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Doppio Lanzafame in Champions: "In Ungheria ho svoltato"

ESCLUSIVA TMW - Doppio Lanzafame in Champions: "In Ungheria ho svoltato"
giovedì 25 luglio 2019, 11:57Europa
di Gaetano Mocciaro

La stagione 2019-20 per qualcuno è già iniziata da diverse settimane, con le partite che contano veramente. Ieri sera in Champions League è andato in scena il secondo turno della fase di qualifiazione. Spicca il successo del Ferencvaros sul Valletta. Partia che ha avuto un protagonista noto al calcio italiano: Davide Lanzafame. Due reti per lui e i magiari, dopo aver superato nel primo turno il Debrecen, mettono un piede al terzo turno. Proprio Lanzafame ha parlato a Tuttomercatoweb della sua vita ungherese:

Davide Lanzafame, ieri due gol che fanno sognare il Ferencvaros in Champions
"Nel primo turno siamo riusciti a superare il Ludogorets, che era favorito. Sono felice per la doppietta di ieri, anche se non siamo nella fase a gironi segnare in un contesto simile ha un gusto particolare ma c'è rammarico per il gol subito nel finale che tiene i giochi ancora aperti".

Ci credete alla fase a gironi?
"Ragioniamo partita dopo partita. Se passiamo il turno con ogni probabilità affronteremo la Dinamo Zagabria, che l'anno scorso è arrivata fino agli ottavi di finale di Europa League. Non sarebbe certamente facile, ma sognare è concesso a tutti".

L'anno scorso hai vinto il titolo di capocannoniere. In Ungheria hai trovato l'ambiente ideale per esprimerti
"In Italia ho cambiato tanti ruoli e non sono riuscito a trovare continuità, ma io nasco attaccante, precisamente seconda punta. Ora qui gioco come prima punta in un 4-2-3-1 che predilige la palla a terra ed è il calcio che mi piace. Da quando sono in Ungheria ho vinto due campionati e due titoli di capocannoniere con due squadre differenti, cosa non semplicissima".

L'Ungheria ha portato bene anche a un altro torinese come te, Marco Rossi. Oggi ct della Nazionale magiara
"Non posso che parlare bene di lui. Per me è un secondo padre, mi ha aiutato a rinascere e gli sarò sempre grato".

In Italia dopo aver toccato la prima squadra della Juventus la carriera stava prendendo una piega inferiore alle attese
"Mi ero stabilizzato in Serie B, non ho trovato continuità e avevo bisogno di una svolta. L'Italia è il mio Paese ma ormai vedo il resto della mia carriera all'estero. Ho due anni di contratto qui, sto bene e anche la mia famiglia vive serena a Budapest, le mie figlie vanno a una scuola inglese e sono felici".

Una delle città più belle d'Europa
"Città che offre tanto, cosmopolita. Chiaro che ogni tanto la nostalgia dell'Italia c'è, ma sono in un contesto molto buono".

L'ungherese però è una lingua piuttosto complicata
"Infatti parlo inglese. Conosco qualche parola d'ungherese ma è complesso. Dovrei mettermi sui libri di scuola".

Potrebbe tornare utile in caso di chiamata della nazionale ungherese...
"Questo rimane un sogno, poter indossare la maglia del Paese che mi ha adottato sarebbe un grande onore. Qualora ci fosse la possibilità lòa sfrutterei ma dipende dalle carte, dalla Federazione, dall'allenatore. Ci sono tante componenti".

In Italia siamo abituati alle rivalità. In Ungheria come hanno preso il tuo passaggio dalla Honved al Ferencvaros?
"Non l'hanno digerito e ovviamente nelle partite contro l'Honved il loro disappunto è stato palesato. Li capisco, ma volevo misurarmi in un altro contesto. Alla Honved ho ottimizzato al massimo quello che c'era da ottimizzare. Li ringrazierò sempre per quello che ho ricevuto".

Obiettivi per questa stagione?
"Una cosa che ho fatto da quando sono in Ungheria è non pormi obiettivi. Ho goduto e godo questo lavoro come non avevo mai fatto in Italia, dove le pressioni mi avevano tolto un po' di entusiasmo. Qui vivo alla giornata, mi sono fatto apprezzare e continuo così, sogno senza pormi mete. Del resto non avrei mai immaginato di poter segnare a 32 anni in Champions League".

Il messaggio per i calciatori italiani è: venite all'estero, meglio che una B o una C italiana
"Il consiglio è per chi ha voglia di mettersi in gioco. Ognuno ha una situazione diversa e non è così semplice trasferirsi, adattarsi. Ne ho visti tanti tornare indietro dopo pochi mesi perché non erano pronti mentalmente".

Domanda sulla partita di questa sera: Torino-Debrecen, come finirà?
"Toro nettamente favorito, non credo abbia problemi. Il Debrecen è reduce da un terzo posto in campionato e ha tanti giovani interessanti ma i granata sono chiaramente superiori".

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