Alessandro Frara ripercorre la sua carriera: "Ecco la mia storia, dalla Champions al Frosinone"

Il capitano del Frosinone Alessandro Frara, ospite negli studi di Sportitalia, ha ripercorso la sua carriera a partire dagli esordi: "Mio padre era interista, è cresciuto nel settore giovanile del Toro e simpatizzava anche per i granata. Poi mi portò alla Juve. Il motivo? Per non farmi perdere la scuola: il Torino si allenava alle 14 mentre il vivaio dei bianconeri ospitava gli allenamenti a partire dalle 17:30. Da qui la scelta".

LA SCALATA - "Ricordo con piacere la mia avventura alla Juventus: nel settore giovanile fui protagonista di una grande ascesa, che mi portò sotto la guida di Marcello Lippi ad esordire in Champions League. Dopo l'addio ai bianconeri andai al Bologna restando quindi in Serie A. Poi una lunga gavetta, che mi ha portato a Frosinone dove ho trovato una piazza fantastica che mi ha accolto con il massimo dell'ospitalità".

IL GOL AL LECCE - "È stato il momento sin qui più bello della mia esperienza in Ciociaria. Ricordo con gioia ed emozione il boato del 'Matusa' dopo la mia rete. Mi tolsi la maglia ed andai ad esultare sotto la Curva Nord. La dedica per quella marcatura fu spontanea: alzai lo sguardo verso il cielo e pensai a mio padre, che non ha fatto in tempo ad assistere alla doppia promozione".

PRESENTE - "Vivo a Terni, è lì che ho la mia residenza. Tant'è che mia moglie tifa Ternana e anch'io simpatizzo per i rossoverdi sperando ogni anno che mantengano la categoria. Però il mio cuore batte per i colori giallazzurri. Tra l'altro, guarda caso, proprio la Ternana negli ultimi anni ci ha dato parecchio filo da torcere. Anche se nell'anno della promozione in Serie A mi tolsi una grande soddisfazione segnando al 'Libero Liberati'. Fu una grande gioia per me".