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Sconcerti: "Milan, ancora differenza abissale con la Juve"
A RMC Sport Live Show è il momento di Mario Sconcerti, che ha parlato della Supercoppa Italiana e non solo.
Sulla sfida di Gedda
"Non si vedeva perché si dovesse arrendere con facilità il Milan, ma si è vista la differenza tra le due squadre. Il calcio sta diventando sempre più prevedibile, difficile sbagliare un pronostico. Stanno vincendo i più forti. Vuol dire che il Milan non riesce a crescere e che la distanza resta incolmabile".
Sull’arbitraggio della Supercoppa
"Le decisioni sono andate dalla parte di entrambe le squadre. Fallo netto di mano in area del Milan, ma anche altre occasioni. Non è giusto chiedersi se il risultato è corretto o meno, ma la differenza c’è stata".
Sul caso Higuain
"Mi sembra sciocco scambiare la realtà per un’altra. Se Higuain non è malato e lo vuoi tenere fuori, lo dici. SI sa che in tempi di calciomercato si tiene un giocatore in panchina. Se aveva la febbre, non vedo perché dovesse giocare. Va rassicurato il Milan. A detta di tutti, può fare le cose che crede più giuste: se lo vuole dare via, lo faccia. Higuain ha segnato poco ed è diventato presto un caso controverso. E’ un giocatore in grande difficoltà emotiva, si è sentito trafitto dalla decisione della Juve di darlo via in prestito. E’ un colpo difficile da superare per chiunque. E non c’è stato nessuno che abbia voluto o potuto acquistarlo. Difficile accettare tutto questo senza subirne le conseguenze. Gli è stato detto ‘non servi più’. E questo lo divide: da una parte dimostrare l’errore fatto alla Juve, dall’altra la voglia di dimenticare tutto ed andare da Sarri, un vecchio porto".
Su Piatek
"Non solo lui, ma anche Cutrone, può dare continuità. Difficile dire che sia da quarto o quinto posto. In quella parte di classifica ci sono diverse squadre in corsa".
Su Traorè preso dalla Fiorentina
"Arriverà a giugno. Se Corvino lo ha preso è perché ci crede tecnicamente. Se uno decide di investire 12 milioni di euro, l’importante è che lo abbia visto. Ed è inevitabile che lo faccia. Mi fido di Corvino, ma non mi fido di chi riporta le cose a Corvino".
Sulla sfida di Gedda
"Non si vedeva perché si dovesse arrendere con facilità il Milan, ma si è vista la differenza tra le due squadre. Il calcio sta diventando sempre più prevedibile, difficile sbagliare un pronostico. Stanno vincendo i più forti. Vuol dire che il Milan non riesce a crescere e che la distanza resta incolmabile".
Sull’arbitraggio della Supercoppa
"Le decisioni sono andate dalla parte di entrambe le squadre. Fallo netto di mano in area del Milan, ma anche altre occasioni. Non è giusto chiedersi se il risultato è corretto o meno, ma la differenza c’è stata".
Sul caso Higuain
"Mi sembra sciocco scambiare la realtà per un’altra. Se Higuain non è malato e lo vuoi tenere fuori, lo dici. SI sa che in tempi di calciomercato si tiene un giocatore in panchina. Se aveva la febbre, non vedo perché dovesse giocare. Va rassicurato il Milan. A detta di tutti, può fare le cose che crede più giuste: se lo vuole dare via, lo faccia. Higuain ha segnato poco ed è diventato presto un caso controverso. E’ un giocatore in grande difficoltà emotiva, si è sentito trafitto dalla decisione della Juve di darlo via in prestito. E’ un colpo difficile da superare per chiunque. E non c’è stato nessuno che abbia voluto o potuto acquistarlo. Difficile accettare tutto questo senza subirne le conseguenze. Gli è stato detto ‘non servi più’. E questo lo divide: da una parte dimostrare l’errore fatto alla Juve, dall’altra la voglia di dimenticare tutto ed andare da Sarri, un vecchio porto".
Su Piatek
"Non solo lui, ma anche Cutrone, può dare continuità. Difficile dire che sia da quarto o quinto posto. In quella parte di classifica ci sono diverse squadre in corsa".
Su Traorè preso dalla Fiorentina
"Arriverà a giugno. Se Corvino lo ha preso è perché ci crede tecnicamente. Se uno decide di investire 12 milioni di euro, l’importante è che lo abbia visto. Ed è inevitabile che lo faccia. Mi fido di Corvino, ma non mi fido di chi riporta le cose a Corvino".
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