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Allarme Coronavirus. Decreto firmato nella notte, Lombardia e 14 province zone rosseTUTTO mercato WEB
© foto di Samantha Zucchi/Insidefoto/Image
domenica 8 marzo 2020, 09:33Serie A
di Daniel Uccellieri
fonte Corriere.it

Allarme Coronavirus. Decreto firmato nella notte, Lombardia e 14 province zone rosse

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato, nella notte, un decreto che impone da subito e fino al 3 aprile nuove restrizioni, dopo la crescita dei contagi nella giornata di ieri, per l'intera Lombardia e in alcune province (Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola) l’ingresso e l’uscita da questi territori sono consentiti solo per motivi gravi e «comprovati», di lavoro o di famiglia (ed è garantita la possibilità di rientro al proprio domicilio).

Nel provvedimento limitazioni strettissime. In particolare: chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, sospensione delle attività sciistiche e di eventi pubblici. Chiusi anche musei, palestre, piscine, teatri, centri sociali e culturali. Previsto uno stop ai concorsi pubblici ad esclusione di quelli per il personale sanitario (e di quelli telematici). Bar e ristoranti saranno aperti solo dalle 6 alle 18, e dovranno mantenere l’obbligo di distanza di un metro altrimenti l’attività sarà sospesa. Se non riescono per motivi strutturali dovranno chiudere. Nei giorni festivi e prefestivi saranno chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati.


SPORT - Sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, 'in luoghi pubblici o privati'. Nel decreto si legge anche, però, che "resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse".

IN TUTTA ITALIA - Scattano anche altri divieti in tutta Italia. Stop a tutti gli incontri e gli spettacoli, dai cinema ai musei alle attività sportive; le attività di pub, discoteche, sale bingo, sale giochi; le lezioni in scuole e università. I negozi potranno rimanere aperti nei giorni feriali; i bar e i ristoranti solo se prevedono il servizio al tavolo e garantiscono la distanza 'di sicurezza' di un metro tra le persone.