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TMW RADIO - De Biasi: "Inter più forte ma il Milan ha vinto nella gestione dei momenti cruciali"
Gianni De Biasi intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Gianni De Biasi, ct dell'Azerbaigian, è intervenuto in diretta durante Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini per parlare degli argomenti più caldi della Serie A: "Lo Scudetto del Milan è meritatissimo, è una rivincita personale di Pioli. Sa gestire le situazioni, non dimentichiamoci che due anni fa stava per essere esonerato e sostituito da Rangnick: è in un ambiente non facile ma ha raggiunto un alto livello, alcune partite di quest'anno sono state spettacolari. Ieri ad esempio nella prima mezz'ora ho visto grande intensità. Vincere non è mai facile".
Vincono in una stagione di cambiamenti non indifferenti.
"Senza Donnarumma dovevano perdere chissà quanto e invece hanno trovato un portiere eccezionale come Maignan, straordinario pure coi piedi".
Che segnale è lo Scudetto vinto da una squadra così giovane?
"Bisogna prendere tutto con le molle: per me l'esperienza serve e non a caso due giocatori importantissimi nel Milan sono stati Giroud e Ibrahimovic, una specie di "altri allenatori". Hanno un gruppo di qualità, destinato a migliorare".
Cos'è successo all'Inter?
"Hanno pagato quel gol preso in maniera stupida a Bologna che li ha condannati. Potenzialmente erano la squadra più forte, il Milan però vince perché nei momenti cruciali sono stati tranquilli e sereni: meriti a Pioli per questa gestione".
Quale il segreto di Pioli?
“L’uomo è di struttura e cultura, cosa che aiuta. La sua è una leadership serena, perlomeno in pubblico. Bello ieri vederlo abbracciato ai calciatori”.
La finale di Conference si gioca in quella Tirana che conosce bene.
“L’unico problema è la capienza di 22mila posti, per il resto lo stadio è un gioiellino. L’ha fatto un architetto fiorentino, è un bel biglietto da visita anche per l’Italia”.
Quanto servirebbe alla Roma vincerla?
“Molto, una squadra italiana tornerebbe a fregiarsi di un titolo europeo. Non sarà facile, il Feyenoord è rognoso. C’è da essere felici e fiduciosi”.
Merito di Italiano il ritorno della Fiorentina in Europa?
“Per una realtà come Firenze non era semplice dopo aver perso uno come Vlahovic, però il resto non è cambiato: c’è stato un gioco sempre divertente e bello da vedere. Italiano ha fatto un ottimo lavoro, spero la Fiorentina riesca a seguirlo e migliori ulteriormente questa squadra così da poter risalire dal settimo posto”.
Quanto deludente ritiene la stagione di Allegri alla Juventus?
“Quest’anno ha provato a seguire una strada diversa ma li ho sempre visti fare una fatica estrema, anche con le squadre piccole. Dovranno cambiare molto, lo stemma dello Juventus pesa”.
Alla fine si è salvata la Salernitana.
“Dispiace tantissimo per il Cagliari, impensabile che una squadra con quei valori possa retrocedere così, senza riuscire a battere il Venezia. D’altro canto però sono felicissimo per Nicola, veramente bravo a trasmettere i suoi credo e dettami”.
Vincono in una stagione di cambiamenti non indifferenti.
"Senza Donnarumma dovevano perdere chissà quanto e invece hanno trovato un portiere eccezionale come Maignan, straordinario pure coi piedi".
Che segnale è lo Scudetto vinto da una squadra così giovane?
"Bisogna prendere tutto con le molle: per me l'esperienza serve e non a caso due giocatori importantissimi nel Milan sono stati Giroud e Ibrahimovic, una specie di "altri allenatori". Hanno un gruppo di qualità, destinato a migliorare".
Cos'è successo all'Inter?
"Hanno pagato quel gol preso in maniera stupida a Bologna che li ha condannati. Potenzialmente erano la squadra più forte, il Milan però vince perché nei momenti cruciali sono stati tranquilli e sereni: meriti a Pioli per questa gestione".
Quale il segreto di Pioli?
“L’uomo è di struttura e cultura, cosa che aiuta. La sua è una leadership serena, perlomeno in pubblico. Bello ieri vederlo abbracciato ai calciatori”.
La finale di Conference si gioca in quella Tirana che conosce bene.
“L’unico problema è la capienza di 22mila posti, per il resto lo stadio è un gioiellino. L’ha fatto un architetto fiorentino, è un bel biglietto da visita anche per l’Italia”.
Quanto servirebbe alla Roma vincerla?
“Molto, una squadra italiana tornerebbe a fregiarsi di un titolo europeo. Non sarà facile, il Feyenoord è rognoso. C’è da essere felici e fiduciosi”.
Merito di Italiano il ritorno della Fiorentina in Europa?
“Per una realtà come Firenze non era semplice dopo aver perso uno come Vlahovic, però il resto non è cambiato: c’è stato un gioco sempre divertente e bello da vedere. Italiano ha fatto un ottimo lavoro, spero la Fiorentina riesca a seguirlo e migliori ulteriormente questa squadra così da poter risalire dal settimo posto”.
Quanto deludente ritiene la stagione di Allegri alla Juventus?
“Quest’anno ha provato a seguire una strada diversa ma li ho sempre visti fare una fatica estrema, anche con le squadre piccole. Dovranno cambiare molto, lo stemma dello Juventus pesa”.
Alla fine si è salvata la Salernitana.
“Dispiace tantissimo per il Cagliari, impensabile che una squadra con quei valori possa retrocedere così, senza riuscire a battere il Venezia. D’altro canto però sono felicissimo per Nicola, veramente bravo a trasmettere i suoi credo e dettami”.
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