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Uefa VS Superlega, che noia. Peggio di Beautiful…TUTTO mercato WEB
mercoledì 29 settembre 2021, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Uefa VS Superlega, che noia. Peggio di Beautiful…

Accuse, ripicche, sanzioni, appelli… Ormai la guerra tra Uefa e Superlega (leggi Juventus, Real Madrid e Barcellona) sta rasentando il ridicolo. Ogni giorno accade qualcosa e non è mai un passo verso il dialogo distensivo. Ormai è evidente come Ceferin sia deciso a far di tutto per punire i dissidenti (o presunti tali). La nuova mossa è stata quella di ricusare il giudice del Tribunale di Madrid. Un nuovo attacco dopo, ideato solo dopo poche ore dalla decisione di annullare i procedimenti disciplinari contro i separatisti.
Chiaro, ci sono in gioco miliardi di euro ma, onestamente, la querelle ha ormai stancato tutti. Siamo alla frutta, peggio di Beautiful (con il massimo rispetto per chi non si perde una puntata della telenovela cult, ormai abbondantemente oltre le 8000 puntate). Ecco, gli attori che si stanno azzannando nel ring del calcio potrebbero tranquillamente prendere parte alla famosa soap opera statunitense senza sfigurare. Ognuno è convinto di essere nella ragione, ognuno spinge per decapitare l’avversario diretto, ognuno interpreta la legge a proprio piacimento. Sarebbe doveroso un chissenefrega generale se non fosse che questa battaglia rischia di compromettere il giochino calcio per come lo intendiamo e amiamo.
Il rischio che, alla fine del selvaggio combattimento, qualcuno ci lasci le penne (sportivamente ed economicamente parlando) è forte, tanto quanto la possibilità di una scissione all’interno del mondo calcio. La mia idea, per quel che vale, è sempre la stessa. Uefa troppo rigida e antica, Superlega presentata male ed eccessivamente elitaria ma, essendo un amante del sistema NBA, sono favorevole ad una Superlega più armonica e democratica.
Il motto che viene sbandierato da mesi, ovvero “il calcio è del popolo”, è una fandonia. Nel calcio moderno, non c’è nulla che appartiene al popolo se non la libertà di comprare o meno il biglietto allo stadio o fare o meno l’abbonamento ad una piattaforma streaming o ad un’emittente TV. E’ tutto business al di fuori del rettangolo verde. La purezza del calcio è ormai confinata in quel brevissimo lasso di tempo in cui 22 giocatori, con un arbitro, si trovano a correre in un campo verde e cercare di vincere la partita. Non c’è il calcio del popolo. Se ci fosse, il PSG sarebbe già stato cancellato dalla storia insieme ad altri top club che hanno speso cifre immorali per diventare leggendarie. Non giudico, mi piace così. Ho adorato il Milan degli olandesi, così come l’Inter del Fenomeno o la Juventus di CR7, tanto per fare qualche esempio… Nel calcio esisteranno sempre società più forti economicamente di altri. Ultimamente il mondo arabo ha modificato gli equilibri, trasformando società dalla storia relativa in super club milionari e ambiziosi. Tuttavia, il fascino che esercitano squadre come Juventus, Barcellona o Real Madrid, tanto per citare i dissidenti, non sarà mai in discussione…
Per questo (e altri 100 motivi), sarebbe bello, per il bene di tutti, che Uefa e Superlega trovassero un punto in comune, invece che maltrattarsi a vicenda, alla ricerca del cavillo giudiziario per poter fregiarsi del titolo di campione in aula…
PS Ora basta, c’è la Champions League e, grazie a dio, nel campo verde il calcio è non è cambiato, almeno nell’anima…