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TONI, Ribery non sia alibi. Mio futuro in viola? Magari
martedì 19 gennaio 2021, 13:14Ex viola
di Redazione FV
per Firenzeviola.it
fonte Lady Radio

TONI, Ribery non sia alibi. Mio futuro in viola? Magari

L'ex attaccante viola, Luca Toni, ha commentato l'attualità della Fiorentina: "Mi diverte fare l'opinionista, così posso godermi la mia famiglia. Sto facendo anche qualche chiacchiera con alcuni club per dei progetti".

Toni, come vede questa Fiorentina?
"Sinceramente vedo delle cose che non mi piacciono, è una squadra con buoni giocatori che però assieme non lo dimostrano. Dopo la splendida vittoria con la Juve, a Napoli è stata una giornata nera della storia viola: una sconfitta così pesante fa male".

Quale può essere la soluzione per l'attacco?
"Io non comprerei tanto per comprare, ci sono anche giocatori inespressi che con Iachini non andavano bene ma neanche malissimo, ora con Prandelli il trend è peggiorato. C'è Vlahovic, che è un giovane importante e sta tenendo in piedi la Fiorentina. Bisogna capire anche le idee del mister".

A vent'anni è difficile fare il bomber?
"Io sono arrivato tardi, ma altri hanno iniziato prima a segnare. Credo ci siano altri problemi, però, che l'attacco. Come il centrocampo, che deve fare filtro, poiché la difesa viola prende tanti gol. Vedo anche giocatori impauriti nonostante lo stadio vuoto... C'è un problema mentale importante, poi le squadre dietro sono abituate a lottare per la salvezza".

Quali sono le difficoltà di Prandelli?
"E' un tecnico bravo e intelligente, si deve adattare ai giocatori che ha a disposizione per poi ricucire qualcosa di importante dando magari anche sicurezza ai giocatori. Più che i moduli è la mentalità che è importante".

Vale la pena insistere con Ribery?
"Dipende dal mister, tanti lampi di luce arrivano da lui. Non ha paura di nascondersi, non vorrei che alcune persone si nascondessero dietro di lui dandogli la colpa. Se poi non sta bene deve essere tolto come tutti, ma sinceramente le giocate importanti le ho viste fare a lui. L'ho sentito ed è dispiaciuto per il momento, ma è uno che non tira mai indietro la gamba e ci si può fare affidamento. Deve però essere messo in condizione".

I "vecchietti" vanno di moda in Serie A...
"Perché la nostra generazione è stata di sacrifici, ho sentito Gattuso che diceva che adesso i giovani stanno più al telefono che altro... A Verona vedevo i ragazzi più sui social che in palestra. Per questo i "vecchietti" sono un esempio e fanno ancora la differenza". 

Alla fine dell'ultimo anno cosa successe?
"Andrea Della Valle voleva tenermi, Montella invece mi voleva dare gli allievi ma con tutto il rispetto dissi che avrei deciso io quando smettere. C'ero rimasto male, perché avevo fatto una carriera importante e in quel momento avevo aiutato a crescere molti giovani".  

Amrabat come lo giudichi?"
"E' bravo ma ha determinate caratteristiche, a Verona infatti giocava a due e Juric allenava alla Gasperini in modo molto forte. Con lui i giocatori corrono tanto, ora l'ho visto un po' spaesato ma bisognerebbe trovare un modulo più sulle sue caratteristiche.

Di Castrovilli invece cosa pensa?
"E' uno dei più forti talenti in Italia, non capisco quando viene lasciato in panchina: sono quei giovani che vanno aiutati, secondo me lui è ragazzo più di prospettiva a Firenze". 

Un regista lo comprerebbe e semmai chi?
"Prandelli avrà una sua idea, il periodo di adattamento è finito, quindi dipende da questo. Non si può cambiare sempre modulo, serve dare stabilità e lui saprà chi andare a cercare".

Che presidente è Commisso?
"E' carico, allegro e vuol fare uno stadio proprietà, sarebbe bene che l'istituzioni lo aiutassero. Non essendo un uomo di calcio, però, dovrebbe fidarsi di più delle persone che conoscono da più tempo questo sport perché la Fiorentina deve tornare minimo nella parte sinistra. Dainelli? C'è anche lui, che ormai non ha più capelli per via di questa situazione (ride, ndr). E' più teso adesso che da giocatore! E' bello che ci siano giocatori che sono stati in viola e trasmettono carica".

Un mio futuro a Firenze?
"Non sarebbe male, ma non dipende da me. Ho sempre casa in San Frediano, la tengo libera, non si sa mai...".

Il suo gol più bello in maglia viola?
"Ne ho fatti tanti, anche belli. Ogni gol ha un'importanza particolare, il primo al Franchi è stato fantastico perché si trattava di una liberazione: quando inizi, dopo vai. Sono stati anni fantastici perché avevamo anche una squadra forte, il secondo partimmo con 19 punti meno e mentalmente all'inizio fu una mazzata ma poi facemmo un gran campionato".