Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / fiorentina / Serie A
Le grandi trattative della Fiorentina - 1958, c'è Hamrin. L'Uccellino farà il record di gol in violaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 4 aprile 2020, 15:10Serie A
di Dimitri Conti

Le grandi trattative della Fiorentina - 1958, c'è Hamrin. L'Uccellino farà il record di gol in viola

Prima dell'avvento di Gabriel Omar Batistuta, una sorta di spartiacque nell'immaginario dei grandi attaccanti, soprattutto - ma non solo, sarebbe estremamente riduttivo - tra quelli che hanno indossato la maglietta da gioco della Fiorentina, il record di gol segnati in campionato tra i viola apparteneva ad un attaccante svedese rapido, elegante, passato alla storia come realizzatore implacabile ed entrato nell'immaginario collettivo dei fiorentini come un mito: Kurt Hamrin. Tra l'altro Batistuta, quarant'anni dopo, sarà in grado di battere il suo record di realizzazioni in Serie A, ma non quelle complessive con la Fiorentina. Per rendere l'idea della portata e della grandezza di quell'ala svedese.

Più che un'ala, a volte, sembrava realmente averle, le ali. Tanto che il giornalista Giuseppe Pegolotti, sulla Nazione, era arrivato ad apostrofarlo così: "Hamrin quando corre sembra un uccellino che vola", coniando un soprannome, l'Uccellino, che oggi agli occhi di molti suonerebbe come bambinesco, fuori tempo, ma perfettamente calzante con gli ideali del calcio e della società di allora. E che gli rimarrà impresso sulla pelle come fosse un marchio. Veniva a Firenze dopo Julinho, altro calciatore indimenticabile, e soprattutto dopo la delusione di essere stato scartato dalla Juventus, in favore di Charles e Sivori, a causa delle restrizioni di allora sul numero di stranieri in squadra. Si era ripreso con una stupenda annata (1957/58) in prestito al Padova di Nereo Rocco (il Paron di soprannome gliene aveva dato un altro, Faina), dove aveva messo a segno 20 gol. E allora ecco la chiamata della Fiorentina, scudettata appena un paio d'anni prima.


Anche senza vittorie del campionato, quello a Firenze sarà un decennio leggendario, indimenticabile. Anche perché comunque quella Fiorentina qualcosa riuscì a vincere: due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe, una Mitropa e una Coppa delle Alpi. E poi i record: 208 gol totali, di cui 151 in campionato, oltre a un primato che ce ne restituisce la grandezza, visto che ancora ha da esser battuto: il 2 febbraio 1964 la Fiorentina va a Bergamo a demolire 7-1 l'Atalanta, e Hamrin segna cinque gol. Mai più nessuno sarà in grado di farne così tanti in trasferta. Per vincere l'agognato campionato dovrà attendere di lasciare Firenze, e approdare al Milan, ma la realtà racconta che Hamrin non si è mai slegato del tutto dal capoluogo toscano, tanto da essere tornato a viverci dopo il ritiro: ancora oggi Coverciano - non a caso - è casa sua. La storia della Fiorentina può essere suddivisa in varie fasi, volendo: di sicuro a Firenze c'è stato un prima e un dopo Hamrin. Quello svedese rapido, elegante e scaltro che scrisse la storia a suon di gol e record.