tmw / fiorentina / Altre Notizie
TUTTO mercato WEB
Claudio Nassi: "Maghi in panchina"
Ho sempre detto che l'allenatore è il mestiere più difficile del mondo e che, se uno avesse le doti che occorrono, potrebbe fare il Presidente degli USA. Non so quante volte vengano in mente, durante una partita, gli errori dei maghi della panchina. Ripeto da sempre che certi ingaggi sono fuori dal mondo, dal momento che non vanno in campo, non fanno gol né servono assist. Rimango dell'avviso che se uno guadagnasse un milione netto l'anno sarebbe già un bel prendere.
Ho seguito l'Atalanta e l'Inter in Champions League e sono saltato più volte sulla poltrona. Gasperini gode, giustamente, grande considerazione. Ha ricevuto dal Sindaco Gori la cittadinanza onoraria, guadagnerà tre milioni netti l'anno, gioca un calcio piacevole e, nel Belpaese, trova solo il Verona di Juric, che si professa suo allievo, ad avvicinarlo. Ebbene, subisce cinque gol in casa dal Liverpool in una gara a senso unico. A dire il vero non era la prima volta e stupiscono le dichiarazioni: "La Dea non sa più correre veloce. Dovremo lavorare. Non abbiamo intensità". In passato, pur essendo un estimatore del tecnico, avevo scritto: "Gasperini copriti!". Se marchi a uomo calciatori come Salah, Diogo Jota e Mané, o altri di pari valore, che hanno tecnica e velocità dalla loro, non hai strada. Anche il rinvio del portiere Alisson era un assist per i tre attaccanti. Penso e spero che stavolta rifletta e corregga l'impostazione difensiva della squadra, anche perché gli hanno preso le misure. Vero Ranieri?
A Madrid l'Inter giocava una gara delle più delicate col Real. Stavolta parlo di un tecnico, Conte, da tredici milioni netti l'anno. Ho ancora davanti agli occhi Perisic che corre a prendere il pallone in rete, dopo una prodezza che regalava ai nerazzurri il 2-2. Il gesto del croato invitava il telecronista a dire che era la dimostrazione di quanto la squadra volesse vincere. Correva il 68'. Poco prima Zidane aveva sostituito gli esterni alti con Rodrygo e Vinicius, per Asensio e Hazard, impalpabili. Guarda caso, il primo, in otto partite di Champions, segna cinque gol e il secondo serve l'assist del 3-2. Ebbene, dopo aver tolto Perisic nel momento migliore, per Sanchez, quando era più logico Young, subisce gol in contropiede. Ma la classifica non avrebbe detto Borussia Moenchengladbach 5, Shakhtar 4, Inter 3 e Real 2? Non lasciava alle spalle i blancos con non pochi problemi e tornava col morale a mille per una buona gara, con ottime possibilità di passare il turno? Oggi ha tre partite da disputare e non è ammesso errore. Forse non sarebbe stato opportuno, dopo il 2-2, controllare la reazione di chi voleva vincere, visto anche l'ingresso di Modric per aumentare i ritmi, e sfruttare il contropiede, anziché subirlo?
Ho seguito l'Atalanta e l'Inter in Champions League e sono saltato più volte sulla poltrona. Gasperini gode, giustamente, grande considerazione. Ha ricevuto dal Sindaco Gori la cittadinanza onoraria, guadagnerà tre milioni netti l'anno, gioca un calcio piacevole e, nel Belpaese, trova solo il Verona di Juric, che si professa suo allievo, ad avvicinarlo. Ebbene, subisce cinque gol in casa dal Liverpool in una gara a senso unico. A dire il vero non era la prima volta e stupiscono le dichiarazioni: "La Dea non sa più correre veloce. Dovremo lavorare. Non abbiamo intensità". In passato, pur essendo un estimatore del tecnico, avevo scritto: "Gasperini copriti!". Se marchi a uomo calciatori come Salah, Diogo Jota e Mané, o altri di pari valore, che hanno tecnica e velocità dalla loro, non hai strada. Anche il rinvio del portiere Alisson era un assist per i tre attaccanti. Penso e spero che stavolta rifletta e corregga l'impostazione difensiva della squadra, anche perché gli hanno preso le misure. Vero Ranieri?
A Madrid l'Inter giocava una gara delle più delicate col Real. Stavolta parlo di un tecnico, Conte, da tredici milioni netti l'anno. Ho ancora davanti agli occhi Perisic che corre a prendere il pallone in rete, dopo una prodezza che regalava ai nerazzurri il 2-2. Il gesto del croato invitava il telecronista a dire che era la dimostrazione di quanto la squadra volesse vincere. Correva il 68'. Poco prima Zidane aveva sostituito gli esterni alti con Rodrygo e Vinicius, per Asensio e Hazard, impalpabili. Guarda caso, il primo, in otto partite di Champions, segna cinque gol e il secondo serve l'assist del 3-2. Ebbene, dopo aver tolto Perisic nel momento migliore, per Sanchez, quando era più logico Young, subisce gol in contropiede. Ma la classifica non avrebbe detto Borussia Moenchengladbach 5, Shakhtar 4, Inter 3 e Real 2? Non lasciava alle spalle i blancos con non pochi problemi e tornava col morale a mille per una buona gara, con ottime possibilità di passare il turno? Oggi ha tre partite da disputare e non è ammesso errore. Forse non sarebbe stato opportuno, dopo il 2-2, controllare la reazione di chi voleva vincere, visto anche l'ingresso di Modric per aumentare i ritmi, e sfruttare il contropiede, anziché subirlo?
Altre notizie
Ultime dai canali
genoaIl buongiorno
juventusJuve, senti Tacchinardi: "Thiago Motta è l'uomo giusto per riaprire un ciclo"
juventusMaglia Juve 2024-25: arrivano le prime immagini reali
milanTOP NEWS del 23 aprile - Il Milan sprofonda, il rave party di San Siro, il nuovo tecnico del Milan
juventusUna finale raggiunta con la forza della disperazione, si vada in fondo ma poi si abbia il coraggio di cambiare per il bene della Juventus
juventusStagione 2024-25: Juventus in 5 competizioni
milanZazzaroni: "Ho ancora negli occhi il volto di Pioli che sembrava si chiedesse cosa ci faccio ancora qui? Con quale spirito potrà aver preparato la partita?"
milanMN - Ielpo dà il suo voto ai cinque anni di Pioli al Milan
Primo piano