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tmw / fiorentina / Serie A
ESCLUSIVA TMW - Moggi: "Dzeko? Ok il rinnovo, ma non è detto resti alla Roma"TUTTO mercato WEB
© foto di Stefano Porta/PhotoViews
sabato 17 agosto 2019, 21:15Serie A
di Alessandra Stefanelli
fonte Intervista di Lorenzo Marucci
esclusiva

Moggi: "Dzeko? Ok il rinnovo, ma non è detto resti alla Roma"

L’ex direttore sportivo della Juventus Luciano Moggi ha parlato oggi ai microfoni di TMW. È stata l’occasione per analizzare il mercato delle big di Serie A, soprattutto in attacco: “Il rinnovo di Dzeko con la Roma? Secondo me è una mossa giusta. Ma non è sicuro che resti alla Roma, può darsi sia una mossa per dare più forza alla società in modo che prenda più soldi da una sua cessione. Io credo che possa restare, ma attenzione perché potrebbe verificarsi lo scambio Dzeko-Icardi oppure potrebbe essere Higuain ad andare alla Roma al posto di Dzeko”.

Su Icardi: “L’Inter deve accontentarsi di quello che gli danno, visto che il giocatore è stato messo fuori dal progetto. Quando succede una cosa del genere vuol dire che il giocatore viene messo fuori categoria rispetto agli stipendi che ha preso fino a ora. In questo momento, dai 110 milioni che valeva, l’Inter potrebbe tenerlo in tribuna per un anno oppure lo può cedere a 20-30 milioni. Di più non penso. A queste condizioni la Juventus potrebbe essere un acquirente. Sarebbe una mossa un po’ particolare, una società che spende 75 milioni per acquistare Lukaku rischia di azzerare quella spesa per dare un giocatore a una concorrente. Non credo che sia fattibile, ma nel calcio c’è sempre quello furbo e quello meno furbo. La Juve a 70-milioni non lo prenderà mai, a 30 sì”.

Quante possibilità ha il Napoli di prendere Icardi? “Il Napoli sarebbe la squadra ideale per Icardi, che è bravissimo nei 16 metri avversari. Gli azzurri giocano un gioco corale, quindi Icardi sarebbe il giocatore perfetto. Nella Juventus c’è già Ronaldo, con cui attaccanti insieme sarebbe dura. Se la Roma facesse uno scambio con Dzeko sarebbe la soluzione ideale, visto che la Roma al momento ha delle ambizioni limitate. Se andasse al Napoli, gli azzurri potrebbero competere per il titolo”.

Sulle mancate cessioni della Juventus: “Il mercato dura fino a settembre, sicuramente ci sono giocatori che possono andare in circolo in Serie A. Ma se restano Higuain e Dybala non è un male, sono comunque giocatori su cui può contare in campionato. Sarri e il gruppo ampio? Dipende dall’intelligenza che ha. Non lo conosco come allenatore. Io avrei faticato a prenderlo dopo quello che ha detto sulla Juventus e sui tifosi della Juventus, che erano tutti ladri. Con me non sarebbe venuto a Torino, ma evidentemente è stato preso per il bel gioco che ha messo in mostra. Ora è da verificare se è in grado di gestire tanti campioni”.


Sulla Serie A: “L’Inter mi sembra più quadrata del Napoli e ha un allenatore come Conte che è un grande motivatore, cosa che non ha nessun’altra squadra”.

Su Ibrahimovic alla Fiorentina: “Mi è stato chiesto se Ibrahimovic fosse un giocatore ideale e io ho detto che per il fisico che ha e le qualità che ha potrebbe essere l’ideale. È un giocatore che i gol li sa fare, in una squadra che ha bisogno di essere portata per mano credo che sia l’ideale. Ibra non è un piantagrane, riesce sempre a entrare bene nell’ambiente. Magari può anche ridursi lo stipendio di 2-3 milioni”.

Sul mercato della Fiorentina: “Dalla Fiorentina di quest’anno non bisogna attendersi miracoli. Commisso ha preso in mano la squadra, ha messo insieme una società abbastanza buona. Pradè sa fare il suo mestiere e potrà dare una mano importante. È chiaro che bisogna aspettare il prossimo anno. Ora metteranno insieme una squadra decente per fare il salto di qualità il prossimo anno”.

Sul Milan: “Il progetto giovani può essere interessante, basta non aspettarsi risultati. È una squadra che può lottare per l’Europa League, più di quello non credo. Poi se i giocatori matureranno potrà fare qualcosa in più, ma non certamente quest’anno. Il Milan è blasonato, ma i tempi sono passati, C’è un gruppo societario nuovo che tende a valorizzare per poi vendere e questo va un po’ contro i risultati”.