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Pukki, il capocannoniere di Premier. Che scappò dal Siviglia per il caldo

Pukki, il capocannoniere di Premier. Che scappò dal Siviglia per il caldo
lunedì 19 agosto 2019, 15:21Europa
di Gaetano Mocciaro

Teemu Pukki è l'uomo del weekend in Premier League. L'attaccante finlandese, alla sua prima stagione in Premier League, è capocannoniere dopo due turni con quattro reti, al pari di Rehaeem Sterling. La tripletta realizzata sabato contro il Norwich ha permesso ai canarini di vincere il primo incontro stagionale, le 29 dell'anno scorso sono valse la promozione. In Finlandia è considerato il miglior giocatore. Della selezione attuale è colui che ha il maggior numero di presenze ed è il quinto marcatore di tutti i tempi della selezione con 18 reti. In Italia non è conosciuto, il nostro torneo è fra i pochi in cui ancora non si è misurato. A 29 anni, infatti, Pukki può vantare esperienze in Spagna, Germania, Scozia, Danimarca e attualmente Inghilterra.

TROPPO CALDO A SIVIGLIA Il Siviglia è la prima squadra che ha puntato su di lui quando aveva solamente 18 anni. E l'adattamento in Spagna è stato tutt'altro che semplice: troppo diverso come mondo, troppo difficile come campionato . Alla fine un solo gettone di presenza con la prima squadra e il confinamento nelle riserve, prima di tornare in patria. Di quell'esperienza Pukki ricorda: "Ero un teenager e probabilmente era un passo troppo grande per me. Vivevo lontano da casa ed reo molto giovane, inoltre a Siviglia faceva troppo caldo rispetto al clima a cui ero abituato in Finlandia. Avevo troppo caldo e nelle prime settimane non avevo nemmeno l'aria condizionata nel mio appartamento". A cercare di aiutarlo nell'ambientamento ci ha provato la madre, che arrivò a prendersi un anno di pausa dal lavoro per vivere con lui: "Mi fu d'aiuto ma soffrivo anche a causa della lingua. Ero timido, molto più timido di come sono adesso. Ma vivere all'estero ti aiuta a crescere più in fretta".

A Siviglia e al caldo andaluso Pukki ha resistito due anni, prima di tornare nella sua amata Finlandia. Il rilancio all'HJK ed ecco la seconda chance in un grande torneo: nel 2011 ci scommette lo Schalke: due anni da riserva, 8 reti complessive. Il salto nel 2013 al Celtic non è andato come voleva, a causa delle incomprensioni col tecnico Neil Lennon. Alla fine sono solo 7 le reti complessive: "Se fossi lì adesso avrei fatto sicuramente meglio. Gli ultimi quattro anni mi hanno cambiato come calciatore. L'esperienza al Celtic mi ha aiutato ad essere quello che sono ora".

SU E GIU PER L'EUROPA I quattro anni di cui Pukki parla sono quelli al Brondby, in Danimarca. Livello più basso, ma sempre superiore al calcio finlandese. E una cultura più affine. Più facile per lui fare la differenza e grazie ai suoi gol la squadra ha sfiorato il titolo: in totale sono 69 le reti in 161 partite, che valgono la terza occasione nel grande calcio.

LA SVOLTA DI NORWICH Si passa però dal purgatorio della Championship inglese. Il ds del Norwich, Stuart Webber, lo seguiva da sei anni e nonostante altre offerte, fra cui quella del PAOK Salonicco, riesce a convincere Pukki nel progetto dei "canarini". Ed è la svolta, che ha una data precisa: il 15 settembre 2018. Il tecnico Farke, dopo averlo impiegato come esterno d'attacco e seconda punta decide di schierarlo punta centrale. Segna il gol decisivo dal Middlesbrough e da lì non si ferma più: 29 reti in 43 partite di campionato che valgono il primo posto in classifica e il ritorno del Norwich in Premier League dopo tre anni. E nemmeno in Premier League si ferma più: Pukki ha trovato in Inghilterra il suo ambiente ideale, anche climatico.

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