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Atalanta, a volte ritornano: tre punti in casa grazie ai difensori
Una vittoria che vale tre punti, ma l'importanza non è quantificabile. L'Atalanta passa nel recupero e ritrova la vittoria in casa, che mancava da due partite, ma soprattutto i gol dei difensori. La premiata ditta Djimsiti, Palomino e Toli portano al Gasp un successo contro il suo allievo, quel Juric che quasi la stava portando a casa con un modulo praticamente speculare. La vince la Dea, in un frastuono di colori e tifo, ad un passo dalla partita probabilmente più importante della storia dei bergamaschi. La pratica Hellas è ormai archiviata, ora testa all'Europa.
SOLITA VECCHIA DEA - Errori e disattenzioni, ma soprattutto quel nervosismo che contraddistingue sempre l'inizio della compagine nerazzurra. Quando l'Atalanta non trova lo spazio necessario per far male si innervosisce e non riesce più a giocare. Lo stesso Gasperini ha confermato che "siamo tornati a fare qualche errore che non facevamo più". Lo spirito, però, è sempre lo stesso: due volte sotto nel punteggio, due volte è arrivato il gol del pari. Uno su tutti ha un peso specifico notevole, quello di Muriel su calcio di rigore: il secondo consecutivo dopo quello segnato in Champions, il nono in campionato. Al colombiano serviva una scossa per togliersi da quel torpore che lo contraddistingue nei momenti più complessi.
DIFENSORI GOLEADOR - Forse l'aspetto più preoccupante fino ad oggi. Mancavano le reti da parte dei difensori, tutti lo sottolineavano da tempo: i nerazzurri avevano perso una delle loro caratteristiche principali. Alla fine la rete è arrivata da Djimsiti, ma nell'azione abbiamo visto tutta la linea all'opera: Palomino inizia, Toloi prolunga e Djimsiti conclude, praticamente gli attaccanti sono stati i difensori. Un'azione che sintetizza i concetti dell'allenatore orobico, ma anche i limiti di una squadra che si esalta spesso nei momenti difficili. Ad ogni modo i tre punti sono arrivati nel solito finale mozzafiato. Chissà se le emozioni trascineranno i nerazzurri anche nella competizione europea: un ottavo di finale consacrerebbe un movimento, ma soprattutto un'idea di calcio. L'idea di Gian Piero Gaperini.
SOLITA VECCHIA DEA - Errori e disattenzioni, ma soprattutto quel nervosismo che contraddistingue sempre l'inizio della compagine nerazzurra. Quando l'Atalanta non trova lo spazio necessario per far male si innervosisce e non riesce più a giocare. Lo stesso Gasperini ha confermato che "siamo tornati a fare qualche errore che non facevamo più". Lo spirito, però, è sempre lo stesso: due volte sotto nel punteggio, due volte è arrivato il gol del pari. Uno su tutti ha un peso specifico notevole, quello di Muriel su calcio di rigore: il secondo consecutivo dopo quello segnato in Champions, il nono in campionato. Al colombiano serviva una scossa per togliersi da quel torpore che lo contraddistingue nei momenti più complessi.
DIFENSORI GOLEADOR - Forse l'aspetto più preoccupante fino ad oggi. Mancavano le reti da parte dei difensori, tutti lo sottolineavano da tempo: i nerazzurri avevano perso una delle loro caratteristiche principali. Alla fine la rete è arrivata da Djimsiti, ma nell'azione abbiamo visto tutta la linea all'opera: Palomino inizia, Toloi prolunga e Djimsiti conclude, praticamente gli attaccanti sono stati i difensori. Un'azione che sintetizza i concetti dell'allenatore orobico, ma anche i limiti di una squadra che si esalta spesso nei momenti difficili. Ad ogni modo i tre punti sono arrivati nel solito finale mozzafiato. Chissà se le emozioni trascineranno i nerazzurri anche nella competizione europea: un ottavo di finale consacrerebbe un movimento, ma soprattutto un'idea di calcio. L'idea di Gian Piero Gaperini.
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