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Svezia, la nazionale maschile sostiene la lotta per l'equal pay delle collegheTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
mercoledì 16 settembre 2020, 23:38Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Svezia, la nazionale maschile sostiene la lotta per l'equal pay delle colleghe

A fine agosto il Difensore Civico per la Discriminazione (DO) ha assolto la Federcalcio Svedese (SvFF) per quanto riguarda la discriminazione salariale fra giocatori e giocatrici della Nazionale. Il DO ha esaminato le differenze di compenso riguardanti i mondiali maschili del 2018 e quelli femminili del 2019 arrivando alle seguenti conclusioni: “in un confronto tra le nazionali maschili e femminili e una proporzione immaginaria ai quarti di finale mostra che per le squadre rispettivamente dei mondiali 2018 e dei mondiali 2019 il compenso delle giocatrici della nazionale femminile è stato pari circa al 10% del compenso di quello dei giocatori della nazionale maschile. - si legge su L Football - Una differenza da ricondurre principalmente a importi legati alle entrate del pubblico e ai compensi della FIFA”. Per questo il DO ha spiegato che la SVFF non ha alcun obbligo di modificare il livello retributivo delle due nazionali anche se nulla vieta di trovare un altro modello di compensazione per garantire parità di retribuzione fra giocatori e giocatrici”.

Una decisione che è stata accolta con favore dal segretario generale della Federcalcio Hakan Sjostrand che ha commentato così: “Siamo ovviamente felici che il DO sia giunto alla conclusione che i nostri accordi non sono discriminatori sotto tutti gli aspetti.Era nostra convinzione che questa sarebbe stata la conclusione, ma è positivo che ora sia stato confermato dal DO”.


Diversa la reazione però di giocatori e giocatrici con Nilla Fischer, monumento della Nazionale gialloblù (un argento olimpico, due terzi posti mondiali e un terzo posto europeo) che su Instagram si è scagliata controla decisione: “Ho fiducia nel DO come autorità, ma penso che la decisione sia strana in base a come definiscono un mercato e noi che operiamo nel calcio professionistico. Questo è il motivo per cui ora passo la palla alla Ministra dello Sport Amanda Lind e al governo. Affrontate la questione, chiedete uguaglianza, se non per la causa stessa, allora per tutte le ragazze là fuori che amano il calcio”. Una reazione simile è stata anche quella di Kossovare Asllani, altra stella svedese, che in un lungo post ha chiesto parità di trattamento economico.

Ma anche sul fronte maschile sono arrivate parole di sostegno alla lotta delle colleghe. Emil Forsberg nella conferenza alla vigilia della sfida contro la Francia aveva infatti spiegato che non si dovrebbe neanche porre il problema e che il compenso dovrebbe essere lo stesso per uomini e donne. Successivamente è poi arrivata la reazione forte dei giocatori della Nazionale che con un comunicato sul sito della Federcalcio hanno deciso di rinunciare ai propri compensi per tutte le gare autunnali in segno di solidarietà con le calciatrici della Nazionale femminile e per spingere la SvFF stessa a rivedere la propria posizione e varare la parità salariale come fatto negli ultimi mesi da Inghilterra e Brasile.