club. Sa far tutto e lo fa con una semplicità ed eleganza difficilmente riscontrabile in altri. Ha una qualità e un cambio di passo importante. Il ruolo? Può giocare ovunque, ma per me è una mezz'ala".
Hai avuto sia Conte che Sarri, pensavi potessero arrivare dove sono adesso?
"A quei tempi no, anche perché non erano gli allenatori di adesso. Sono arrivati in cima dopo anni di esperienza, maturazione e anche di errori. Facevano un tipo di calcio diverso rispetto a quello che fanno ora".
Su Giampaolo:
"Nelle prestazioni del Milan ho trovato poco di Giampaolo, che reputo un allenatore molto bravo. Lo conosco da tanto e ho una grandissima stima di lui. Non avrei mai pensato che potesse finire così, ero convintissimo su di lui. Come Sarri ha una grande competenza. Qualcosa però non ha funzionato, mi dispiace, perché avrebbe avuto bisogno di più tempo. Meritava quest'occasione".
Sul futuro:
"Ho fatto il corso per prendere il patentino, tra poco inizierò dall'altra parte. L'idea è quella".
Cosa ti porti dietro dall'esperienza con Sarri?
"Tanto, siamo stati insieme per parecchio tempo. Mi ha insegnato tanto e abbiamo condiviso insieme sia anni belli che meno belli. Lo conosco bene, abbiamo un buon rapporto. Ad Arezzo ci trovammo casualmente, poi l'ho sempre seguito perché mi chiedeva lui alle squadre a cui andava".
È così maniacale?
"Diciamo di sì, poi alcune cose sono leggende come i 33 schemi. Il concetto di base è quello, cura molto i dettagli e i particolari. Cerca soluzioni tattiche. È un allenatore bravissimo e preparatissimo".
Hai giocato con Castrovilli alla Cremonese: quanto è forte?
"Tanto. Con me sfondi una porta aperta: da due anni, quando l'ho conosciuto a Cremona, che parlo di lui con gli addetti ai lavori. Può ambire alla Nazionale e a un top club. Sa far tutto e lo fa con una semplicità ed eleganza difficilmente riscontrabile in altri. Ha una qualità e un cambio di passo importante. Il ruolo? Può giocare ovunque, ma per me è una mezz'ala".
Hai avuto sia Conte che Sarri, pensavi potessero arrivare dove sono adesso?
"A quei tempi no, anche perché non erano gli allenatori di adesso. Sono arrivati in cima dopo anni di esperienza, maturazione e anche di errori. Facevano un tipo di calcio diverso rispetto a quello che fanno ora".
Su Giampaolo:
"Nelle prestazioni del Milan ho trovato poco di Giampaolo, che reputo un allenatore molto bravo. Lo conosco da tanto e ho una grandissima stima di lui. Non avrei mai pensato che potesse finire così, ero convintissimo su di lui. Come Sarri ha una grande competenza. Qualcosa però non ha funzionato, mi dispiace, perché avrebbe avuto bisogno di più tempo. Meritava quest'occasione".
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