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F. PEREZ, Superlega? Mai vista tanta aggressivitàTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 22 aprile 2021, 08:26News
di Redazione FV
per Firenzeviola.it

F. PEREZ, Superlega? Mai vista tanta aggressività

Arrivano le prime dichiarazioni sulla Superlega di Florentino Pérez, ospite del programma "El Larguero", in onda su Cadena SER: "La scorsa notte abbiamo finito circa all'una. Lavoravamo da molti anni a questo progetto, che forse non siamo stati in grado di spiegare".

Ci spiega cos'è successo ieri?
"Sono un po' triste, perché abbiamo lavorato per tre anni a questo progetto. Ci siamo chiesti cosa potessimo fare per lottare contro la situazione economica attuale. La Liga è intoccabile, l'unico modo per ricavare denaro erano le gare infrasettimanali. Il formato della Champions è obsoleto, genera interesse soltanto dai quarti in poi. I dodici club che si sono incontrati ieri hanno perso molti milioni nelle ultime stagioni. Avevamo quindi deciso di dare vita ad un format che prevedesse partite tra queste squadre, che iniziasse in avvio di stagione, e non da febbraio, e che terminasse alla fine. Tutte queste squadre hanno circa due miliardi di fan nel mondo, sui quattro totali".

La speranza era che se ne aggiungessero tre?
"Con altri cinque che si sarebbero aggiunti per meriti".

E perché è fallito tutto?
"Non ho mai visto così tanta aggressività, da parte del presidente della UEFA e da parte di alcuni presidenti della Liga. Ci ha sorpreso, è un'aggressività mai vista in vent'anni di carriera nel calcio. Minacce, insulti, come se volessimo uccidere il calcio. Volevamo salvare il calcio: dobbiamo salvarlo, perché la gente pensa che non succeda niente, ma in realtà sta succedendo molto. I club britannici, che iniziavano a mostrare non molto interesse, hanno iniziato a contagiare gli altri. C'è gente che gode di privilegi che non vuole perdere".

Perché i club inglesi sono stati i primi a lasciare la Superlega?
"Credo che la UEFA abbia fatto uno spettacolo, che ha sorpreso anche me. Il presidente della UEFA deve essere una persona corretta, si è comportato come se avessimo lanciato una bomba atomica. Non avevamo ancora presentato bene il progetto, perché non vogliono darci l'opportunità di farlo? Perché qualcuno non vuole che lo facciamo. La cosa più importante è che le partite generino interesse nei giovani, che non seguono più il calcio, hanno altri interessi. Il calcio si mantiene grazie ai grandi club, il fenomeno Cristiano-Messi è stato spettacolare non solo per il Real Madrid, ma per tutto il calcio. Ci devono mettere a disposizione di un format che generi soldi. Ci sono partite che non vede nessuno: mi dispiace dirlo, ma è così".

Gli aspetti legali?
"I contratti che abbiamo firmato erano vincolanti. La Superlega non intraprenderà azioni legali contro chi è uscito, ma si trattava di contratti vincolanti tra gente seria, imprenditori che conoscono questo mondo".

La situazione della Juventus?
"La Juventus non se n'è andata, non è vero. Neanche il Milan ha lasciato la Superlega. Siamo ancora tutti insieme, siete stati influenzati da informazioni sbagliate. Ho parlato tre volte con lui (Agnelli, ndr) soltanto oggi, la Juve è ancora dentro il progetto".

Le conseguenze?
"Non temo rappresaglie della UEFA".

Perché i presidenti dei 12 club non hanno parlato tutti insieme all'indomani dell'annuncio della Superlega?
"Perché il giorno dopo l'annuncio ci hanno uccisi, c'è stato un clima di aggressività che non avevo mai visto. Noi però lavoriamo per il calcio, la Superliga non è certo finita qui. Ci siamo ancora e ora spiegheremo meglio il nostro progetto. I 12 club della Superlega sono quelli che hanno fatto meglio negli ultimi 15-20 anni. Il progetto Superlega è aperto, magari potrebbero entrare le migliori quattro di ogni campionato ogni anno, ma qualcuno deve essere fisso. Quasi tutti i club fondatori sono ancora sulla barca, al momento direi tutti. Nessuno se n'è andato in questo momento. Chi esce deve pagare infatti un indennizzo, perché il contratto firmato da tutti i 12 club era ed è vincolante. Ci abbiamo lavorato a lungo, tanti giorni. Ad ora nessuno ha pagato l'indennizzo, quindi ci sono ancora tutti".