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Fiorentina, Vanoli: "Cambio modulo? Ripartiamo dall'ABC, poi penseremo a qualcosa di diverso"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 19:30Serie A
di Daniel Uccellieri

Fiorentina, Vanoli: "Cambio modulo? Ripartiamo dall'ABC, poi penseremo a qualcosa di diverso"

Presentato in conferenza stampa al Viola Park, il nuovo allenatore della Fiorentina Paolo Vanoli parla anche delle difficoltà del reparto arretrato dei gigliati: "Se guardiamo i dati bisogna ammettere che dobbiamo lavorare un po' su tutti i reparti. Prima vogliamo ripartire dalle cose più semplici, dalla compattezza. Prendiamo tanti gol da calcio piazzato e in un allenamento ho provato la marcatura a uomo sui corner. Dobbiamo avere più attenzione, si è visto anche sui gol presi a Genoa. Cambio di assetto? L'anno scorso sono partito con delle idee, poi con l'infortunio di Zapata ho capito che dovevo cambiare qualcosa. Oggi però ripartiamo dall'ABC, poi possiamo cambiare e pensare anche a qualcosa di nuovo. A Genoa non siamo stati bravi a chiudere la partita, ma abbiamo capito che il pareggio almeno dovevamo portarlo a casa. Noi dobbiamo provare a vincere, ma non dobbiamo perdere". Ha sempre vissuto contesti di proteste negli ultimi anni: com'è il ruolo dell'allenatore in questi casi? "Non so se è fortuna o sfortuna vivere certe situazioni. Oggi dobbiamo essere noi a riconquistare i nostri tifosi facendogli vedere sul campo sacrificio, voglia e grinta. In queste situazioni dobbiamo prenderci le nostre responsabilità: noi siamo finiti in questa situazione e noi dobbiamo uscirne". Quai sono criticità e pregi dello spogliatoio? "Quello che abbiamo visto poco è la fragilità in cui prendiamo gol. Quando sono arrivato qua avevo paura, che è un sentimento positivo, che ci fa stare più attenti e concentrati. La mia paura è che i giocatori non fossero consapevoli di avere questa paura. La Fiorentina aveva altri obiettivi e non è facile cambiarli. Però la rosa ha la qualità per uscire, se gioca con umiltà. Devo dire la verità: non mi aspettavo che il gruppo recepisse così velocemente. Il gruppo è affamato e ha voglia di uscire. Fagioli? Ha qualità, può fare la mezz'ala e il play. Deve dimostrarmi chi è. Io ai giocatori dico: quello è il campo, adesso sta a voi. Con me non gioca chi è bravo ma chi porta risultati. Dev'essere un passo che dovrà fare lui, ma da tutti. La mentalità parte dalla testa, non dai piedi. Io ai giocatori ho detto che vorrei essere al loro posto... quando vedo la squadra calare al 60', con cinque cambi, mi cadono i coglioni. Chi entra deve alzare il livello".