EL PAIS - Ecco il dialogo tra Aranda e Mariotti sul Frosinone

El Pais ha pubblicato oggi un dialogo intercettato tra Mattia Mariotti e Carlos Aranda. Conversazione del 2 aprile.  Di seguito la traduzione:

Mattia: Giovedì mi vedo anche con quelli del Frosinone [...].

Aranda: Quelli retrocedono, giusto? [Al momento della conversazione, il Frosinone era già in una zona retrocessione con 10 gare rimaste al termine della stagione].

Mattia: Sì, cosa gli chiedo? Gol o Risultato?

Aranda: Qualunque cosa vogliano, ma deve essere con i giocatori.

Mattia: Con i giocatori, con i giocatori mi incontro. Il mio amico dai capelli lunghi mi prende. Ha ... come si chiama? ¿Manager? Quello che sta sempre con la squadra, chi è molto amico con i giocatori, capisci? Va a cena con tutti i giocatori.

Aranda: Il delegato

Mattia: Il delegato ... e i tre o quattro della squadra che comandano sono i suoi amici. Con questi mangerò. Vediamo, glielo chiedo, poi gli dico se lo vogliono fare. Abbiamo a che fare con i giocatori, giusto?

Aranda: (Incomprensibile)

Mattia: Allora devi dirmi cosa devo dire che negoziamo.

Aranda: È molto semplice. Che ti dicono quello che vogliono, ciò che può essere messo [...].

L'UDEV ritiene che Mattia abbia in Italia un collaboratore che chiama "il mio amico con i capelli lunghi", che gli agenti non sono ancora stati in grado di identificare, che è la persona che dà questo accesso ai giocatori di Frosinone che possono presumibilmente prestars a essere corrotti, "entrambi i quali cercheranno un accordo con i giocatori in cambio di una quantità di denaro". Il rapporto sottolinea che questo personaggio, che è chiamato "sconosciuto 1" nel documento della polizia, ha una casa da gioco illegale che gli permette di gestire "una grande quantità di denaro in contanti". Nel colloquio interveniente, l'interlocutore di Aranda assicura che il delegato di Frosinone, che non si identifica con alcun nome, deve il suo amico "dai capelli lunghi" 130.000 euro "nel concetto di scommesse"

Il rapporto della polizia evidenzia la "grande fiducia" tra Aranda e Mattia che fa sì che il primo gli affidi il trasporto di ingenti somme di denaro da Malaga a Roma, e nella direzione opposta. Della conversazione intervenuta, gli agenti sottolineano che, in uno di quei viaggi, il cittadino italiano ha preso a indicazione dello spagnolo exjugador una valigia con 90.000 euro e che aveva paura di averlo rilevato i cani della polizia trasalpina nell'aeroporto di Roma, anche se non è stato infine intercettato. "Si vantano di questo evento, poiché finora tutti i trasferimenti effettuati non sono mai stati intercettati", sottolinea la polizia nella sua relazione.