Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

L'ex Genoa Feussi: "Pronto per tornare in Italia"

ESCLUSIVA TMW - L'ex Genoa Feussi: "Pronto per tornare in Italia"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 19 luglio 2017, 17:402017
di Stefano Sica

Sono trascorsi ben 14 anni da quando Patrice Feussi, appena 17enne, esordì in Serie B con la maglia del Genoa, club con il quale si era formato nelle giovanili. Da quel momento, il "pendolino camerunense" (per caratteristiche tecniche è stato spesso paragonato al brasiliano Cafù) ha iniziato un lungo percorso professionale in Italia tra le file di Perugia, Pisa e Sorrento, emigrando poi in Svizzera (Lugano) e Romania, dove ha militato in massima serie per ben cinque anni con Targu Mures, Dinamo Bucarest e Concordia Chiajna (oltre ad una esperienza iniziale con l'Uta Arad con cui vinse il campionato di Liga 2). Oggi Feussi, che ad ottobre compirà 31 anni, è pronto a calcare di nuovo i campi italiani e, per raggiungere tale obiettivo, si è affidato all'agente Christian Bosco, suo estimatore ed esperto di calcio africano. Diversi i sondaggi avviati ma, nel frattempo, il giocatore è libero da ogni vincolo e sta trascorrendo qualche giorno di vacanza in Francia con la famiglia.

Un bilancio di questa tua esperienza rumena?
"Sicuramente positivo. Sono stato benissimo in Romania, sotto tutti i punti di vista. Ho sfiorato la vittoria del campionato col Targu Mures, perdendolo solo all'ultima giornata a beneficio dello Steaua. Questa esperienza mi ha arricchito. Ora sono un giocatore svincolato ma avevo anche la possibilità di restare al Concordia. Mi piacerebbe, però, tornare in Italia, nel Paese che mi ha allevato calcisticamente. Sono andato via da extracomunitario, quando non era facile tesserare giocatori con questo status. Da due anni, invece, ho il passaporto italiano".

Come si sono evolute le tue caratteristiche tattiche?
"Sono un esterno basso che può giocare sia a destra sia a sinistra, come ho fatto in Romania. Del resto anche Ventura a Pisa mi aveva impiegato così. A Sorrento, mister Novelli mi utilizzò a centrocampo. Sono due ruoli che posso interpretare".

Sorrento, un'esperienza troppo breve...
"Però ho ottimi ricordi. Della città e di quel gruppo di giocatori che era davvero una famiglia. E poi non posso dimenticare quel gol che a Busto Arsizio ci consentì di pareggiare con la Pro Patria nel recupero. Anche coi tifosi si era creata una atmosfera familiare. La società poi era tra le più forti di tutta la Lega Pro, ogni cosa sembrava perfetta e non ci mancava davvero nulla. Non avrei mai immaginato un Sorrento tra i dilettanti. Mi spiace moltissimo che adesso non sia tra i professionisti ma spero che possa ritrovare quelle categorie al più presto".

Chi è stato davvero importante per te quando hai mosso i primi passi in Italia?
"Sono arrivato al Genoa a 14 anni. Ogni tecnico mi ha lasciato qualcosa: il compianto Gorin, Corradi, Chiappino e Torrente. Con Ventura ho vissuto un biennio fantastico, con l'approdo nei play-off alla prima stagione. Peccato per il fallimento successivo dovuto a problemi finanziari. Certamente Torrente è un tecnico di grandissima qualità, davvero in gamba. Mi motivava molto e io non mi facevo trovare impreparato quando gli rispondevo "sto bene, sono prontissimo". Come lui voleva. Bei ricordi".

© Riproduzione riservata