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Da pescatore mancato a esterno tuttofare: Kuyt, la stella "normale"

Da pescatore mancato a esterno tuttofare: Kuyt, la stella "normale"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 17 maggio 2017, 19:522017
di Ivan Cardia

Lasciare al punto massimo della carriera. Con una tripletta che vale il campionato. Mica male, l'ultimo anno di Dirk Kuijt, classe '80, olandese di Katwijk, una vita da sottovalutato. Il padre lo immagina pescatore, lui sceglie di fare il calciatore. L'attaccante, per la precisione: inizia la carriera da centravanti, prima all'Utrecht e poi al Feyenoord. 122 gol in 261 stagioni partite in Eredivisie. Nel 2006 arriva la chiamata del Liverpool e lì arriva la svolta nella sua carriera. Da centravanti, Kuijt (o Kuyt, fate vobis) diventa esterno offensivo. La media realizzativa si abbassa: dai 25-30 gol stagionali olandesi, si scende a 10-15. Addirittura 5 in 44 presenze nell'ultima stagione ad Anfield. Le presenze, però, non scendono mai sotto le 40. L'oranje non fa solo il titolare: diviene indispensabile.

Non sono gli anni migliori dei Reds: in sei stagione, appena una Carling Cup. Insostituibile, però, Kuijt lo diventa anche con la maglia dell'Olanda: dal 2004 al 2014 le presenze in oranje sono 104, corredate da 24 gol. Nel 2012, nel frattempo, si va in Turchia, al Fenerbahçe. Sembrerà strano, ma i trofei amentano rispetto alla vita inglese: un campionato turco, una Coppa di Turchia e la Supercoppa. Manca, però, l'affermazione in patria. E nel 2015 Kuijt torna a casa, al Feyenoord. In Eredivisie i gol tornano ad aumentare: 19 in 32 partite al primo anno, quello dell'ambientamento. In questa stagione, il capolavoro: 12 gol in 31. I più pesanti, i tre siglati all'Heracles nell'ultimo turno di campionato. Quello del ritorno alla vittoria per il club di Rotterdam, a 18 anni dall'ultima volta. Quel 1999 in cui Kuijt iniziava a muovere i primi passi nell'Utrecht. E ora? Ora il ciclo si chiude: gli scarpini vanno sul chiodo, Kujit passa dietro una scrivania.