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Fiorentina, Commisso: "Stadio e centro sportivo? In Italia dittatura di poteri. Non è possibile"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 7 agosto 2020, 22:15Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

Fiorentina, Commisso: "Stadio e centro sportivo? In Italia dittatura di poteri. Non è possibile"

Nella sua intervista a Radio Bruno Toscana, il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, ha parlato anche dei tanti problemi relativi alla costruzione del nuovo centro sportivo e dello stadio: "Voglio dire una cosa sul centro sportivo, prima del quale avevamo parlato dello stadio su cui ci era stato messo il veto. Prima di comprare i terreni per il centro sportivo siamo andati da Pessina (soprintendente ai Beni architettonici, belle arti e paesaggio, di Firenze ndr) e ci ha detto di andare avanti. Abbiamo accontentato la Soprintendenza con tutti i lavori del caso, poi però hanno voluto che facessimo di più... In sostanza i tempi si sono allungati per il Covid, poi a luglio mi hanno detto che avremmo posticipato ancora l'incontro. Infine mi hanno detto che i lavoro possono iniziare a settembre, ma se Pessina non sarò di parola non farò il centro sportivo".

Quindi è pronto a rinunciare?
"Io non accetterò più che qualcuno mi dica che dobbiamo cambiare altre cose, perché abbiamo speso molti più soldi del previsto. Tengo molto a questo progetto, il primo che unirà donne e uomini. Voglio mantenere questa promessa".

Se il centro sportivo non parte lei non fa neanche lo stadio?
"Esatto, spero che i tifosi lo capiscano perché questa è una cosa seria. In Italia c'è una specie di dittatura di poteri, non è possibile. I funzionari come Pessina devono rispettare pure la politica: perché ha fatto certe dichiarazioni sull'emendamento?".


E i soldi persi?
"Non possiamo fare altrimenti, così magari Pessina e gli altri saranno contenti. Magari ci torneranno gli squatter in quei terreni. Ma chi decide se si può investire o meno?".

Come le è parsa la politica finora?
"Non c'è credibilità nel fare le cose. Penso che tutta la politica italiana si deve mettere a modo, come sta facendo. Il concetto deve essere fare il calcio italiano più competitivo: io sono venuto a Firenze perché è bella e quindi gli investimenti lo devono essere altrettanto".

Perché l'idea di Campi Bisenzio è considerata di serie B?
"Noi abbiamo questa alternativa, oppure portare la squadra fuori Firenze tipo in America ma questo non lo faccio. Però si può portare lo stadio da Campo di Marte a Campi Bisenzio. Sono deluso, però spero che il paese lascino lavorare gli investitori: non capisco perché una Soprintendenza si deve mettere in mezzo a questioni che riguardano lo stadio. Capisco Palazzo Vecchio o Palazzo Pitti, ma allo stadio si va per vedere una partita di calcio".