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Allegri alla guerra: pieni poteri, e regola i conti. Cristiano Ronaldo male necessario da sopportare per un anno, Max sceglie Dybala. Bonucci deriso, era necessario? E Agnelli ce l’ha ancora con Sarri…TUTTO mercato WEB
mercoledì 28 luglio 2021, 00:00Editoriale
di Tancredi Palmeri

Allegri alla guerra: pieni poteri, e regola i conti. Cristiano Ronaldo male necessario da sopportare per un anno, Max sceglie Dybala. Bonucci deriso, era necessario? E Agnelli ce l’ha ancora con Sarri…

Valeva la pena vederseli tutti i 47 minuti di conferenza stampa di presentazione di Max Allegri, in presenza congiunta con Andrea Agnelli. Non necessariamente perché sarebbero uscite chissà quali verità rivelate o retroscena inediti, ma perché sarebbe stato interessante anche vedere in che maniera eventualmente Allegri avrebbe fatto 0-0, foss’anche di corto muso.
Certo sarebbe stato super interessante sentire qualcosa di diretto sull’addio di 2 anni fa: del resto, è di un clamoroso ritorno che stiamo parlando, e la prima curiosità che viene in mente è proprio quella. O magari sentire qualcosa su chi non l’aveva più voluto alla Juventus, e che quindi quale fosse la connessione con l’addio a Paratici. Probabilmente la seconda curiosità che verrebbe immediatamente in mente.
O ancora, il gesto del ‘farsela addosso’ di Cristiano Ronaldo abbandonando il campo subito dopo l’eliminazione dell’Ajax, che di fatto sancì il suo esonero virtualmente in diretta tv con tanto di intervista sbrocco post partita. Un’altra connessione clamorosa viste le dinamiche attuali, ma pazienza, sentiremo qualcosa in merito la prossima volta sicuramente.
La maniera con cui però Allegri ha ‘trattato’ Cristiano, per dirla alla napoletana, evidenzia già gli equilibri di potere con cui è tornato: stavolta non ci sono intoccabili (più o meno, via), non deve pensare a salvare la pellaccia allisciando quella di Cristiano, perché a CR7 rimane solo un anno di contratto, non ha avuto alcuna proposta di rinnovo, e il futuro non può essere basato su di lui.
E’ il segreto di Pulcinella, anzi di Gianduiotto, che se solo ci fosse stato un acquirente adatto per Cristiano, ci sarebbe allora stato l’addio con buona pace di tutti, ma non è così, e allora CR7 è un male necessario da sopportare per un anno. Allegri ne è al corrente e si comporta già di conseguenza. Il futuro è Dybala, su lui si può progettare, e per questo si è tornati a parlare di rinnovo.

Nella nuova dimensione da pieni poteri, Allegri non ha risparmiato Bonucci, su cui ha maramaldeggiato sulla questione della fascia di capitano.
Se sul concetto di fondo espresso da Allegri si può essere d’accordo (e anche non lo si fosse, chissene, è Allegri che decide e fa giustamente come gli pare), cioè che stupisce però è come abbia appunto infierito, e senza che ce ne fosse motivo.
Allegri come chi non dimentica un antico sgarro e ci gode nel fartela pesare col sorriso, un sorriso piuttosto corrosivo come si vede nel video, dove lo stesso mister sale di tono di voce e perde la leggerezza per ribadire un concetto che in verità sembrava già abbastanza chiaro.
Insomma, un Allegri che non fa prigionieri anche con chi ha perdonato: del resto Bonucci tornò nel 2018 con Max, e in una partita ebbe pure la fascia. Perdonato, ma non dimenticato, ed evidentemente i pieni poteri ricevuti da Agnelli consentono anche di far fuoriuscire un livore malcelato.


Quello che peraltro non è riuscito a nascondere Andrea Agnelli verso Sarri.
Alla vigilia di Italia-Spagna, dunque ben 3 settimane fa, in una prorompente intervista a SportItalia, Maurizio Sarri si tolse macigni dalle scarpe raccontando come il suo scudetto fosse stato dato per scontato, e nemmeno festeggiato dalla squadra, che poi però aveva celebrato il quarto posto.
Beh, son passate 3 settimane, era la conferenza di presentazione di Allegri, eppure Agnelli ha speso parte dell’introduzione sorretto da un pizzino per rispondere indirettamente - senza nominarlo ovviamente - smentendo che certe vittorie fossero date per scontate.
Una risposta quantomeno bizzarra, per usare un eufemismo, a così tanto tempo di distanza, considerando peraltro le gerarchie, e gli eventi.

Ma forse è la dimostrazione più lampante che Allegri - e per esteso Agnelli e a la Juventus - non sia tornato per fare prigionieri.
Ci aspetta una stagione tranquilla…