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TMW RADIO - Bucchioni: "Juve, Allegri cambi modo di giocare. Tonali è cresciuto tanto"
Ospiti: Simone Braglia "Pioli ha costruito una squadra. La Juve rimonta. Tonali più forte di Locatelli" -
Enzo Bucchioni "Allegri deve cambiare modo di pensare calcio, altrimenti non la tira più fuori" -
Mario Mattioli "La Juve può rimontare, ma la dirigenza è da rifare" -
Maracanà con Marco Piccari e Andrea Piervincenzi
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A parlare dell'ultimo turno di Serie A a Maracanà, trasmissione di TMW Radio, è stato il giornalista Enzo Bucchioni.
A chi dedica il suo messaggio iniziale?
"Ad Allegri e gli dico che deve cambiare modo di giocare e anche modo di pensare calcio. In questo modo la Juventus non la tira fuori. Il calcio in cui crede lui non funziona più. Ho sentito il suo mea culpa, ma così non si può più ragionare".
Italiano sta facendo benissimo con la Fiorentina. Come se lo spiega?
"E' un miracolo del lavoro, ma c'è un perché. Ha trovato un gruppo che stava a sentirlo con la voglia di fare quello che lui chiede. Vuole fare un gioco più coinvolgente, che può far crescere il gruppo che viene da anni di delusioni. Le idee di Italiano sono entrate nel gruppo della Fiorentina perché il gruppo era pronto ad accettarle. Penso alla Lazio invece, perché guardano Sarri con sospetto e si devono rimettere in gioco dopo anni di Inzaghi".
Ma per questa Juventus la rimonta è possibile?
"La vedo complicata. Se ci fosse una società forte, come ai tempi di Marotta. Adesso c'è Arrivabene, che è stato messo lì per controllare i conti".
E' più forte Tonali o Locatelli?
"Tonali. L'anno scorso io ci credevo, quando tutti lo criticavano. E' un profilo di un giocatore che per l'età che ha e il ruolo che riveste è importante. Alla sua età Pirlo ancora non sapeva che ruolo ricoprire. Può crescere ancora, ovvio. Locatelli lo vedo ancora spaesato. Al Sassuolo c'era un gioco consolidato, alla Juventus ancora no. In Nazionale sa cosa deve fare e gioca molto meglio. Pensavo che Allegri tornasse con un'idea nuova, invece è tornato con un'idea vecchia. E' un tipo di gioco prevedibile".
A chi dedica il suo messaggio iniziale?
"Ad Allegri e gli dico che deve cambiare modo di giocare e anche modo di pensare calcio. In questo modo la Juventus non la tira fuori. Il calcio in cui crede lui non funziona più. Ho sentito il suo mea culpa, ma così non si può più ragionare".
Italiano sta facendo benissimo con la Fiorentina. Come se lo spiega?
"E' un miracolo del lavoro, ma c'è un perché. Ha trovato un gruppo che stava a sentirlo con la voglia di fare quello che lui chiede. Vuole fare un gioco più coinvolgente, che può far crescere il gruppo che viene da anni di delusioni. Le idee di Italiano sono entrate nel gruppo della Fiorentina perché il gruppo era pronto ad accettarle. Penso alla Lazio invece, perché guardano Sarri con sospetto e si devono rimettere in gioco dopo anni di Inzaghi".
Ma per questa Juventus la rimonta è possibile?
"La vedo complicata. Se ci fosse una società forte, come ai tempi di Marotta. Adesso c'è Arrivabene, che è stato messo lì per controllare i conti".
E' più forte Tonali o Locatelli?
"Tonali. L'anno scorso io ci credevo, quando tutti lo criticavano. E' un profilo di un giocatore che per l'età che ha e il ruolo che riveste è importante. Alla sua età Pirlo ancora non sapeva che ruolo ricoprire. Può crescere ancora, ovvio. Locatelli lo vedo ancora spaesato. Al Sassuolo c'era un gioco consolidato, alla Juventus ancora no. In Nazionale sa cosa deve fare e gioca molto meglio. Pensavo che Allegri tornasse con un'idea nuova, invece è tornato con un'idea vecchia. E' un tipo di gioco prevedibile".
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