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Euro2020 non sarà più itinerante? FIGC e Roma hanno forti dubbi, la UEFA valuta la rivoluzione
Clamorosa indiscrezione lanciata dal Daily Mail secondo cui la UEFA starebbe pensando ad una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda il format del prossimo Europeo, quello inizialmente previsto per l’estate 2020 ma posticipato al 2021 per colpa dell’emergenza Coronavirus.
Roma e Bilbao guidano il gruppo di città dubbiose - In particolare, si legge, molte fra le 12 città ospitanti avrebbero forti dubbi sul rimanere tali anche nell’estate del 2021, per molteplici motivi. Fra queste, scrive il Mail, ci sono certamente Roma e Bilbao. La UEFA ha iniziato a parlare della questione dopo che la federazione italiana e quella spagnola avrebbero espresso forti dubbi sulla possibilità di onorare l’impegno preso con un anno di ritardo, soprattutto a causa delle conseguenze del Coronavirus (in termini di morti e di impatto economico). Inoltre, 10 dei 12 stadi previsti hanno già diversi eventi extracalcistici fissati per il 2021 (fra questi Wembley a Londra, Hampden a Glasgow, Aviva Stadium a Dublino e Cruyff Arena a Amsterdam).
La posizione della UEFA - Inizialmente la UEFA aveva detto che tutto sarebbe rimasto immutato. Ma la posizione all’interno dei piani alti sta iniziando a cambiare radicalmente. Il presidente Aleksander Ceferin non sarebbe mai stato entusiasta del formato scelto dal suo predecessore, Michel Platini e proprio per questo sta iniziando a valutare un ridimensionamento del progetto (e quindi delle città ospitanti). Un portavoce della UEFA, interpellato in merito, ha così risposto: “Euro2020 si svolgerà fra l’11 giugno e l’11 luglio 2021, con l’intenzione di avere lo stesso calendario e le stesse città ospitanti. Tuttavia, il calendario non è ancora stato confermato. La UEFA è in contatto con le 12 città ospitanti e presto saranno fatti ulteriori annunci”.
Roma e Bilbao guidano il gruppo di città dubbiose - In particolare, si legge, molte fra le 12 città ospitanti avrebbero forti dubbi sul rimanere tali anche nell’estate del 2021, per molteplici motivi. Fra queste, scrive il Mail, ci sono certamente Roma e Bilbao. La UEFA ha iniziato a parlare della questione dopo che la federazione italiana e quella spagnola avrebbero espresso forti dubbi sulla possibilità di onorare l’impegno preso con un anno di ritardo, soprattutto a causa delle conseguenze del Coronavirus (in termini di morti e di impatto economico). Inoltre, 10 dei 12 stadi previsti hanno già diversi eventi extracalcistici fissati per il 2021 (fra questi Wembley a Londra, Hampden a Glasgow, Aviva Stadium a Dublino e Cruyff Arena a Amsterdam).
La posizione della UEFA - Inizialmente la UEFA aveva detto che tutto sarebbe rimasto immutato. Ma la posizione all’interno dei piani alti sta iniziando a cambiare radicalmente. Il presidente Aleksander Ceferin non sarebbe mai stato entusiasta del formato scelto dal suo predecessore, Michel Platini e proprio per questo sta iniziando a valutare un ridimensionamento del progetto (e quindi delle città ospitanti). Un portavoce della UEFA, interpellato in merito, ha così risposto: “Euro2020 si svolgerà fra l’11 giugno e l’11 luglio 2021, con l’intenzione di avere lo stesso calendario e le stesse città ospitanti. Tuttavia, il calendario non è ancora stato confermato. La UEFA è in contatto con le 12 città ospitanti e presto saranno fatti ulteriori annunci”.
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