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SPAL, Viviano: "Sarò sempre tifoso viola ma domenica voglio vincere"TUTTO mercato WEB
venerdì 15 febbraio 2019, 22:00Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

SPAL, Viviano: "Sarò sempre tifoso viola ma domenica voglio vincere"

Emiliano Viviano, portiere della SPAL, ha raccontato cosa significasse e che cosa significa per lui la Fiorentina con queste parole: "Da bambino frequentavo con mio fratello la Curva Fiesole e, anche se ho sempre giocato in porta perché avevano visto che ero più portato rispetto ad altri ruoli, il mio idolo era Rui Costa. Noi di Firenze siamo unici, ci piace prenderci in giro dalla mattina alla sera anche senza motivo solo per il gusto di ridere. Parliamo solo di Firenze perché per noi esiste solo Firenze. Semplici? Un vantaggio enorme essere allenato da un concittadino. Ogni tanto solo io capisco una sua battuta oppure il contrario. Lui e lo staff devono anche sopportarmi di tanto in tanto e capisco che non sia semplice. SPAL-Fiorentina? Ho esordito contro i viola in Serie A, ma sono legato a loro da un amore incredibile. In passato io e mio fratello ci svegliavamo presto al mattino per essere due ore e mezza prima della partita in Curva Fiesole pronti per tifare. All'inizio quando ho giocato per i viola sentivo la responsabilità e l'ansia perché stavo vivendo come in un sogno, ma la gente è stata fantastica. Rivedeva in me il giocatore fiorentino che mancava da molto tempo. Piano piano ci ho fatto l'abitudine ed ho imparato a gestire la pressione. Quando sono andato a giocare a Bologna ho detto subito che ero tifoso della Fiorentina. Bisogna essere chiari con i tifosi ed hanno capito. Spero che la Fiorentina vinca tutte le partite tranne domenica perché si parla di lavoro e ho dimostrato anche in passato di essere un professionista. Con il Bologna siamo andati a vincere dopo 32 anni a Firenze e sono stato il migliore in campo. Ciò non toglie che appena ho finito la partita vado subito a vedere quanto ha fatto. Mi farà piacere rivedere tanta gente che conosco da 20 anni e che ha visto uno di loro diventare un calciatore di mestiere. Se noi di Firenze siamo pazzi? Probabilmente sì. Con Terim finimmo a metà classifica ed eravamo contenti per il calcio champagne, mentre con Trapattoni se non si fosse fatto male Batistuta avremmo vinto il campionato, ma lo criticavamo tutti per il gioco espresso. Come piazza per certi versi è simile a Napoli".