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Fortuna che c'è l'Eredivisie: Ødegaard e Isak, talenti rilanciati in Olanda

Fortuna che c'è l'Eredivisie: Ødegaard e Isak, talenti rilanciati in OlandaTUTTO mercato WEB
lunedì 8 aprile 2019, 15:53Europa
di Gaetano Mocciaro

Fortuna che c'è l'Eredivisie. Il campionato olandese in questa stagione sta dando spazio, peraltro ben ripagato a due promesse del calcio internazionale, forse troppo presto investite dal ruolo di predestinati: Martin Ødegaard e Alexander Isak.

Il norvegese già a 15 anni esordiva nel massimo campioanto e subito dopo iniziava la lunga fila di corteggiatori. La spuntò il Real Madrid, il massimo a cui un giocatore può aspirare. A meno che non si parli di giovani. Arrivato sotto la gestione Ancelotti senza che il tecnico lo avesse chiesto ("Lo presero solo per far colpo sui media", dichiarò successivamente il tecnico) giocava con il Castilla pur allenandosi con la Prima squadra. Troppo sprecato per la terza divisione spagnola, troppo inviso ai compagni di squadra per il fatto di allenarsi con i grandi. Da qui la decisione di mandarlo in uno dei migliori campionati possibili per la formazione di un giovane. L'Eredivisie, torneo che si addice a un nordico come il centrocampista. Due anni di Heerenveen e ora il Vitesse, dove la sua crescita è sotto gli occhi di tutti: titolare inamovibile, ha giocato da esterno d'attacco e da trequartista, segnando 8 reti in 30 partite in tutte le competizioni. L'ultima delle quali, splendida, contro il PSV. Con tanti ringraziamenti dell'Ajax, che sfrutta il 3-3 di Arnhem e aggancia la squadra di Eindhoven al comando.

A proposito di Ajax, i lancieri pur vincendo facilmente a Tillburg hanno subito gol da Alexander Isak. Gol che serve solo alle statistiche, ma che statistiche per lo svedese: dal suo arrivo a gennaio sono 12 le reti segnate in altrettante partite. In campionato viaggia a una media di un gol ogni 84 minuti, decisamente meglio di Zlatan Ibrahimovic durante la sua esperienza in Olanda. Il paragone non è stato fatto a caso, dato che Isak è stato paragonato (come molti svedesi di origine straniera, del resto) al fuoriclasse oggi in California: longilineo come il primo Zlatan, ottima tecnica di base. Il Dortmund ha sbaragliato la concorrenza a gennaio 2017, ma le difficoltà della passata stagione e la scelta di puntare su giocatori più pronti (l'acquisto di Paco Alcacer in estate) hanno suggerito l'idea di fargli fare esperienza in un torneo più allenante della Regionalliga, dove era stato parcheggiato con la squadra B del Borussia. Scelta ripagata alla grande, dove Isak ha messo in mostra il suo repertorio, con gol di destro, sinistro, opportunismo, con azioni personali e su rigore. A Dortmund si fregano le mani per il 19 enne, pronto già a far ritorno a casa.

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