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Bernardini: "Cagliari, Semplici tecnico giusto. Ma servono più fame e più tigna"
Lucio Bernardini, colonna del Cagliari nella seconda metà degli anni Ottanta con più di 150 partite con la maglia rossoblù commenta ai taccuini di tuttomercatoweb.com la situazione dei sardi e l'arrivo del nuovo allenatore, Leonardo Semplici. "Credo che a questo punto la svolta ci volesse. La situazione è molto complicata, ora c'è da lavorare. Semplici è un allenatore di equilibrio, una persona a modo, il tecnico giusto per provare a risolvere la situazione".
Poteva esser fatto prima il cambio?
"Difficile dirlo da fuori, bisogna viverle certe situazioni. E' chiaro che la squadra viene da un lungo periodo di crisi e la società ha fatto di tutto per salvaguardare il lavoro di Di Francesco ma non è bastato"
Cosa serve a questo Cagliari?
Vedendo le partite credo che i valori tecnici ci siano. Mi pare però che ci sia poca fame in generale; i giocatori forse si sono un po' seduti. Serve più tigna, più cattiveria agonistica per conquistarsi il pane giorno dopo giorno. I nomi non bastano, bisogna vedere se c'è questa cattiveria che deve nascere dentro la pancia di ognuno".
Come vede la corsa salvezza?
"Ci sono ancora tante partite da giocare anche se il Cagliari non è messo bene; bisogna svoltare subito, senza guardare la classifica e concentrarsi sul lavoro. Se guardi la posizione in cui sei ti vengono troppi dubbi".
Che succede invece agli attaccanti? Non segnano più...
"Sono ottimi giocatori che hanno sempre fatto gol, tra l'altro per caratteristiche sono pure complementari. Tutto sta a ritrovare la fiducia, è troppo importante".
Poteva esser fatto prima il cambio?
"Difficile dirlo da fuori, bisogna viverle certe situazioni. E' chiaro che la squadra viene da un lungo periodo di crisi e la società ha fatto di tutto per salvaguardare il lavoro di Di Francesco ma non è bastato"
Cosa serve a questo Cagliari?
Vedendo le partite credo che i valori tecnici ci siano. Mi pare però che ci sia poca fame in generale; i giocatori forse si sono un po' seduti. Serve più tigna, più cattiveria agonistica per conquistarsi il pane giorno dopo giorno. I nomi non bastano, bisogna vedere se c'è questa cattiveria che deve nascere dentro la pancia di ognuno".
Come vede la corsa salvezza?
"Ci sono ancora tante partite da giocare anche se il Cagliari non è messo bene; bisogna svoltare subito, senza guardare la classifica e concentrarsi sul lavoro. Se guardi la posizione in cui sei ti vengono troppi dubbi".
Che succede invece agli attaccanti? Non segnano più...
"Sono ottimi giocatori che hanno sempre fatto gol, tra l'altro per caratteristiche sono pure complementari. Tutto sta a ritrovare la fiducia, è troppo importante".
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