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I cambi della Fiorentina li decide Montella o Ribery?
L'interrogativo sembra retorico ma la reazione di ieri di Franck Ribery non lascia le risposte come scontate. La debordante personalità del francese ha portato l'obiettivo delle telecamere e dell'attenzione globale a spostarsi. Dall'azione alla bontà o meno delle scelte di Vincenzo Montella. Toglierlo per inserire Kevin Prince Boateng, risultato alla mano, non è stata una decisione opportuna. Però il tecnico può decidere. Deve farlo. Il giocatore deve accettarlo, a prescindere dal suo status, dalla sua personalità. Ribery non l'ha fatto e in panchina non ha certo celato il suo disappunto.
I numeri di Wyscout Analizziamo i numeri del report partita di Wyscout del calciatore. Ribery, nella gara di ieri, ha totalizzato 44 azioni riuscite su 84, ovvero il 52% di media. Una percentuale bassa, come passaggi riusciti invece è tra le medie più alte in assoluto: 35 su 37, il 95%, meglio anche dei centrali che abitualmente cercano solo appoggi corti. Ha indovinato però solo 1 dribbling sui 9 tentati e solo 7 dei 31 duelli tentati. Ha perso 11 palloni, il terzo peggiore della gara della Fiorentina. Il numero decisamente positivo è quello dei passaggi, anche sulla trequarti è stato incisivo e ha attaccato in profondità più di ogni altro, ovvero 3 volte. Non figura però nei giocatori che hanno corso di più della squadra viola. Qualità, tanta. Quantità, meno.
Montella gradisce A questo si legano le parole di Vincenzo Montella nel post gara. "Lo vedevo stanco: non ho visto quello che ha fatto in panchina, ma mi piace la sua reazione perché è l’adrenalina del campione. Mi sembrava un po’ stanco, ripeto. Il campione è così, ci stanno queste reazioni”. Come dire: 'ho deciso così perché lo ritenevo giusto ma nella reazione negativa ho visto voglia e non solo rabbia fine a se stessa'.
Ribery meno. Ma si scusa Di oggi, le parole di Ribery. "A fine partita ero molto nervoso e dispiaciuto e spero possa comprendere quale era il mio stato d'animo. Io vorrei sempre stare in campo e dare una mano ai miei compagni, perché sono venuto qui a Firenze per questa città e questa società e mi aspetto per la Fiorentina più attenzione, attenzione che viene data agli altri club, per il grande lavoro che stiamo facendo ogni giorno tutti quanti insieme". Tradotto: chiede clemenza al Giudice Sportivo, getta acqua sul fuoco sulla sua reazione che poi lo ha portato ad esplodere ma non si pente nei confronti del tecnico, a microfoni accesi e a post online.
Chi decide i cambi? Un caso che non è tale, s'intende, Montella è stato chiaro e autoritario ma ha saputo usare anche carota con il francese. Spiegando senza mezzi termini che ha preso una decisione perché l'ha reputata opportuna. Il prosieguo della gara ha dato poi ragione ai critici e alla critica che l'hanno bocciato, "Ribery se sta bene deve giocare", si legge oggi dai commenti. Ed è vero. Però è un suo diritto, e pure dovere, valutare e scegliere. Ribery, a 36 anni, ha dimostrato di essere un simbolo e un trascinatore. Ieri ha sbagliato. Anche lui.
I numeri di Wyscout Analizziamo i numeri del report partita di Wyscout del calciatore. Ribery, nella gara di ieri, ha totalizzato 44 azioni riuscite su 84, ovvero il 52% di media. Una percentuale bassa, come passaggi riusciti invece è tra le medie più alte in assoluto: 35 su 37, il 95%, meglio anche dei centrali che abitualmente cercano solo appoggi corti. Ha indovinato però solo 1 dribbling sui 9 tentati e solo 7 dei 31 duelli tentati. Ha perso 11 palloni, il terzo peggiore della gara della Fiorentina. Il numero decisamente positivo è quello dei passaggi, anche sulla trequarti è stato incisivo e ha attaccato in profondità più di ogni altro, ovvero 3 volte. Non figura però nei giocatori che hanno corso di più della squadra viola. Qualità, tanta. Quantità, meno.
Montella gradisce A questo si legano le parole di Vincenzo Montella nel post gara. "Lo vedevo stanco: non ho visto quello che ha fatto in panchina, ma mi piace la sua reazione perché è l’adrenalina del campione. Mi sembrava un po’ stanco, ripeto. Il campione è così, ci stanno queste reazioni”. Come dire: 'ho deciso così perché lo ritenevo giusto ma nella reazione negativa ho visto voglia e non solo rabbia fine a se stessa'.
Ribery meno. Ma si scusa Di oggi, le parole di Ribery. "A fine partita ero molto nervoso e dispiaciuto e spero possa comprendere quale era il mio stato d'animo. Io vorrei sempre stare in campo e dare una mano ai miei compagni, perché sono venuto qui a Firenze per questa città e questa società e mi aspetto per la Fiorentina più attenzione, attenzione che viene data agli altri club, per il grande lavoro che stiamo facendo ogni giorno tutti quanti insieme". Tradotto: chiede clemenza al Giudice Sportivo, getta acqua sul fuoco sulla sua reazione che poi lo ha portato ad esplodere ma non si pente nei confronti del tecnico, a microfoni accesi e a post online.
Chi decide i cambi? Un caso che non è tale, s'intende, Montella è stato chiaro e autoritario ma ha saputo usare anche carota con il francese. Spiegando senza mezzi termini che ha preso una decisione perché l'ha reputata opportuna. Il prosieguo della gara ha dato poi ragione ai critici e alla critica che l'hanno bocciato, "Ribery se sta bene deve giocare", si legge oggi dai commenti. Ed è vero. Però è un suo diritto, e pure dovere, valutare e scegliere. Ribery, a 36 anni, ha dimostrato di essere un simbolo e un trascinatore. Ieri ha sbagliato. Anche lui.
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